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Gran Siepi, sfida a nove: domenica a Maia edizione super della classica

14 settembre 2013 - 09:05

È una Gran Siepi coi fiocchi, nove protagonisti e nessun comprimario a onorare la 59esima edizione della classica di Maia. Una Gran Siepi dal sapore internazionale che incornicia un brillante pomeriggio di sette corse capace di raccogliere, nelle quattro prove per saltatori, una media di dieci partenti. La prima corsa è alle 14.20 e si prosegue fino alle 18.05.

Scritto da Redazione
Gran Siepi, sfida a nove: domenica a Maia edizione super della classica

 

LIX Gran Corsa Siepi di Merano (Gruppo 1 – 4.000 metri – 70.000 euro) - C’era voluta una pennellata di Kandinskiy, due anni fa, per interrompere il dominio straniero che perdurava dal 2003. La Gran Siepi meranese, nell’ultimo decennio, è stata terra di conquista: soprattutto per i ceki, che l’anno scorso sono tornati a dominare grazie al colpo a sorpresa di Proud Boris. Prima c’era stata l’era dei Royal Mougins e dei Paracchini. E anche quest’anno, ad est stanno affilando lame pericolosissime. Ad attenderli, tuttavia, troveranno pane per i loro denti. E soprattutto, a guardare bene i nove attesi ai nastri, non se ne scorge alcuno senza pretese. Nessuno corre mai solo per partecipare, ma a volte ci si prova sperando in passaggi a vuoto altrui. Non in questo caso: carta alla mano ci sono sì delle gerarchie, ma tutti possono ambire con credenziali in ceralacca almeno a un piazzamento.

Preambolo finito, è ora di cominciare a fare i nomi. E allora cominciamo da Soros, se non altro perché vincitore della tradizionale prova di preparazione, il Premio Azienda di Soggiorno. Prima di allora Soros a Maia aveva fallito, ma evidentemente era solo questione di tempo. Fra i ceki potrebbe essere lui la prima punta: del resto le firme in sella e al training di Vana Jr e Sr più che un indizio sono una garanzia. Rimanendo ancorati al “test d’ingresso” dell’Azienda, il battuto è Branit, il pupillo della Siba e di Franco Contu che di Fuhrmann munito ha in canna tutte le chance per ribaltare gli esiti.

Torniamo oltrefrontiera per completare il capitolo esteri: l’altro ceko Khalshani targato Olehla mette sul piatto talento e affinità col percorso di Maia; il conterraneo Perdono una condizione stagionale invidiabile testimoniata da tre successi in altrettante uscite, seppur in categorie inferiori; lo slovacco Proud Boris arriva con parecchie incognite ma anche l’anno scorso era tutt’altro che favorito; il polacco di giubba (ma la griffe è di Bottura) Alpha Prim fa rima con affidabilità.

A Branit, le scuderie italiane abbinano un duo targato Paolo Favero e un allievo di Ilaria Saggiomo, Salar Fircroft. Quest’ultimo è un po’ la mina vagante del gruppo, mentre Frolon e Sol Invictus si giocano carte più consistenti. Romano si conferma su Frolon, col quale a Maia ha messo le mani a fine giugno sul Grande Steeple d’Europa, dal quale rientra. Infine Sol Invictus, sottotono nell’Azienda ma cavallo di qualità comprovata, che con Bartos non ha nulla da temere.

 

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