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Ippodromo Capannelle, Sound of freedom vince il Premio Lydia Tesio

24 ottobre 2016 - 08:34

L'ippodromo di Capannelle registra la vittoria di Sound of freedom con il driver Fabio Branca nel Premio Lydia Tesio.

Scritto da Redazione
Ippodromo Capannelle, Sound of freedom vince il Premio Lydia Tesio

 

Repetita iuvant: come nelle edizioni del 2013 e del 2014, porta la firma del team Effevi/Stefano Botti/ Fabio Branca il Premio Lydia Tesio (gruppo 1, 275.000 euro, m. 2000 p.g.) corso domenica 23 ottobre all’ippodromo Capannelle. Con una interpretazione capolavoro, Fabio Branca ha portato al traguardo Sound of Freedom, già seconda sotto la sua sella lo scorso anno alle spalle della inglese Odeliz. Piazza d’onore per la francese Zghorta Dance (Ecurie I.M.Fares, training Jean Claude Rouget) montata da Ioritz Mendizabal, jockey basco di stanza oltralpe, a una lunghezza e un quarto di distanza. Terzo posto per l’irlandese Laganore (Newtown Anner Stud Farm, training Anthony Martin) con Jim Crowley.

 

Undici le cavalle in pista con un parterre molto internazionale: sette straniere provenienti da Germania, Inghilterra, Irlanda e Francia contro le quattro italiane. A conferma della tradizione che vuole la corsa romana intitolata alla first lady del galoppo come ultima grande occasione europea per le femmine sui 200 metri.

 

LA SODDISFAZIONE DI BRANCA - Per Fabio Branca è la quarta vittoria nel Lydia Tesio. "E’ un bel traguardo certo ma non voglio fermarmi qui. Temevo la pattuglia degli stranieri. Non sai mai bene come arrivano a questi appuntamenti. In pista ho pensato però solo a impostare la corsa come l'avevamo studiata a tavolino. Sapevo che Plein Air avrebbe provato a scappare e a dire la verità ad un certo punto mi sono anche preoccupato avendo preso un bel margine. Quando ho forzato la cavalla ha risposto alla grande. Sound of Freedom è arrivata a questo appuntamento in strepitosa condizione".
 
LA GIOIA DI BOTTI - Gioia misurata di Stefano Botti, l'allenatore di Sound of Freedom. "Sapevo che la cavalla non poteva essere quella che non ha fatto bene in Inghilterra. Lei qui è tranquilla conosce l'ambiente. Diciamo che si sente a casa propria e questo le da una carica incredibile nonostante sia famosa per la sua pigrizia. In Inghilterra ha sofferto lo stress, era fuori dal suo ambiente, dalle sue abitudini. E anche le corse lì sono diverse nella tattica e nell'impostazione. Sapevo che poteva fate bene e vincere.
Il futuro? L'idea per ora è quella di farle intraprendere la carriera di fattrice ma non è ancora una decisione definitiva. Vedremo a primavera come sta. Per ora è integra e quindi vedremo, abbiamo tutto il tempo per capire e prendere la decisione giusta".


GREG PASS A SEGNO NEL PREMIO RIBOTNella seconda corsa più attesa della giornata il Premio Ribot - Memorial Loreto Luciani (gruppo 3, 80.300 euro, m. 1600 p.g.) riservato ai miler di 3 anni e oltre successo di Greg Pass (Scuderia Incolinx di Diego Romeo, training Il Cavallo in Testa) con Dario Vargiu su Basileus (Michela Crecco, training Stefano e Alduino Botti) montato da Umberto Rispoli. "Vincere il Ribot è sempre una emozione importante. Di quelle che non si cancellano anche se magari in carriera ne vinci a centinaia di gare. La corsa si è messa subito come l'avevano studiata. Ho lasciato Kaspersky a fare l'andatura ma sapevo che non potevo lasciarlo andare troppo. Quindi l'ho tenuto sempre a distanza di sicurezza. All'intersezione con la dirittura ho capito che era il momento di dare una strappata e siamo andati in testa. Mi ha sorpreso il ritorno di Basileus che pure è un ottimo cavallo, ma insomma mi pare che il successo è stato netto", commenta il driver Dario Vargiu. Ugualmente soddisfatto l'allenatore Bruno Grizzetti: "I 1600 metri sono la distanza ideale per Greg Pass come ha dimostrato il suo finale travolgente, quello che gli riesce meno su distanze più lunghe. Speravo in una buona gara. Abbiamo addirittura vinto. Meglio di così..."

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