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A La Maura Victorious Men centra la sesta vittoria consecutiva

11 febbraio 2019 - 08:55

All'ippodromo Snai La Maura di Milano convegno andato in scena domenica 10 febbraio e ha visto protagonista Victorious Men con la sesta vittoria consecutiva.

Scritto da Redazione

All’ippodromo Snai La Maura di Milano con il consueto convegno domenicale, secondo del mese di febbraio, che ha visto in programma sette corse con diversi spunti di buon livello.

La prova tecnicamente più interessante è stato il Premio Giant Victory con protagonisti nove anziani a confronto sui 1650 metri, tra cui il lanciatissimo Victorious Men. Con Andrea Guzzinati in cabina di regia, il portacolori della Ecurie Wave France allenato da Erik Bondo ha confermato l’ottima vena centrando il sesto successo consecutivo: il figlio di Prodigious ha subito messo in chiaro le cose conquistando il comando su Uptown Kronos e ha poi tenuto tranquillamente botta al pressing di Veleno D’Amore, che aveva cercato fortuna in avvio dalla seconda fila ma si è ritrovato a dover affrontare un non facile percorso esterno: Victorious Men infatti ha imposto ritmo brillante (km in 1.14.2, ultimi 800 metri in 57.5) e non si è mai fatto avvicinare dominando a media di 1.13 su un’ottima Uptown Kronos, brillante anche al salto di
categoria, mentre Veleno d’Amore ha accusato la fatica ma ha comunque salvato il terzo posto dal recupero interno di Ubi Jet.
 
Con l’errore della favorita Zia Teresa al via e con Zonzo (insolitamente veloce) lesto ad approfittarne per conquistare subito il comando, il Premio Robinson Ok, prova sui 1650 metri per cavalli di 4 anni affidati ai gentleman, non ha avuto storia: con Michele Bechis in sediolo, il portacolori della Scuderia Louisiana allenato da Gino Salacone dopo un primo chilometro ad andatura turistica non ha avuto difficoltà a controllare il tentativo dell’appostata Zarina Ross, tenuta in rispetto a media di 1.17.7.
 
Terzo posto a intervallo per Zibellino Cr, unico “sopravvissuto” dopo gli errori iniziali degli altri concorrenti al via.

Buoni soggetti di tre anni a confronto sui 1650 metri nel Premio Aldyth Hanover e secondo successo in carriera (su tre uscite) per l’interessante Anthony Gar, ancora in percorso di testa (come già l’ultima volta a Firenze): il portacolori della scuderia Incolinx, allenato da Erik Bondo e oggi con Pippo Gubellini in veste di catch driver al posto dell’influenzato Enrico Bellei, è sfilato in testa in 400 metri, ha potuto completare metà gara in 1.03, poi ha allungato sul pressing di 
Aida Francis e si è mantenuto in chiaro vantaggio sino in fondo, concludendo a media di .16.2. Una coraggiosa Aida Francis ha avuto il merito di insidiare il rivale sino in fondo: piaciuta anche Antigone Font, che dopo aver seguito all’esterno Aida Francis, in retta è riuscita a sopravanzare l’appostato A Modo Mio Bi per il terzo posto. Al via si erano estromessi Aber dell’Olmo e Anatra Jet.
 
Anziani di categoria E a confronto sui 1650 metri nel Premio D Train: Tosetta Spritz è andata al comando, ha sparato un 28.7 come penultimo quarto mettendo in difficoltà tutti i rivali tranne l’appostato Tayler di Pippo che è rimasto al gancio della rivale: Roberto Vecchione ci ha creduto sino in fondo e, sostenendo energicamente il suo allievo, è riuscito ad appigliare e battere la rivale, a media di 1.13.9. Urian si è messa in moto al mezzo giro finale progredendo per corsie larghe e sul palo ha battuto Rey Ninio per il terzo.
 
Poco incisiva Top Fist Etoile, calata in retta dopo percorso allo scoperto senza però mai I colori storici della scuderia Louisiana in auge per la seconda volta nel pomeriggio grazie a Zigano, dominatore del Premio Donato Hanover: esente da errori, il figlio di Rotary Ok ha dato ancora una volta saggio del proprio potenziale mettendo ko dopo percorso esterno Zagor Roc e poi controllando senza patemi il tentativo di Zilath Jet, che come già all’ultima uscita ha dovuto fare da valletto al rivale guidato da Santo Mollo.
 
Quinto successo in carriera, a media di 1.13.5, per l’allievo di Gino Salacone, sicuramente in grado di farsi onore anche in contesti piu’ impegnativi di quello odierno.
 
Tre anni impegnati sui 1650 metri nel Premio Here Comes Herbie: all’undicesimo tentativo, si è tolta l’etichetta di maiden Avasinis Jet, che d’altronde alla luce delle ultime, valide performance era la maggiore “indiziata” al successo: improvvisata da Santo Mollo al posto di Filippo Rocca, la portacolori della scuderia Sant’Eusebio è volata in testa dal 7 e ha proseguito sicura sino in fondo controllando il tentativo esterno di un valido Ancora Tu Bigi senza al contempo concedere spazio all’appostato Amarcord, battuto dal rivale per il secondo posto e poi sbottato di galoppo subito dopo il palo. Al via aveva sbagliato Alè Pride Gar.
 
In netto progresso rispetto all’ultima uscita, Umaga Jet ha dominato da un capo all’altro il Premio Artic Hanover, una “reclamare” sui 1650 metri per cavalli anziani: la cavalla allenata da Mauro Baroncini e affidata ad Andrea Farolfi ha sfoderato le sue doti di partitrice e, ben dosando le energie, si è sottratta abbastanza agevolmente ad un valido Ulisse Spritz, incisivo in retta. Ha deluso invece Valent Sf, subito secondo dietro la vincitrice ma a corto di argomenti in retta, tanto da perdere anche il terzo posto da Vaio dei Veltri.

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