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Alessandro Ruta e il primo manuale sui Daily Fantasy Sport: 'Un gioco d'abilità vicino al suo boom'

11 maggio 2016 - 10:27

Alessandro Ruta parla del suo nuovo manuale sui Daily Fantasy Sports e del momento del mercato. 

Scritto da Cesare Antonini
Alessandro Ruta e il primo manuale sui Daily Fantasy Sport: 'Un gioco d'abilità vicino al suo boom'

"I Daily Fantasy Sports sono assolutamente un gioco di abilità perché bisogna studiare alla perfezione tutto per stilare la formazione vincente che cambia ogni settimana, ogni giorno. Servirebbe un 'effetto Moneymaker' ma non siamo lontanissimi dal boom e poi arriveranno i grandi operatori. Intanto vi dico come si vince a questo gioco!".

Alessandro 'Boa' Ruta, giornalista sportivo, scrittore ed esperto di gaming lancia il suo nuovo libro di strategia sui Dfs, il primo in assoluto in Italia e forse anche oltre? In ogni caso 'Giocare e vincere a Fantasfida e ai Daily Fantasy Sports' è "un manuale che si rivolge a chi vuole misurarsi con Fantasfida e i DFS, spiegandone il funzionamento e le caratteristiche, suggerendo come creare la squadra migliore, pianificare le attività di gioco e aumentare le possibilità di vittoria".
La presentazione di questo manuale ci offre lo spunto per parlare di Fantasy Sports proprio con Ruta.
Al lancio dei primi tornei in molti credevano di vivere lo stesso boom del poker. Forse però manca un sottobosco di giocatori che all'inizio non ha sostenuto i volumi. Non mancano invece i fantagiocatori che in Italia sono a milioni.
Secondo te cosa manca per agganciare definitivamente un pubblico molto vasto?  "I dfs sono assolutamente abilitá: intanto non è un gioco dove si può improvvisare, almeno nel lungo periodo. Bisogna studiare i giocatori e il calendario, conoscere gli allenatori e le loro mosse tattiche, il fatto di dover e poter cambiare formazione ogni settimana per non dire ogni giorno e in ogni torneo ti obbligano a studiare e quindi a far prevalere le skill. Poi in alcune scelte ci può essere "azzardo", nel senso che, dopo aver studiato, tenti una scelta diversa da quella che ritieni più popolare (ogni formazione vincitrice del fantastica sfida ne ha almeno una, altrimenti tutti si tufferebbero sui soliti noti). Sullo sviluppo del gioco, come già detto altrove, anche il poker senza un effetto Moneymaker sarebbe rimasto fermo a Las Vegas, che è grande ma non come il mondo intero. Per arrivarci ci vuole tempo, non tantissimo, basterebbero i satelliti di qualificazione ai tornei più importanti, ad esempio".
Un procuratore Usa diceva però che le prestazioni dei players sono assai imprevedibili e che scombinano spesso le valutazioni 'antepost' dei fantallenatori. Per questo c'è chi sostiene sia azzardo. Ma forse è la stessa componente di alea della smazzata del dealer nel poker? "Sì, sono d'accordo con questa visione. Rimane un gioco di abilità ma qual è la disciplina che non contiene in se un elemento di imprevidibilità?".
Fantasfida è il first mover, pioniere e attuale leader del mercato. Poi c'è Fantasyteam, Mondogoal e altri forse in arrivo. Credi che però serva anche l'arrivo di grandi player del gaming nel settore per affermare il prodotto? "Al momento l'importante è stabilizzare una base solida e quello si sta realizzando. I dfs sono poco più di una startup adesso, hanno 8 mesi di vita e comunque già sono stati aperti tre tornei da 50mila euro garantiti di cui su uno quasi si 'cappa' (copre, ndr) il prizepool. Ottimi segnali senz'altro. Ben vengano altri operatori ma secondo me i grandi player arriveranno a mercato già sviluppato. Quindi è un po' un gatto che si morde la coda".
Dagli europei ti aspetti un altro boost? E finiti i campionati cosa giocheremo? "Gli europei e la Coppa America del centenario saranno una bella spinta, anche perchè in questo la Gazzetta, che rimane una sorta di competitor, è più indietro rispetto alla serie A. Poi finite quelle ci saranno le amichevoli tra i club e già ai primi di agosto ricominciano i campionati".
Come mai l'idea di questo libro e quale linea hai seguito per impostarne la redazione? "L'idea del libro è andata a braccetto con le idee della casa editrice. La scaletta è stata decisa in simbiosi, tuttavia il libro è diviso in 3 sezioni: prima parte di approccio al mezzo tecnico, seconda parte di analisi della "materia prima", ovvero dei calciatori, terza parte di strategia e analisi dei vari tipi di tornei. E' stata una fortunata combinazione di incontri, in pratica ho conosciuto uno degli editor della casa editrice durante la presentazione del mio precedente libro, 'L'Impero del Basket', uscito un anno fa".
A te come sta andando coi dfs? "Io sono un fantacalcista duro e puro, quindi ammetto di aver fatto fatica ad adattarmi".
Ecco cosa consiglieresti ad un 'fantacalcista' che si approccia a questo gioco? "A un fantacalcista direi che è il complemento ideale per la sua passione, perchè dà la possibilità di scegliere tra opzioni infinite per fare la formazione, invece di adattarsi alla rosa scelta all'asta. Una cosa non esclude l'altra insomma. E poi i montepremi in palio, beh, fanno una bella differenza: non è più il mangiarsi le mani per mezzo voto te ne mangi meno, ma sempre qualche eurino incassi. Magari anche delle belle cifre".

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