skin

Zuzzurro e Gaspare, pokeristi part-time

19 aprile 2013 - 10:29

Metti una serata tra amici e un mazzo di carte. Metti che a quel tavolo ci siano seduti Andrea Brambilla e Nino Formicola, o meglio Zuzzurro e Gaspare. E il gioco è fatto. Il duo comico, protagonista di tanti programmi televisivi, come ‘Drive In’, ‘Emilio’, ‘Paperissima’, ‘Zelig’ e ora dedito soprattutto al palcoscenico teatrale, non disdegna neppure il gioco.

Scritto da Redazione GiocoNews

“Sia io che Andrea – racconta Nino Formicola (in arte Gaspare, ndr) – non siamo due giocatori veri. Non compriamo il biglietto della lotteria, anche se ogni tanto ci concediamo un gratta e vinci con gli amici. Però ci piace giocare a carte e a poker in particolare. Ma si badi bene, non al Texas Hold’em, oggi di gran moda, ma al poker classico. Siamo però dei pokeristi part-time, che ogni tanto si concedono una teresina. Ci piace il gioco di carte perché c’è la possibilità di confrontarsi, di allenare la mente e stare insieme agli altri”.

E come dimenticare ‘Andy e Norman, Miraggi’, trasmissione Rai nata per lanciare i gratta e vinci, dove furono scelti proprio i due comici: “Pensare che i biglietti della lotteria furono tutti esauriti e nemmeno gli organizzatori si aspettavano un successo di quel tipo”, dicono.

Ma se le carte li accomunano, ci sono giochi che invece li ‘dividono’. Zuzzurro, ad esempio, si concede qualche puntata anche con le slot machine, mentre Gaspare si diverte con il Gin rummy (chiamato anche Gin), gioco di carte per due giocatori, tipo il Ramino, ma con dieci carte. “È un gioco particolare – dice Gaspare - di cui bisogna conoscere bene le regole, altrimenti come tutti i giochi di carte non ci si diverte e si perde. Il gioco è qualcosa che va conosciuto, che personalmente devo poter in un certo senso controllare. Non sono mai entrato in un ippodromo, non scommetterei mai su un cavallo perché non ci sono io sopra. A me piace solo quando il gioco è nelle mie mani”.

Ma chi è più fortunato, Zuzzurro o Gaspare? “Sinceramente – dice Andrea Brambilla – non abbiamo delle percentuali per capire chi tra noi due sia più fortunato, anche perché come detto siamo dei giocatori part-time”.

Il cinema, la letteratura, il teatro hanno tratto spesso ispirazione dal gioco. Come mai secondo voi? “Crediamo – rispondono – che il gioco sia una cosa intrigante, qualcosa di divertente. Questo spiega come mai hanno tanto successo i programmi che fanno vedere persone che giocano, come le trasmissioni sul poker. Perché è divertente guardare chi sa giocare”. Avete mai pensato di creare un personaggio ispirandovi al gioco? “Sinceramente no, ma per un motivo preciso. La figura del giocatore per essere comica, innanzitutto, deve essere perdente. Il giocatore che vince non suscita mai molta simpatia, quello sfigato invece sì. Inoltre il giocatore ha delle caratteristiche specifiche, non generali, soprattutto perché fa riferimento a un gioco particolare e quindi a delle regole che, se non conosciute dal pubblico, non possono creare l’effetto comico. La comicità, infatti, regge su caratteristiche comprese da tutti. La comicità, poi, si tiene a sua volta sui meccanismi del gioco. Insomma, deve essere giocosa. Essa è lo stato d’animo che viene fuori facendo ridere gli altri e la risata stessa diventa gioco. Così come un giocatore di carte capisce con chi ha a che fare mentre è seduto al tavolo, allo stesso modo la risata mette in contatto il comico con il suo pubblico, veicolando un messaggio”.

Lo scorso 7 ottobre il duo è stato ospite della serata al Bingo Imperial di Quartu Sant'Elena (Cagliari). “È stata la prima volta che entravamo in un bingo. Un’esperienza sicuramente divertente, che ha suscitato in noi molta curiosità”.

La tournèe teatrale di Zuzzurro e Gaspare inizia a novembre con ‘Non c'è più il futuro di una volta’, per poi proseguire con ‘La cena dei cretini’.

Articoli correlati