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Un baro da palcoscenico

26 aprile 2013 - 10:18

“Sim sala min. La magia, la prestidirigirizzazione…” L’universo magico è sicuramente quello che più si confà a un personaggio come Raul Cremona che ha fatto di questo mondo lo spunto per la creazione di personaggi famosi e divertenti come Silvano il mago di Milano o il Mago Oronzo.

Scritto da Redazione GiocoNews

Un gioco di carte, di illusioni, di corde tagliate in quattro parti e di trucchi non sempre riusciti che fanno di Cremona un attore molto apprezzato nel panorama comico italiano. E il gioco che peso ha nella sua vita e nella sua carriera? “Sono un giocatore sfortunatissimo. Da prestigiatore mi sono sempre basato sulle regole del baro. Quindi il mio rapporto con il gioco è un rapporto smaliziato, sono più attratto dalla tecnica, che non dal gioco in senso stretto. Insomma il mio è un rapporto da spettatore”, racconta.

L’azzardo è un concetto decisamente presente nella società contemporanea. Basta guardare la fila che c’è nelle tabaccherie per comprare un gratta e vinci o giocare una schedina del Superenalotto. Cosa ne pensa? “Sono convinto che credere di poter cambiare la propria vita vincendo al gioco sia una visione poco corretta. L’azzardo ha senso solo se alla base c’è un approccio logico del giocatore. Il gioco non deve mai perdere la sua funzione ludica e chi gioca deve capire la circostanza in cui si trova, sapendo bene quello che fa. Quindi anche il gioco, per essere realmente divertente, va conosciuto nelle sue regole e anche nei suoi limiti. Bisogna diffidare da atteggiamenti incoscienti e il gioco va sempre accompagnato a una visione della vita sana. Va bene conoscere la fatalità, ma non bisogna mai degenerare nella follia”.

Ha mai pensato di ispirarsi a questo mondo per creare un personaggio? “Sin da quando ero piccolo – continua - adoravo film come ‘La Stangata’. Conoscevo a memoria tutte le battute di Paul Newman. Anche ora questo genere di film mi appassiona. Tra gli ultimi visti c’è ‘Shade – Carta Vincente’, storia di una banda di bari che riesce a truffare con le carte molta gente, fino a quando cerca di sconfiggere ‘Il Decano’ in un incontro di poker. La figura del giocatore d’azzardo è molto simile a quella del prestigiatore che, a suo modo, usa le regole del gioco, dell’illusione, del baro. Regole piene di intuizioni. E giocare con il pubblico durante lo spettacolo è già il mio azzardo”, afferma sorridendo.

Che rapporto ha con la fortuna? “La Fortuna è quasi come una dea, per me. Un concetto superiore, astratto. Ma credo sicuramente nell’espressione ‘la tua fortuna sei tu’. Prima della fortuna c’è infatti la logica, il calcolo, quello che tu riesci a fare o a prevedere, ed è quel tipo di fortuna che ti cambia la vita”. Insomma siamo sempre noi gli artefici del nostro destino”.

Il mondo della magia è sicuramente uno degli scenari prediletti da cui attinge per dar vita ai personaggi. Perché? “La magia è un mondo divertente e l’aspetto ludico dello spettacolo è sicuramente importante. Il gioco è divertimento, deve essere tale e anche la magia lo è. La parodia, poi, il fatto di scegliere personaggi imparruccati, fa parte del gioco. E non sarà un caso, poi, che il più grande raduno di magia d'Italia e uno dei più importanti d'Europa si sia svolto proprio al Casinò di Saint-Vincent, nell'ambito del decimo Congresso Magico di 'Masters of magic', con la partecipazione dei migliori artisti del panorama della magia”.

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