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Un bluff da set

26 aprile 2013 - 16:11

Il ‘regalo’ non l’ha di certo fatto agli imprevidenti che si sono seduti al tavolo da poker con lui, ma a milioni di italiani che l’hanno amato in due tra i film, entrambi diretti da Pupi Avati, che gli hanno dato maggiore popolarità. Carlo Delle Piane racconta così la sua duplice esperienza prima in ‘Regalo di Natale’, poi ne ‘La rivincita di Natale’, nei quali interpretava l’avvocato Santelia, giocatore di poker e grande bluffatore.

Scritto da Redazione GiocoNews

“Ho un ottimo ricordo specie del primo film con il quale Pupi e io partecipammo al Festival del cinema di Venezia. Vinsi il Leone d’oro come attore protagonista, pur non essendolo… in quanto si trattava di un film corale, quindi per me è stata una doppia soddisfazione”.

Ma lei si ritrova caratterialmente nell’avvocato Santelia? Sarebbe in grado di bluffare con così grande freddezza? “No, non sono quel tipo!”, risponde ridendo. “Non ho quel carattere, proprio per questo mi è piaciuto molto interpretarlo. La soddisfazione maggiore dell’attore è quando il personaggio si distanzia dall’uomo perché vive, affronta ed esplora un altro carattere, un altro mondo, un’altra anima. Questo è il lavoro che l’attore deve fare quando interpreta un ruolo lontano dalle sue caratteristiche e diverso dalla sua sensibilità. Io non bluffo mai, anche se ho degli amici che sono capaci di farlo. Il gioco lo permette, ma nella vita non bisogna bluffare”.

Restiamo ancora nell’ambito del poker, un gioco che ultimamente ha conosciuto una grande popolarità anche e soprattutto tra i giovani. Ritiene che questa accresciuta popolarità gli abbia fatto perdere quel fascino un po’ pericoloso che lo caratterizzava in passato e che ha ispirato, oltre che Pupi Avati, tanti altri grandi registi? “Sicuramente sì, questa esplosione che ha il poker tra i giovani è una cosa fredda. Sembra di stare davanti a una macchinetta, manca quello che era il fascino del tavolo verde con i giocatori e di una stanza abbastanza piena di fumo perché è vero, durante il gioco si fuma molto per nervosismo! A parte quelli di Pupi, in tanti film americani c’era questa atmosfera straordinaria, piena di tensione, ora è senza fascino, senza l’atmosfera e senza quella spietatezza che offrivano quelle sale fumogene”.

Giocatore sul set, lo è, con molta moderazione, anche nella vita, per esempio in occasione della sua visita al Casinò di Sanremo, ospite dei Martedì Letterari durante i quali è stato presentato il libro di Massimo Consorti ‘Signore e signori ecco a voi Carlo Delle Piane’: “Quando vado al casinò per altri motivi faccio pure un tentativo di giocare, anche se non ci andrei appositamente. Ma il gioco d’azzardo mi affascina, quelli a esso dedicati sono minuti molto eccitanti e belli e sicuramente proverò ancora”.

E quando gioca, ma così pure nella vita e nella professione, Delle Piane non si affida alla dea bendata: “Io non mi ritengo una persona fortunata, piuttosto penso che i premi che ho ricevuto o il fatto che il pubblico mi ama e mi stima me li sono guadagnati. Ma in questi ultimi due o tre anni ho avuto la fortuna di conoscere Anna Crispino (con la quale ha portato nei teatri italiani lo spettacolo ‘Io Anna e Napoli’ ndr) e questo lo ritengo un miracolo, per me che sono avanti con gli anni e che di certo non sono più giovane, in quanto come donna e come cantante è una persona di grande spessore, che è qui a mio fianco e che aiuta sia l’uomo che l’attore. Senza di lei non avrei fatto molte cose”.

Per esempio quella di venire raccontato in una biografia: “È stata Anna che ha iniziato un paio di anni fa a pensarci, giustamente ha osservato che scriverla sarebbe stata una cosa complessa in quanto l’uomo Delle Piane non è facile descriverlo. Da qui, visto che aveva letto un suo libro e che gli era piaciuto, ha contattato Massimo Consorti e ha proposto a lui la scrittura. Lo ritengo un libro molto leggero e niente affatto intellettualistico, ma facile da leggere”.

Lei viene spesso descritto coma una persona schiva e riservata: si ritrova in questa descrizione? “È perfetta!”.

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