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La fortuna non esiste, ma la sfortuna sì!

06 maggio 2013 - 16:09

Invecchierà pure lei, ma con calma e con tanta autoironia e simpatia. Marina Ripa di Meana, ospite d’eccezione al Casinò di Sanremo per presentare, nell’ambito della stagione autunnale dei Martedì Letterari, il suo ultimo libro, spiega come ‘Invecchierò, ma con calma’ si possa leggere coma una continuazione di quello che aveva invece segnato il suo debutto nel mondo della scrittura, ‘I miei primi quarant’anni’.

Scritto da Redazione GiocoNews

“Si tratta di un libro autobiografico che va a raccontare una vita totale, con la moviola che va avanti e indietro, andando a raccontare alcuni episodi già noti, ma che dopo essere stati scritti sono un po’ cambiati. Le emozioni fanno sì che cambi la visione dello stesso aneddoto…. Poi ci sono episodi nuovi, mai narrati, come le battaglie che ho portato avanti negli ultimi dei miei primi settant’anni”.

Ospite del Casinò in veste di scrittrice, Marina Ripa di Meana racconta volentieri di aver varcato più volte nella vita le porte di una casa da gioco: “Con questo mondo ho avuto rapporti fin da giovane. Avendo un fidanzato che era un grande giocatore, quasi tutti i week end andavo in qualche casinò. Io giocavo a chemin de fer e puntavo sempre sul 31 e sul 32, certe volte facendo anche dei considerevoli en-plein. A un certo punto però il rapporto si è concluso e proprio a causa del gioco… il mio fidanzato aveva infatti perso una grossissima cifra ai tavoli verdi. Eravamo a Dubrovnik, in Croazia, e si voleva buttare giù dal ponte: lo dovetti convincere che non era il caso, ma continuava a dire ‘sono rovinato’! Faceva pure un po’ di commedia… Andò a finire che poi non si buttò ma io mi impressionai molto anche di questo suo atteggiamento e così finii per lasciarlo. E con questo finirono i miei fine settimana al casinò: peccato perché erano molto divertenti. Ovvio che poi ci sono andata anche successivamente, ma con minore frequenza. Soprattutto al Casinò di Montecarlo, dove incontravo anche Vittorio De Sica e Christian, che è quasi un mio coetaneo”.

Lei è molto nota per le sue nette prese di posizione, talvolta controcorrente, su tanti temi. Oggi il gioco con vincita in denaro è oggetto di grande attenzione da parte della politica: che cosa ne pensa?

“Nella vita, nei limiti del lecito penso che la gente possa e debba fare quello che vuole. I casinò sono luoghi dove la gente va, si svaga, certo rischia anche di disperdere delle fortune, ma ci sono località, come Montecarlo appunto, che vivono di questo, e penso che ci sia bisogno di questi raccoglitori, purché nei limiti di legge. Piuttosto, sono contraria al gioco senza controlli, quello sì che è veramente pericoloso”.

Ritiene di essere stata baciata dalla fortuna nella vita e se sì, ha qualche rito scaramantico?

“Baciata dalla fortuna non mi ci sono mai sentita, mi sono sempre arrabbiata quando in famiglia mi definivano tale in quanto io penso che la fortuna te la scavi con le proprie mani. Se non c’è abnegazione non ci può essere fortuna. Piuttosto esiste la sfortuna totale, in qualche caso l’ho verificata. E proprio a questo proposito ammetto di essere un po’ superstiziosa… c’è il caso di una persona che mi ha portato sempre molta sfortuna, ogni volta che la incontro mi suscita una grande inquietudine e non per niente ricorro a riti che un po’ vergognosi che non si dovrebbero dire… come il sale nelle tasche…”.

Le è mai capitato di andare in vacanza in qualche località famosa anche per il gioco? “A Las Vegas e Macao non sono mai stata, ma molte volte a Londra e nei suoi casinò, senza dimenticare Dubrovnik, Venezia, e, più di tutti, Montecarlo”.

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