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Luca Carboni: 'Isola d'Elba, la mia Las Vegas'

29 ottobre 2016 - 09:07

Il  Pop-up Tour 2016 di Luca Carboni arriva anche nei casinò, per l'artista bolognese “tappa fissa e gradita”.

Scritto da Anna Maria Rengo
Luca Carboni: 'Isola d'Elba, la mia Las Vegas'

Ci vorrà pure un fisico bestiale, per resistere agli urti della vita, ma quello che colpisce, al momento di incontrare Luca Carboni, è la sua gentilezza e solarità, con le quali sembra approcciare non solo l'interlocutore, ma anche il presente e il futuro.
Lo incontriamo al Perla, Casino e Hotel di Nova Gorica, in Slovenia, dove ha proposto una versione 'rivisitata', ma non poi molto, dei concerti che sta portando in giro per l'Italia, e non solo, nell'ambito del suo Pop-up Tour 2016. “Non è certo la prima volta che suono in un casinò.... basti pensare che è la quarta volta che sono qui al Casinò Perla, che è diventato quasi un appuntamento fisso dei miei tour!”, afferma, mentre ai suoi musicisti si appresta al sound check necessario prima di debuttare, pardon, tornare sul palco. “Devo dire che qui al Perla c'è un bellissimo teatro e si riesce a esprimere al meglio la propria arte, all'interno dello spazio temporale, più ristretto rispetto al solito, che si ha a disposizione. La caratteristica dei casinò, e del Perla, è che sono luoghi aperti e destinati al gioco, ma anche a chi vuol sentire un concerto, e anche se quello proposto è più corto del normale riusciamo lo stesso a fare uno spettacolo degno di questo nome. Poi parlare di versione 'ridotta' non è appropriato: qui abbiamo tutto, molto elettronica e molte proiezioni video che faranno da pendant allo show. Sarà molto bello – aggiunge mettendo al bando la falsa modestia – come quello che stiamo portando in giro per i club italiani”.

Frequentatore abituale di casinò, Luca ammette di esserlo solo ed esclusivamente per lavoro: “Se devo essere sincero – prosegue, non sono un appassionato di gioco. Al momento di aver un po' di tempo libero e di decidere come sceglierlo, preferisco lo sport. Sì, devo dire che mi piace molto!”.
E quanto al rapporto con la fortuna, Luca ce l'ha molto stretto, per quanto non venga coltivato a tavoli verdi o slot. “Io sono davvero molto fortunato. Non potrebbe essere altrimenti, visto che è potuto realizzare il mio sogno di sempre, quindi di vivere di musica, di fare della mia passione il mio lavoro”.
Parliamo dunque di lavoro, e delle tante canzoni che nel corso dei decenni ti hanno fatto conoscere, amare, e restare sulla cresta dell'onda. Ce n'è qualcuna alla quale sei particolarmente legato? Luca ci pensa un po' su: “Naturalmente sono legato a tutte, ma in questo momento direi che lo sono a quelle contenute nel mio ultimo album, da 'Luca lo stesso' a 'Bologna è una regola'. Il motivo è semplice: in queste canzoni mi ritrovo di più, perché descrivono e corrispondono a quello che sono io, in questa fase della mia vita e con le mie esperienze alle spalle”.
Parliamo un po' di vacanze: ti incuriosirebbe un viaggio in qualche capitale mondiale del gioco, come Las Vegas o Macao? “Sono sicuramente dei posti che mi incuriosiscono ma d'estate, in genere, sto all'Isola d'Elba. È un luogo che amo molto, ho anche una casa e mi piace fare per i giri in barca al largo di questa magnifica isola alla quale ho dedicato anche una canzone!”.

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