Subbuteo: in Piemonte un collezionista da oltre 700 squadre
E' italiano, di Gavi di Alessandria, uno dei maggiori collezionisti mondiali di Subbuteo con oltre 700 squadre in miniatura.
Scritto da Gt
Si chiama Davide Bazzani, ha 46 anni e vive a Gavi, un piccolo comune in provincia di Alessandria, ed è più grandi collezionisti mondiali di Subbuteo con le sue 700 squadre in miniatura del gioco da tavolo dedicato al calcio nato negli anni Ottanta. Recentemente è stato intervistato anche da Italia Uno e da un giornale locale, Alessandrianews.it: “Fin da piccolo mi piaceva giocare a Subbuteo anche se non ero dei migliori. Fino a 10-12 anni era normale passare qualche pomeriggio l’anno coi miei amici giocando al calcio da tavolo. Crescendo ho messo in soffitta il gioco ma da qualche tempo mi si è riaccesa la passione,quasi per caso. Avevo letto di un campionato del mondo di Subbuteo che si giocava a Casale e non ho resistito alla tentazione ritrovando un mondo favoloso, fatto di collezionisti e appassionati, di grandi e piccini. Da quel momento mi si è riaccesa la fiamma della passione sotto forma di collezionista”.
Ha praticamente setacciato quasi tutti i negozi di giocattoli che ormai avevano messo in magazzino il Subbuteo in un periodo in cui sembrava un po’ passato di moda. Perle come il Paris Fc o il Nottingham Forest del calcio inglese.
Tra i suoi pezzi pregiati il Munich ’74 che sul mercato vale 1700 euro ma anche squadre del calcio locale da collezione illimitatissima come l’Alessandria anni ’80 con la classica maglia Grigia, o la Gavinovese di serie C: “Ho scoperto su internet un ragazzo inglese che riproduce fedeli squadre di team ormai scomparsi come la Cavese, il Matera o il Catanzaro, tutte però col fondo rotondo perché i modelli a fondo piatto non mi piacciono”. Quasi 700 squadre (“Ma non riesco a trovare il Bordeaux maglia amaranto anno ‘80”), il campo da gioco smontato ma comprensivo di tribune e ogni altro accessorio, il problema di Davide è lo spazio: “La mia camera è insufficiente e allora in un’altra casa ho portato parte della collezione”.