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I Nomadi, quando la musica fa la storia

04 febbraio 2017 - 09:41

A volte il tempo passa eppure resta fermo. Accade spesso ai concerti de 'I Nomadi', che si sono esibiti al Casinò Perla di Nova Gorica riproponendo un repertorio ricco di emozioni.

Scritto da Francesca Mancosu
I Nomadi, quando la musica fa la storia

Quasi mezzo secolo di musica ed emozioni, senza perdere mai la propria cifra stilistica e smarrire la strada, nonostante i colpi della sorte e i cambiamenti del mercato. Si potrebbe riassumere così la storia de 'I Nomadi', gruppo musicale beat italiano fondato nel 1963 dal tastierista Beppe Carletti e dal cantante Augusto Daolio, scomparso nel 1992 ma mai dimenticato e protagonista anche dell'album in uscita nelle prossime settimane. Un repertorio che è rimasto sempre vivo e che si è arricchito nel tempo di altri grandi successi: da 'Come potete giudicar' a 'Noi non ci saremo', da '20 de Abril' a 'La mia terra', passando per 'Tutto a posto' , 'Sangue nel cuore','Io voglio vivere', fino agli immortali 'Dio è morto' e 'Io vagabondo'. Brani emozionanti, fatti ascoltare al pubblico che ha riempito l'arena del Casinò Perla di Nova Gorica, in Slovenia, per un concerto sold-out con quasi due ore di musica. Gioco News ne ha approfittato per intervistare i componenti del gruppo.

Avete da poco tagliato il traguardo dei cinquant'anni di carriera. Come siete cambiati e come siete rimasti uguali a voi stessi in tutto questo tempo? "Cinquant'anni sono tantissimi, un traguardo inaspettato e un cammino del quale siamo orgogliosi e soddisfatti. Ad essere rimasta uguale è l'autenticità del rapporto con il nostro pubblico: sia con i fan storici che sono cresciuti insieme a noi sia con le generazioni più giovani. Il nostro obiettivo è di regalare sempre la stessa emozione, oggi come ieri, e direi che ci stiamo riuscendo".
Nonostante i tanti cambi di formazione, il vostro successo è praticamente inalterato, come lo è il calore dei vostri fan. Qual è il vostro 'segreto'? "Non ci sono segreti, o come dico sempre 'il segreto è quello che si vede'. L'importante è essere coerenti ed essere se stessi. In questo mezzo secolo di storia abbiamo sempre seguito la nostra strada, non abbiamo mai tradito il pubblico e questo ci ha premiato. E poi ci sono le nostre canzoni, che sicuramente hanno un ruolo determinante".
Oltre ai concerti e alle registrazioni in studio, siete impegnati anche nel sociale. Di cosa vi occupate? "Abbiamo una piccola associazione no profit che si chiama 'Crescerai' ed è impegnata nella promozione e nello sviluppo di opere di solidarietà in diversi paesi del mondo. Adesso stiamo sostenendo un progetto in Madagascar. Tutti i fondi raccolti sono interamente devoluti alle attività dell'associazione, senza alcuna spesa di gestione: non abbiamo tessere, gadget o altro e teniamo costantemente aggiornati i nostri sostenitori sulle iniziative in corso attraverso la pagina Facebook Crescerai No Profit". 
Che effetto fa tenere un concerto in un casinò? Avete mai vissuto altre esperienze del genere?"Siamo nomadi, di nome e di fatto: suoniamo volentieri in contesti diversi! Noi ci impegniamo affinchè tutti i nostri concerti regalino a noi e al pubblico sensazioni positive, diverse certo di luogo in luogo, ma sempre belle e piacevoli. Forse è proprio questo il nostro segreto!".

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