Eugenio Allegri al Casinò di Sanremo con il suo Cyrano de Bergerac

Tanto più in questo spettacolo si tratta di un Cyrano moderno, un futurista ante litteram, un poeta spadaccino, un amante disperato e fedele ed un generoso amico di un compagno d'armi rivale in amore. Diretto da Gabriele Vacis, Allegri, uno degli attori più importanti del teatro italiano, recita senza mai perdere di vista l'essenza dell'opera volta a rendere Cyrano un eroe sfortunato e simpatico, geniale ed eroico, fantasioso e, soprattutto, libero.

LO SPETTACOLO - Il monologo vede Eugenio Allegri iniziare un inatteso racconto riguardo ad un'ipotetica fermata all'autogrill, sulla strada del ritorno a casa. L'uomo mentre attende in coda di pagare la sua consumazione, scorge sullo scaffale dedicato ai libri proprio il volume di Rostand; lo compera. Da questo momento in poi, Allegri diventa Cyrano, e tiene in piedi tutto il filo narrativo dividendosi fra il celebre cadetto di Guascogna e l'uomo che, solo in macchina sull'autostrada, tiene al suo fianco la copia di quel vecchio libro. La modernità dello spettacolo sta nella complessità e nella ricchezza del suo protagonista, una figura interessante perché cosmopolita, un uomo dai molti interessi che eccelle nei campi più disparati e teso verso il futuro (immagina di essere sulla luna, dove c'è un grammofono per comunicare con la terra).