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Al Casinò di Sanremo i ‘Visi di/visi’ di Cattaneo

31 luglio 2014 - 09:59

Mentre il pubblico sta ammirando in sala hall-foyer di Porta Teatro del Casinò gli intensi ed espressivi dipinti dell’esposizione ‘Pietro Pesante-La mia Sanremo’, che rimarrà sino al 3 agosto, due grandi interpreti della canzone italiana ma al contempo apprezzati artisti esporranno nel mese di agosto le loro opere nel Casinò di Sanremo, in collaborazione con l’associazione Itinerando.

Scritto da Redazione
Al Casinò di Sanremo i ‘Visi di/visi’ di Cattaneo

 

Dal 4 al 17 agosto ‘Visi di/visi’ di Ivan Cattaneo e dal 18 al 31 agosto Elisabetta Viviani con ‘Sogni di colore’.

Le mostre saranno a disposizione del pubblico tutti i giorni dalle 15.00 alle 23.00 ad ingresso libero.

 

IL COMMENTO DI CAMBIASO - “Continuano i nostri eventi culturali anche nella stagione estiva”, sottolinea il consigliere di amministrazione Marco Cambiaso. “Il foyer di Porta Teatro è tornato ad essere una ambita galleria d’arte. Diamo il benvenuto a due grandi interpreti della canzone italiana che sono riusciti a conciliare in maniera splendida musica ed espressione pittorica: Ivan Cattaneo e Elisabetta Viviani.”

 

CATTANEO SI PRESENTA - “Sin da bambino mi appartavo nel cortile di casa, sotto la pergola dell’osteria dei miei, e dalle riviste degli anni ‘50 e ‘60 incominciavo a ritagliare di tutto , ma soprattutto occhi, bocche, nasi, mani, e mi divertivo con carta, forbice, matita e colla a ricreare volti impossibili, inimmaginabili, dalle espressioni più variegate a volte drammatiche a volte veramente buffe. Ed eccomi qui oggi dopo 39 anni di pittura e musica, con i miei visi di/visi, ovvero io che faccio-facce ! Io che ricompongo a modo mio, attraverso lo scrutare il volto umano come paesaggio più strabiliante e intercambiabile. Il mio intento è sempre stato il catturare, strappare alla vita quotidiana, alla fotografia di riviste patinate, al superbombardamento mediatico, ‘rubare’ dalla vita le facce, gli oggetti e ricollocarli sulla tela a modo mio, facendoli inghiottire, di colore e materia… Imbrattandoli d’arte affinché tutto il mondo ci-vile, mediatico, globalizzato venga ricondotto invece alla magia, alla pittura, alla poesia, allo sberleffo, all’assurdo e all’improbabile visivo! Nella mia pittura ci metto di tutto! E lo voglio ardentemente! Se solo potessi mi ci incollerei pure io su quelle tele, e mi ci vedo tutto inzuppato di vinavil e nell’attesa di asciugarmi per rimanere per sempre legato alla tela, alla storia, alla spasmodica ricerca di un briciolo di non morire, nel nostro drammatico desiderio di  rimanere eterni”.

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