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Space Invaders, l’intelligenza artificiale si mette in gioco

27 febbraio 2015 - 12:22

La corsa all'intelligenza artificiale comincia da ‘Space Invaders’, il videogioco che alla fine degli anni '70 si è affermato subito con un grandissimo successo. La novità, secondo quanto riporta la rivista Nature, è nel fatto che, a distanza di oltre 40 anni, a giocarlo non è un adolescente, ma un sistema di Intelligenza artificiale, il primo ad avere una grandissima capacità di imparare.

Scritto da Redazione
Space Invaders, l’intelligenza artificiale si mette in gioco

Il meccanismo è stato messo a punto in Gran Bretagna, dall'azienda specializzata in Intelligenza artificiale recentemente acquisita da Google, la DeepMind di Londra.

Il sistema si chiama DQN (Deep Q-network) e Space Invaders non è la sua unica ‘palestra’. Finora infatti ha imparato a giocare altri 48 videogiochi, tutti semplici come quelli degli anni '70 ma tutti molto diversi fra loro (dalle corse di auto alla boxe), e lo ha fatto ‘da solo’, a partire da pochissimi dati.

I ricercatori, coordinati da Demis Hassabis, lo hanno costruito combinando le tecniche di apprendimento tipiche delle macchine con reti neurali ispirate alla biologia. Per i suoi 'arteficì non ci sono dubbi che DQN segni l'inizio di una nuova era dell'Intelligenza artificiale, con l'arrivo di sistemi non programmati per compiti specifici, ma con una capacitÓ di apprendere finora inimmaginabile

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