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Domani la pronuncia della Corte Europea: la Cisl, “Nelle future gare, il governo si ricordi dei ricevitori”

15 febbraio 2012 - 12:10

In un momento tanto atteso per l’esito della sentenza della Corte di Giustizia Europea sui casi riuniti Costa-Cifone, in merito alla compatibilità con la normativa della Unione Europea del decreto e del bando di gara cosiddetti “Bersani”, che avrebbero di fatto impedito a operatori comunitari una possibile partecipazione alla gara stessa, il Sindacato ricevitori Felsa-Cisl ricorda che “i veri soggetti massacrati da quelle scelte politiche, amministrative ed economiche del Ministero dell’Economia e delle Finanze, furono i Ricevitori”.

Scritto da Vincenzo Giacometti


“Eppure in quell’occasione, in sede di conversione in legge del decreto Bersani di 'liberalizzazioni', il Parlamento, su iniziativa dei deputati Fincato e Tolotti, approvò all’unanimità un ordine del giorno, che impegnava il Governo alla tutela della rete esistente delle ricevitorie-tabaccherie. Nonostante ciò nulla fu fatto per tutelare la categoria dei ricevitori e dei tabaccai sebbene non si fecero attendere interventi, proteste ed interrogazioni parlamentari di deputati e senatori delle forze di ogni schieramento politico, il Governo e l’Amministrazione Finanziaria in particolare, continuò volutamente ad ignorare le esigenze di tutela che la categoria meritava dopo oltre 50 anni di intensa attività in favore dello Stato, lasciando così sulla strada oltre 20mila lavoratori con le rispettive famiglie, come fu ammesso anche dalla stessa Avvocatura dello Stato durante la causa del ricorso al Tar del Lazio”.

In quella occasione il Tar non accolse la sospensiva richiesta dai ricevitori per il fatto che non partecipando al bando di gara, la richiesta di sospensione era da ritenere “inammissibile”. “Questa è una stortura della procedura della Giustizia Amministrativa che non condividiamo – scrive il sindacato in una nota - in quanto prima si vuole vedere i cadaveri e poi forse rendere giustizia, invece di entrare direttamente nella sostanza e nel merito delle questioni poste, ossia che, lo ripetiamo, 20.000 famiglie con quel bando di gara venivano messe sulla strada, alla faccia delle liberalizzazioni; un effetto evidentemente trascurato dalla politica di allora che permise di firmare quel decreto”.

E l'allarme della Fesla-Cisl è riguardo alla prossima gara per le nuove concessioni: “Purtroppo si intravede per la prossima scadenza - 30 giugno 2012 - la fotocopia, il replay del famigerato bando dove altre 7.000 famiglie andranno ad aggiungersi alla schiera dei poveri della categoria, mentre a beneficiarne saranno solo le solite lobby. Lo Stato, l’Erario, i Ricevitori e i Tabaccai staranno solo a guardare la disfatta di tutto il comparto gioco, ed è sotto gli occhi di tutti come questa disfatta si è già verificata per il lotto, il superenalotto, la tris ed i giochi ex Coni”.

“Vogliamo sperare che l’attuale Governo effettui una decisa inversione di tendenza che vada verso una vera apertura del mercato, riconsiderando e riqualificando l’attuale rete dei ricevitori e che soprattutto modifichi o innovi una normativa che dal 1999 si è dimostrata carente, inadeguata e dannosa, per i ricevitori, per le esigenze del mercato che non si è saputo o voluto soddisfare e specialmente per l’Erario che ha perso una ottima opportunità per le proprie entrate.
Ne sono prova le numerose sentenze che, da svariati tribunali su tutto il territorio italiano, fino alla Corte di Giustizia della U.E. , hanno visto soccombere lo Stato Italiano e rendere giustizia a quei ricevitori, tabaccai ed operatori che hanno avuto il coraggio di lottare e arrivare fino in fondo”.

Il Sindacato Ricevitori FeLSA-CISL si rende infine “disponibile a confrontarsi e a dare il proprio contributo in un tavolo di lavoro permanente, per tutelare e migliorare la redditività della categoria, incrementare le entrate dell’Erario e soddisfare un mercato sempre più esigente”.

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