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Turchi (Aams): "Sconcerto per pronuncia della Corte Ue, validità del sistema concessorio italiano"

21 febbraio 2012 - 11:15

Roma - Il totalizzatore non è un sistema, ma uno strumento. I concessionari devono operare all'interno di un sistema di regole certe e ben definite. Parola di Luca Turchi, dirigente Aams per l'ufficio scommesse nel suo intervento di questa mattina al convegno romano di Lex Giochi. All'interno di questo sistema di regole  - aggiunge - vi è l'obbligo di far passare ogni giocata effettuata da ogni operatore, sia dal canale fisico che da quello online, e a sua volta per il 'cervellone' centrale dell'amministrazione che convalida la giocata e rilascia il codice identificativo. Convegno Lex Giochi: il questore di Roma Tagliente Necessario creare un sistema di cooperazione Darren Small (SportRadar): Nel 2011 350 partite ritenute sospette Greco (Avvocato di Stato): Sentenza Costa-Cifone, difetto culturale Atzeni (Corte dei Conti): “Dopo sentenza Corte di giustizia serve intervento del legislatore” Lauro (Pdl): “Si raccolga l’allarme del questore Tagliente” Cataldo Motta (procuratore Lecce): Rafforzare i controlli contro illegalità

Scritto da Ac

Solo con questo sistema possiamo essere in grado di tutelare il giocatore e di aiutare le organizzazioni sportive e quelle ippiche per il controllo e la prevenzione di eventuali frodi sportive analizzando le giocate".
Turchi si scaglia contro gli operatori illegali che hanno tratto profitto, in termini di immagine, dalle vicende di frodi sportive, comparendo nei media, affermando che avevano detto che ci potevano essere dei sospetti per via delle giocate eccessive su determinati eventi: "Se volete davvero contribuire al rispetto dello sport e del sistema di scommesse, sedetevi al tavolo delle regole, perchè solo con la certificazione delle giocate si può effettuare un'attività seria di prevenzione e controllo".
Per quanto riguarda la pronuncia della Corte Ue sul caso Costa-Cifone, Turchi si limita a dire di aver accolto con sconcerto la decisione, pur essendo in parte preparato per vie delle diverse anomalie messe in evidenza anche dal dibattito di questa mattina. "Dobbiamo fare i conti con un sistema di regole purtroppo dettate dall'esterno, e dico purtroppo perché ritengo che non si possa valutare da fuori i confini nazionali le esigenze di un settore e di una realtà. Ci troviamo in una situazione in cui non sappiamo scegliere se sia più opportuno adottare un atteggiamento puramente 'mercantile' o se dobbiamo rimanere rigidi sulla base dei principi normativi e sulla base degli schemi di convenzione, andando inevitabilmente ad opprimere i concessionari. Aams opera da sempre in uno spirito di totale collaborazione con le istituzioni e le forze dell'ordine e credo che debba essere anche un dialogo bilaterale in quanto anche noi dobbiamo essere messi a conoscenza di eventuali movimenti o accertamenti che possono coinvolgere uno dei concessionari di scommesse".
Per quanto riguarda il tema del controllo nello sport, la collaborazione è anche qui totale e oltre ad Aams e Sogei "è stato attivata negli ultimi anni un'attività concreta da parte dei concessionari che hanno investito su questo fronte. Leggendo la cronaca relativa allo scandalo calcio-scommesse, si apprende dagli stessi giocatori che le puntate venivano fatte su operatori che non erano concessionari dello stato italiano e questa è una ulteriore conferma della validità del sistema concessorio italiano".

 

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