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Pagnozzi (Coni): “Match fixing fenomeno grave quanto il doping”

05 marzo 2012 - 11:36

La questione delle scommesse è, al momento, in primissimo piano, ed è grave quanto il doping. Così il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi, interviene a margine dell'inizio del primo 'Seminario di alto livello sulla legalità nello sport', presso la Scuola Superiore di Polizia a Roma.  

Scritto da Redazione

Come dichiarato all'agenzia Agipronews.it, "Si tratta di una battaglia molto difficile e di una questione molto complessa perché ci sono in ballo le varie legislazioni, europee e non. Per questo si sta lavorando duramente e si deve continuare perché tutto quello che si riesce a fare è importante".

Secondo Pagnozzi, che così è intervenuto nel corso del Seminario, "Discutere del problema scommesse illegali e combine a questi livelli è fondamentale. Da tempo c'è collaborazione con il Cio, ma siccome si tratta di un problema che coinvolge tante nazioni e tante legislazioni, la cooperazione è fondamentale. Il Coni è molto attento a questa questione  e nel codice di comportamento degli atleti ai prossimi Giochi olimpici di Londra, ha inserito anche questo tema affinché gli atleti si impegnino a non scommettere e a non far scommettere parenti e capiscano che divulgare notizie su compagni e altri atleti è quasi una sorta di insider trading che può incentivare la malavita". Pagnozzi ha anche evidenziato che, essendo la questione estremamente grave, "per questo non si è accettata l'amnistia: perché il mondo dello sport deve essere all'avanguardia e deve garantire la tutela di questo mondo. La Fifa ha stanziato fondi in questo senso, ma io credo che non sia giusto che chi è vittima debba anche pagare. Credo che la richiesta fatta dalla Federazione Tennis sia giusta e che le organizzazioni lecite e le società sponsorizzate da giochi debbano mettere a disposizione un fondo a tutela di questa questione. Lo sport deve difendere i suoi valori ma deve farlo senza rimetterci".

 

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