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Scommesse virtuali: ecco come funzionano i cani e i cavalli 'finti'

21 ottobre 2013 - 09:33

Non c'erano tanti prodotti innovativi nel mondo del gioco all'ultima fiera dei giochi di Enada Roma andata in archivio venerdì scorso con un ottimo risultato per la tre giorni espositiva. Ovviamente spiccavano le scommesse virtuali, l'unico vero prodotto innovativo del gaming online d'Italia e che è in attesa di essere lanciato su tutte le piattaforme.

Scritto da Cesare Antonini
Scommesse virtuali: ecco come funzionano i cani e i cavalli 'finti'

Su questo punto vale la pena fare il punto e notare procedure abbastanza complesse per l'omologazione dei giochi presso Amd e Sogei. Questo sta portando ad alcuni ritardi che dovrebbero comunque consentire al settore di partire quanto prima.

 

Tornando a noi, avete capito bene, sì, scommesse virtuali. Si potrà puntare sul cane, su un cavallo, su una partita di calcio simulata da un programma simile ai giochi da consolle e poi sulle corse di auto e chissà su quali altri prodotti.

A Enada c'erano due grossi gruppi esteri che già operano sul territorio in maniera borderline ma che stanno cercando di offrire i propri prodotti legalmente con qualche difficoltà tecnica con l'Amministrazione delle Dogane e dei Monopoli.

Ma sono proprio loro a spiegarci i prodotti che vedremo nelle agenzie prossimamente. “Siamo già nel mercato ma vorremmo fornire i nostri giochi agli operatori italiani – spiegano quelli di Golden Race.com – crediamo in un prodotto che potrà aumentare la raccolta. Le nostre novità sono relative al calcio con il simulatore che offre la coppa del mondo e, per ogni paese in cui operiamo, abbiamo il campionato di calcio dedicato (il gioco sembra proprio una partita realistica con l'ottima grafica di Pes o Fifa2014, ndr). Poi offriamo scommesse sui cani, sui cavalli e sulle moto”.

Come funzionano? Gli operatori comprano video e poi li buttano in un generatore causale di riproduzione. Sono centinaia, ovviamente, e non c'è rischio che i giocatori ricordino le corse: “Una volta è capitato che uno scommettitore ha riconosciuto la corsa di un cane che gli aveva fatto perdere una puntata e forse gli era rimasto impresso – spiegano quelli di Diplomat Sportwetten – ma è impossibile riconoscere le gare perché sono davvero tantissime. Inoltre le quote vengono proposte, i giocatori puntano e solo dopo possono vedere il video”.

Diplomat sembra proprio specializzato nel Dog betting, sarebbe interessante poterci giocare in Italia: “Sono scommesse a quota fissa, ovvio. Noi costruiamo software ed hardware e stiamo cercando di ottenere l'omologazione in Italia”.

Per il futuro di questo prodotto c'è scetticismo anche se i dati di alcuni mercati esteri parlano di crescita all'interno della raccolta di settore con qualche punto percentuale che riguarda anche nuove iscrizioni. Non cannibalizzeranno l'offerta tradizionale ma si rosicchieranno una fetta di mercato importante: “E' un prodotto fantastico, noi operaiamo in 13 paesi e vanno benissimo le scommesse virtuali anche per il payout molto interessante. Noi siamo molto attenti al giocatore che principalmente si deve divertire”, concludono da Diplomat.  

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