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Agli Australian Open ricompare il courtsiding, l'incubo delle scommesse live

15 gennaio 2014 - 12:19

Eppure sembrava un fenomeno quasi debellato, di sicuro sfumato e che stava per lasciare lo sport e le scommesse libere dal solito alone di illegalità.

Scritto da Cesare Antonini
Agli Australian Open ricompare il courtsiding, l'incubo delle scommesse live

 

Un audace 22enne australiano, però, c'ha riprovato mettendo in pratica il 'courtsiding'. Di cosa si tratta? Semplicissimo, nella terra dei canguri e delle sconfinate vallate che ricordano ormai la saga di Tolkien, si sta giocando il torneo di tennis del Grande Slam, gli Australian Open.

 

LA SCOPERTA DELLA POLIZIA - Alcuni ufficiali di polizia hanno prima scoperto e poi arrestato il giovane che, dotato di uno smartphone e di un tablet, stava inviando dati utili per scommettere 'live' su un match di tennis.

Senza scommettere direttamente a bordo campo come in tanti fecero alla comparsa delle prime scommesse live, la 'talpa' si limitava a spedire informazioni utili all'estero.

 

COME FUNZIONA? - Dall'altro capo della connessione internet c'era chi puntava 'live' sfruttando sempre quel delay che i bookmakers purtroppo non riescono ad abbattere e che consentono a chi è sul posto di avere un vantaggio clamoroso. Puntare su un singolo 15-15 o 15-30 o su un gol realizzato da una squadra o meglio su un cartellino giallo o rosso è semplicissimo. Basta segnalare il fatto accaduto ed essere abbastanza pronti a puntare soldi e schiacciare il bottoncino sul sito di scommesse online che offre quel mercato di gioco.

 

RICADUTA - I fatti purtroppo ricorrono visto che questa modalità di scommettere scorretta era già finita sotto osservazione durante la scorsa edizione degli Open. Ora il 'courtsiding' è diventato illegale in Australia. L’uomo fermato ora rischia una pena fino a 10 anni di carcere, si legge sul sito della polizia locale.

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