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Kanye West crede nella Casa Bianca ma i bookmakers lo frenano

09 luglio 2020 - 13:02

Kanye West prova a correre per la Casa Bianca ma le quote sono altissime visto il timing del suo schieramento. 

Scritto da Ca

Se Arnold Schwarzenegger è diventato governatore della California perché Kanye West non dovrebbe diventare presidente degli Stati Uniti d’America? Il rapper di Chicago ha ricevuto un serio sostegno per sedersi nello Studio Ovale, ma i trader di alcuni book inglesi non hanno avuto altra scelta che tagliare drasticamente le sue odds. Dopo essere stato valutato inizialmente a 100/1, il rapper di Chicago è ora valutato con una probabilità 80/1 a seguito di un supporto sostenuto nelle ultime 24 ore.

“Nello stesso periodo abbiamo raccolto più scommesse individuali su West che su Biden e Trump”, fanno sapere da Ladbrokes. 

"Kanye ha sorprendentemente colpito un accordo con scommettitori politici, e il semplice volume di scommesse piazzate su di lui significa che abbiamo dovuto ridurre le sue probabilità”, proseguono. 

Dopo aver recentemente annunciato un accordo decennale con il brand di abbigliamento Gap, West potrebbe pensare che la stanza ovale sia il suo prossimo "grande progetto".

In vantaggio Joe Biden nelle quote bandato 4/6 contro Trump che scende a 6 a 4. Hillary Clinton a 50 volte la posta e Mike Pence con le stesse odds. 

Qualche precisazione: West può correre solo da Indipendente. Le primarie sono oramai finite per tutti i partiti e le Convention dei Repubblicani e dei Democratici sono imminenti, con candidati già pronti. Anzi, manca solo il nome della candidata Vice Presidente di Biden.

Iniziamo da ciò che è necessario per correre per quell’Ufficio, ossia avere a che fare con la Federal Electoral Commission. Al momento non risulta nessuna registrazione nel database della FEC con il suo nome. Questo è un passo obbligatorio per presentare la candidatura.

Veniamo adesso alla tempistica scelta. West ha annunciato la sua intenzione di correre per la Presidenza a quattro mesi dalle elezioni. In sei (quasi sette) stati non potrà correre – spiccano, a tal proposito, le scadenze già passate in Texas e New York – ; deve raccogliere, in meno di dieci giorni, le firme necessarie in Florida (scadenza il 15 luglio) e Michigan (scadenza il 16 luglio) e ha esattamente un mese di tempo per raccogliere 200.000 firme in California (scadenza il 7 agosto).

West ha già perso la possibilità di conquistare i 111 Grandi Elettori in Colorado (9 EV, i termini scadono oggi), Indiana (11 EV, termini scaduti il 30 giugno), Maine (4 EV, termini scaduti l’1 giugno), North Carolina (15 EV, termini scaduti il 3 marzo), New Mexico (5 EV, termini scaduti il 25 giugno), New York (29 EV, termini scaduti il 26 maggio) e Texas (38 EV, termini scaduti l’11 maggio). Se a questi 111 EV aggiungiamo anche i sopracitati California (55 EV), Florida (29 EV) e Michigan (16 EV) arriviamo a 211 Grandi Elettori, molto più di un terzo del totale di 538.
Da oggi fino al 7 agosto, West dovrebbe predisporre tutti gli adempimenti burocratici per correre in 12 Stati, compresi i sopracitati.
Se non ci fosse stato il Covid, inoltre, West non avrebbe neanche potuto correre nel suo home state, ossia l’Illinois (20 EV). Adesso avrebbe un mese esatto per farlo.
Certo, West potrebbe essere votato write-in – gli elettori potrebbero scrivere il suo nome nell’apposita casella esistente sulla scheda elettorale – ma, chiaramente, si tratterebbe di una enorme perdita di tempo.

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