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Ippica, a La Maura Trendy Ok si è meritata la vittoria

21 gennaio 2019 - 08:49

All’ippodromo Snai La Maura, domenica 20 gennaio, il Gran Premio Mario Locatelli lo vince Trendy Ok con Alessandro Gocciadoro e il suo team mattatori della giornata.

Scritto da Redazione

All’ippodromo Snai La Maura, nel programma di domenica 20 gennaio, è tornato il Gran Premio Mario Locatelli che si è tinto di color giallo della giubba di Alessandro Gocciadoro.

Il driver emiliano ha marchiato a fuoco la splendida giornata di corse milanese e non ha fatto eccezione nell’attesa corsa di Gruppo 3 sui 1650 metri in cui, con la favorita Trendy Ok, si è meritato la vittoria.
 
La cavalla di classe ma capace di lottare come un “maschiaccio”, la portacolori della scuderia Verner è stata costretta a rincorrere una Pantera del Pino che, schizzata come una molla dietro l’autostart, ha provato giustamente a giocarsela da protagonista andando via a tutto gas, (600 iniziali in 42.4, km in 1.11.5).
 
Alessandro Gocciadoro è stato lesto a lanciare la sua allieva sulle orme della battistrada, trovando posto in corda dietro la rivale sul penultimo rettilineo sul calo di Una Bella Gar: il tempo di riprendere fiato e Trendy Ok è ripartita nuovamente all’attacco per sferrare un ulteriore attacco in retta: Pantera del Pino ha alzato bandiera bianca, la figlia di Varenne e Annette Hanover è passata per svettare a media di 1.11.9.
 
Fatto curioso: da quando si disputa a La Maura il Mario Locatelli ha sempre visto vincere le femmine (Radiofreccia Fi nel 2016 e Super Star Reaf nel 2017). Al posto d’onore è terminata Tina Turner, che ha molto da recriminare per uno svolgimento che non l’ha favorita: terza dal via, la vincitrice del Campionato Master ha subito il calo di Una Bella Gar e ha trovato la destra libera solo in retta, spostando in diagonale a centro pista ha fornito un “finalone” utile a conquistare soltanto il secondo posto, bruciando sul palo Testimonial Ok che stava quasi per regalare l’en plein alla scuderia Verner.
 
Hanno corso bene anche Very Joy e Toscarella, quarto e quinta a contatto dopo svolgimenti di corsa difficili. Ha invece “steccato” Vernissage Grif, rincorrendo l’autostart al via e poi gettandosi di galoppo poco dopo lo stacco.
 
Dicevamo del dominio di Alessandro Gocciadoro e del suo team: il driver emiliano ha firmato un triplo da guidatore e un poker in veste di allenatore. La prima vittoria è arrivata con Vesna nel Premio Nera Azzurra, prova a resa di metri sul 1650 metri per cavalli di cat. D/F: nonostante rendesse venti metri ai soggetti dello start, e più in particolare ad un cavallo come Paco che in testa ha trottato la distanza in 1.14.5, la portacolori della scuderia Indal è riuscita ugualmente a spuntarla in retta, a media di 1.13.6, rimontando gradualmente ma inesorabilmente il battistrada.
 
Un vero “numero”, davanti al quale il pur generoso Paco si e’ dovuto inchinare, mentre al terzo posto ha concluso l’appostata Tuono di Venere.
 
Bis immediato con la favorita Angela Caf nel Premio Deep Feeling Lf, la prova sui 1650 metri per cavalli di 3 anni: la portacolori della Super Fantastica è sfilata in testa in 200 metri e ha potuto graduare a piacimento (km in 1.19.3), ma nel finale non è stata capace di allungare come ci si aspettava e in retta si è difesa con fatica dal contemporaneo attacco di Aber dell’Olmo all’esterno (piaciuto parecchio con metà corsa allo scoperto, in retta ha pure accennato l’errore e Mauro Baroncini probabilmente non ha spinto piu’ di tanto) e dell’appostata Afrodite Grif.
 
Non ha vinto Gocciadoro, ma i suoi tre allievi hanno occupato i primi tre posti al traguardo nel Premio Island Effe, la prova per anziani di cat. B/C: ha destato grande impressione Vallecchia Dr, portata prontamente al comando da Federico Esposito e poi capace di trottare la distanza in 1.12.5 ma con l’impressione di avere ancora tanto da spendere. Unique Rek ha spostato sul penultimo rettilineo dalla quarta posizione per andare ai lati della compagna di allenamento anticipando Veleno D’Amore e in retta si è guadagnato il secondo posto respingendo un ottimo Top Gun America, che nella risalita aveva seguito Veleno D’Amore e ha poi insistito in terza ruota nei 600 finali, mentre Veleno D’Amore non e’ stato incisivo all’epilogo.
 
E meno male che a spezzare un monopolio, che sarebbe stato altrimenti “imbarazzante”, ci ha pensato Santo Mollo: il driver calabrese ha portato ad un facile primo piano l’atteso Adler Cup nel Premio Alma Roc, l’invito sui 2250 metri per cavalli di 3 anni che ha aperto il pomeriggio: lo stimato tre anni della scuderia GT è andato senza sforzo al comando visto che nessuno dei rivali ha voluto rischiare la partenza, ha potuto gestire comodamente le energie completando un chilometro in 1.18.6: quando Alcatraz Stecca sull’ultima curva ha provato ad affacciarsi all’esterno, il figlio di Ideale Luis ha allungato spegnendo sul nascere le velleità della rivale.
 
Media finale di 1.15.3 sui 2250 metri per il vincitore, con un chilometro finale in 1.13.8 trottato in totale scioltezza: Ambra Grif ha chiuso al terzo posto, come da pronostico.
Dopo Adler Cup, ecco il bis per Santo Mollo con Zarchicco Park nel Premio Bowergil Sm, invito sui 1650 metri per cavalli di 4 anni: il portacolori della scuderia Ale & Dany ha concesso strada a Zin Wise As ma dopo averla fatta spendere (primi 400 metri in 28), poi ha attaccato sull’ultima curva la rivale e in retta è passato di forza, a media di 1.13.9, mentre Zoe Grif Italia e Zonda Grif hanno concluso al terzo e al quarto posto senza però mai entrare nel vivo. Al via, nel tentativo di cogliere partenza volante, aveva sbagliato Zelante Op.
 
Combattuto il Premio Jujitsu Hanover, la prova riservata ai gentlemen: il favorito Variago Selva è stato costretto a spendere più del dovuto per l’attacco di Tango (600 iniziali in 43.6), con il quale ha scambiato la posizione tornando in vantaggio a meta’ gara: il cavallo allenato da Mauro Baroncini ha provato la fuga sul penultimo rettilineo, ma in retta è arrivato il conto, servitogli da Ultimo Three che con Alessandro Russo in sediolo ha avuto buon gioco a passare coronando una graduale risalita all’esterno durante la quale ha potuto anche usufruire della schiena (preziosa) di Sheridan Treb, a sua volta sempre nel vivo della prova terminando quarto all’interno, battuto in zona traguardo da Vortice D’Amore, tornato forte in retta dopo aver perso qualche battuta sull’ultima curva.

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