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Ippodromo San Siro, weekend nel segno di Dulciboy, Lamaire ed Assiro

24 giugno 2019 - 07:36

All’ippodromo Snai San Siro, Dulciboy a segno il sabato, domenica Oaks d’Italia a Lamaire e Gp di Milano ad Assiro. Presente un entusiasta ministro Centinaio.

Scritto da Redazione

 

Quello appena passato è stato uno dei weekend di corse più importanti dell'anno per l’ippodromo Snai San Siro di Milano. Se sabato 22 giugno la pista ha visto la vittoria del top weight Dulciboy nella prova di cartello – il Premio Razza Felina – domenica 23 sono andate in scena le Oaks d’Italia, il Gran Premio di Milano, alla presenza del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio.

Nelle prime ha dominato Lamaire, il secondo l'ha conquistato Assiro.

Ecco i dettagli delle due giornate.

 

 

LA VITTORIA DI DULCIBOY - Sabato il pomeriggio milanese ha proposto come prova di cartello il Premio Razza Felina, Handicap Limitato sui 1600 metri che ha visto la bella affermazione del top weight Dulciboy. Una mano gliel’ha data anche la sorte: dopo il rischio occorso a Maeva di Brema alla terza corsa (di cui parliamo sotto), le ultime tre corse sono state spostate dalla pista circolare alla pista media, e su una dirittura più lunga il portacolori della Blueberry ha sicuramente potuto sviluppare in maniera più redditizia la sua azione. In ogni caso, il successo l’allievo di Alduino Botti se lo è meritato tutto: costretto ad una lunga progressione a centro pista in retta per colmare il gap con Baffonero e Biedermann che appena in dirittura avevano bruscamente accelerato staccandosi dal gruppo, il figlio di Paco Boy, ben sostenuto da Carlo Fiocchi, ha recuperato metro su metro e nelle ultime battute ha infine agguantato e battuto Biedermann: quest’ultimo è stato impiegato in maniera molto “confident” da Fabio Branca, subito a pungolare il battistrada Baffonero che aveva provato a ridurre il ritmo: appena in retta l’allievo di Santini ha intensificato il pressing, ai 250 finali è passato arroccandosi allo steccato e provando a vendere cara la pelle, tentativo però sfumato nelle ultime battute. Terzo a contatto Amintore su Baffonero, con gli altri mai capaci di entrare nel vivo.
 
 
FORZA ABRUZZO NEL PREMIO AROLO, BACON NEL PREMIO CRISTALLO - Archiviato il tentativo in condizionata sui 1600 metri (in cui era terminato ultimo, però dopo aver provato a correre da protagonista) e tornando al tema della velocità (probabilmente il suo habitat), Forza Abruzzo ha subito ritrovato la vittoria siglando il Premio Arolo, la reclamare sui 1000 metri in pista dritta per cavalli di 2 anni che ha aperto il pomeriggio: con Fabio Branca in sella, l’allievo di Sebastiano Guerrieri ha subito conquistato testa e steccato, ai 300 finali ha rimediato ad un leggero allargamento chiudendo la porta ad Amarsi Un Po' e nei 200 finali ha accelerato bene staccandosi dai rivali: la giuria ha azionato il giallo per esaminare la mossa del vincitore ma ha poi confermato l’ordine di arrivo. Buon secondo posto per Argovia, sempre in quota dal via, e terzo per Amarsi Un Po, sacrificata da Forza Abruzzo ma poi incapace di ritrovare la migliore azione.
Altra reclamare il Premio Lucio Albertoni, protagonisti però i cavalieri e le amazzoni in sella a cavalli anziani sui 2000 metri della pista circolare: al rientro da novembre, Destination Aqlaam ha fatto valere la maggiore qualità sui rivali odierni e con l’amazzone Anita Chiara è emerso al termine di un bel testa a testa su Lady Farhh, con la quale si è staccato in lotta nei 400 conclusivi. L’allievo di Giuliana Foglia ha deviato verso l’interno, la giuria ha azionato la sirena ma ha lasciato invariato il risultato: in effetti Destination Aqlaam sembrava prevalente già ai 300 finali, però Virginia Tavazzani in sella alla seconda classificata negli ultimi metri ha rischiato grosso sfiorando la caduta. Al terzo ha concluso Miron rimontando Mr Maxx che dopo essere stato l’animatore nella fase iniziale, in retta ha allargato perdendo progressivamente contatto dai primi due. Non Succederà Più a segno nel Premio Teti, l’handicap sui 1700 metri in pista circolare per femmine di 3 anni e oltre. In ultima posizione, la cavalla allenata da Elisa Castelli e montata da Gabriele Cannarella è avanzata tra i cavalli in retta per passare nell’ultimo furlong e imporsi su Maeva di Breme, che si è sicuramente guadagnata una nomination all’oscar della sfortuna per l’anno 2019: da centro gruppo, la cavalla di Raffaele Biondi è avanzata con bel piglio a metà retta e sembrava già prevalente ai 250 finali quando si è praticamente inginocchiata rischiando la caduta: Andrea Mezzatesta è rimasto miracolosamente in sella e pur procedendo staffato è riuscito a rimontare Land of Freedom per il secondo posto. Quarta Principessa Aisha su Love To Be Fast e Zampa di Velluto, senza troppo spazio ai 300 finali ma poi incapace di recuperare.
Non è soggetto facile, Bacon, è cosa nota, ci è voluto tutto il mestiere di Antonio Fresu e una monta “all’inglese” per portare al traguardo il portacolori di Nicola Casati nel Premio Cristallo, l’handicap sui 2400 metri disputato in pista media. Bacon è stato veloce nella prima fase insieme a Rosenqvist e Lodai per poi si adeguarsi al terzo posto e lasciare campo libero ai rivali che hanno continuato a bisticciare: in retta il cavallo di Cristiano Fais ha mosso in anticipo sul gruppo ma ai 400 finali come tutti è stato sorvolato da un frettoloso Ragstone Sand, passato di slancio ma troppo in anticipo col risultato di trovarsi con la spia rossa accesa ai 100 finali. Bacon, ben sostenuto dal suo interprete, è tornato sul rivale e lo ha rimontato salvandosi dal bel finale di Grey Anita, pure lei da accomunare negli elogi: senza qualche difficoltà trovata per reperire il varco, la grigia avrebbe senz’altro insidiato il vincitore ancor di più di quanto fatto. Ragstone Sand è calato negli ultimi metri ma ha salvato il terzo posto da Land of Giant e da Faradays Spark, mentre i due animatori sono naturalmente spariti di scena a metà retta.
A chiudere il pomeriggio il Premio Vairata, un handicap sui 1400 metri in pista media valido come TQQ: zampata vincente di Dormiglione, che dalle retrovie si è proposto a centro pista e con un bel cambio di marcia ai 300 finali è passato di slancio, con Dario Di Tocco in sella. No More Secrets si era proposta bene a metà retta dando l’impressione di temporeggiare, ha provato vanamente a contenere la progressione del cavallo di Gasparini ma alla fine si è dovuta adeguare al secondo posto. Terza per linee interne l’attesa Ipazia su Easy Secret lungo lo steccato e Thesan a completare il podio del Quintè.
 
 
LAMAIRE CONQUISTA LE OAKS CON BRANCA - All’ippodromo Snai San Siro domenica speciale non solo perché è andata in archivio la giornata più importante del galoppo milanese di questa prima parte di stagione, ma anche perché tra le presenze illustri si sono distinte quella del ministro del Mipaaft, Gian Marco Centinaio, e con lui dell’amministratore delegato di Snaitech, Fabio Schiavolin. Un bel segnale per l’impianto del galoppo di Milano e, più in generale, per tutto il movimento ippico. In pista, invece, lo spettacolo tecnico è stato offerto dai cavalli che sono stati tutti all’altezza delle aspettative. L’edizione 2019 delle Oaks D’Italia, Gruppo 2 sui 2200 metri della pista grande per femmine di 3 anni, si presentava tra le più riuscite degli ultimi anni, con una presenza straniera a dare una connotazione internazionale e con le nostre a raccogliere la sfida senza timori.
Proprio le due novità per le nostre piste, Malevra e King Power, hanno provato a dare un’impronta alla corsa, con la portacolori della scuderia Genets al comando e l’inglese di Andrew Balding subito ai suoi fianchi, seguite da Call Me Love e Must Be Late: quest’ultima è stata la prima a muovere, passando in vantaggio ai 400 finali con le due iniziali animatrici incapaci di replicare: dal gruppo allargato a ventaglio, Call Me Love ha mosso subito sulle tracce della compagna di training ma la progressione più incisiva è stata quella di Lamaire, che ha trovato il varco ai 400 finali ed è passata di giustezza nelle ultime battute su Must Be Late, con una pennellata d’autore di Fabio Branca molto apprezzata dai tantissimi appassionati presenti sugli spalti.
Tra l’allieva di Riccardo Santini e il “maghetto” c’è un feeling assoluto e perfetto: quella di oggi, vanta tre vittorie in altrettante uscite. Call Me Love ha concluso terza tra le due, con qualche recriminazione per essere stata sacrificata negli ultimi metri. La giuria ha esposto il giallo ma ha poi confermato l’ordine di arrivo. Quarta la tedesca Apadanah, vittima di partenza infelice, davanti a Elisa Again e Cima Again.
 
 
 
 
IL GP DI MILANO INCORONA ASSIRO - L’altra attesa corsa è stata il Gran Premio di Milano, Gr. 2 sui 2400 metri per cavalli di 3 anni e oltre, che ha perso alla vigilia uno dei due ospiti, l’ungherese Esti Feny, rimasto ai box, ma restava l’inglese Crowned Eagle, molto seguito dagli scommettitori insieme a Keep on Fly. Ma c’è stata una connection che questa vittoria l’ha fortemente cercata e voluta: il successo di Assiro, tutt’altro che sorprendente, arriva a coronare l’eccezionale lavoro svolto dal team Biondi e a confermare la bravura di Andrea Mezzatesta, ormai consacrato tra i jockey più solidi del nostro panorama. Dopo la vittoria nel Carlo D’Alessio, il portacolori di Luigi Roveda ha aggiunto al proprio palmares il prestigioso traguardo di San Siro mettendo a frutto la sua arma migliore, già messa in mostra a Capannelle.
Da passista, l’inglese Crowned Eagle è andato al comando per evitare il pericolo di possibili tatticismi: Silvestre De Sousa in sella all’allievo di Marco Botti ha impostato un ritmo regolare lanciando poi la volata lunga in dirittura, pedinato da Presley e dal resto del gruppo: sulle tracce del battistrada hanno mosso il derbywinner Keep On Fly e più al largo Assiro il quale, sostenuto energicamente dal giovane jockey romano, è passato chiaramente nelle ultime battute domando la resistenza dell’inglese. Terzo a contatto Keep on Fly, che non ha sfigurato in questo primo confronto con i più anziani. Presley e Being Alive sono invece calati in retta.
 
 
 
LE ALTRE CORSE - Nel Premio Primi Passi, Gruppo 3 sui 1200 metri in pista dritta per puledri di 2 anni, netta superiorità dell’ospite Malotru: il portacolori della Les Boyer Partnership, training di Marco Botti e con Andrea Atzeni in sella, ha confermato la stima del suo team replicando la vittoria ottenuta all’esordio: dall’ultima posizione è avanzato a metà corsa sfruttando la scia di Lovely Smile, poi ha cambiato marcia ai 250 finali e nell’ultimo furlong ha staccato nettamente i rivali. Davvero un’ottima impressione. Per linee interne è avanzato Sicomoro, in ulteriore progresso rispetto all’ultima uscita, a rimontare un Golden Air Force che ha corso in prima linea sin dal via e ha chiuso brillante terzo. Non hanno reso secondo le attese Adelinda e Gerardino Jet, calati nel finale dopo aver movimentato la prima parte di gara.
Nel Premio Paolo Mezzanotte, Listed sui 2200 metri in pista grande per femmine di 4 anni e oltre, l’inglese Shailene si è dimostrata la più forte: cavalla da Listed inglesi, l’allieva di Andrew Balding con in sella Silvestre De Sousa, jockey di grande consistenza, ha mosso in retta all’inseguimento di Close Your Eyes e ha fatto valere i suoi argomenti sulla pur valida portacolori della Dioscuri, alla quale va comunque l’onore delle armi. Terzo posto di rincorsa per Lapulced’Acqua, venuta a regolare La Base che aveva seguito dal via la battistrada.
Anche il Premio Royal Mares, la Listed sui 1600 metri in pista grande per cavalle di 3 anni e oltre, ha preso la via dell’estero: seconda dal via, l’attesissima Style Presa ha avuto schema ad hoc con Musa D’Oriente che ha impostato il consueto percorso d’avanguardia senza risparmiarsi: con Cristian Demuro in sella, l’allieva di Rodolphe Collet ha mosso in anticipo sul gruppo e non ha avuto difficoltà a sbarazzarsi della battistrada e a tenere a distacco il gruppo, dal quale è emersa l’altra ospite Yanling piegando a sua volta la sempre generosissima Musa D’Oriente.
Come da tradizione, i purosangue arabo hanno avuto degno risalto nel pomeriggio con il Premio Milano President of the Uae Cup, quest’anno promosso a rango di Gruppo 3 sempre sulla distanza dei 2000 metri in pista grande. Secondo in questa prova dodici mesi fa, ma poi capace di strapazzare i rivali a ottobre nel Milano Jockey Club Psa Gr. 3, Akoya si presentava nel ruolo di netto favorito: il portacolori della Landgoed Waterland ha onorato il pronostico, ma quanta fatica per domare Mashhuralkhalediah! Quest’ultimo ha provato la gara di avanguardia, in retta ha prodotto un allungo sul quale il cavallo di Karin Van den Bos ha faticato a rispondere. Antonio Fresu non si è dato per vinto e nelle ultime battute è riuscito a rimediare la vittoria. Terzo posto per l’altro ospite Aoun.
Ancora i purosangue arabo in azione nella prova di apertura, il Premio dei Tre anni PSA, condizionata sui 1800 metri in pista media: debutto vincente per Octopus Power, portacolori di Manuela Daverio in allenamento a Endo Botti: Antonio Fresu (a segno in entrambe le prove Psa) lo ha impiegato con fiducia, muovendo in lunga progressione in retta per piegare dopo testa a testa Amour, l’unico a provare a contrastarne il passo. Terzo posto per Aquila Nera, compagno di colori del vincitore, mentre Dagui Lotois è calato dopo essersi impegnato ai lati di Aghata sin dal via.
Amazzoni protagoniste nel Premio intitolato alla Nobildonna Lorenza Strada Moro Visconti, tappa italiana del Campionato Mondiale Fegentri: sui 1800 metri in pista grande, le nostre rappresentanti si sono fatte onore: Meyandi, con Virginia Tavazzani in sella, ha pedinato dal via il battistrada Capo San Martino, in retta è passato in vantaggio e si è difeso con i denti dall’assalto di Solitary Love, con in sella Margherita Della Pietra. Un muso ha separato i due, con Alshalaal e Danila Cherio terminati terzi vicini a completare un triplete italiano. Brave! C’era poi da vedere la Finale del circuito sponsorizzato da NBF Lanes e riservato ai velocisti: una pimpante Soubretta, con Claudio Colombi in sella, ha condotto dal primo all’ultimo metro e si è resa intangibile succedendo al compagno di colori Fireion che aveva vinto questa prova dodici mesi fa. Stavolta Fireion, dopo aver viaggiato in prima linea lungo lo steccato, è calato nei 400 finali ma ci ha pensato comunque l’alleata a tenere alto l’onore di scuderia. Stealth Mode ha preceduto di misura Sweetness terminando al secondo posto.

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