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Ippodromo San Siro, il Gran Premio delle Aste a Cool and Dry

21 settembre 2019 - 08:25

Grande agonismo con le corse ospitate venerdì 20 settembre all'Ippodromo San Siro di Milano.

Scritto da Redazione

L’Ippodromo Snai San Siro Milano al centro delle attenzioni di appassionati e operatori di galoppo in questo lungo week-end con due bei convegni di corse, tra i quali domenica il Premio Federico Tesio, e al sabato l’appuntamento con le Aste Sga all’Ippodromo Snai La Maura, da sempre “termometro” importante per tutto il settore. E la riunione in preserale di venerdì (le cui corse sono state tutte sponsorizzate da Sga) è stata incentrata proprio sul Gran Premio delle Aste, ricca condizionata sui 1400 metri in pista media per cavalli di 2 anni. Campo ridotto ma di assoluta qualità, con cinque elementi già messisi in evidenza tra i quali si guardava a Security Reason dopo l’autorevole debutto romano. Il portacolori della New Age ha corso da protagonista andando davanti a scandire il ritmo, in retta ha prodotto l’allungo ma nei 250 finali è un pò mancato, e così ad emergere è stato l’altro allievo di Alduino Botti, quel Cool And Dry che invece aveva corso al di sotto delle attese nella prova di rientro. Oggi però il portacolori della scuderia del Giglio Sardo è tornato sui livelli di fine giugno, quando era terminato terzo in Listed: secondo all’interno, sostenuto energicamente da Dario Vargiu, il figlio di Sakheès Secret ha braccato per tutta la retta il battistrada, nell’ultimo furlong lo ha acciuffato ed è passato, per la gioia dei suoi appassionatissimi proprietari. Security Reason invece ha perso anche il secondo posto, superato nel finale da Cima Emergency: molto ardente nella prima fase, portato da Silvano Mulas ai lati del battistrada, il portacolori della Cocktail in retta si è impegnato “a sprazzi”, trovando una pedalata efficace solo nei 200 finali, finendo forte ad agguantare la seconda moneta. Sicomoro ne ha seguito le orme dal via, in retta ha provato a muovere al largo di tutti ma nei 200 finali è un pò mancato, d’altronde era al rientro dal Primi Passi, mentre Way To Epsom non è mai stato nel vivo.

I 2 anni, divisi per sesso, avevano a disposizione anche due maiden sui 1600 metri in pista media: il Premio Planetario, la divisione riservata a maschi e castroni, ha visto il successo del promettente Urus, che ha confermato in pieno le ottime sensazioni destate in occasione della prova di rientro in cui era terminato alle spalle di un coetaneo stimato come Elaire Noire. Silvano Mulas ha montato con fiducia il portacolori della Immobiliare Casa Paola allenato da Bruno Grizzetti, portandosi ai lati di Aurelius In Love e adeguandosi al ritmo del battistrada per sferrare l’attacco ai 300 finali e passare di forza nelle battute finali. Aurelius In Love ci ha provato al comando, si è difeso bene e non dovrebbe tardare a trovare la sua corsa. Terzo posto per Evil Weapon.
 
Il Premio Pinacoteca di Brera, la prova femminile, l’ha risolto molto bene Diavolaccia regalando a Claudio Colombi, a Nicolò Simondi e ad Anna Lupinacci il secondo centro della giornata dopo quello ottenuto nella prova di apertura con Fireion, di cui riferiamo più sotto. La portacolori di Rosanna Turri si è esibita in un sicuro percorso di testa, controllando le rivali e poi allungando in retta senza mai cedere un metro sino alla fine. Laurus Nobilis (in progresso rispetto alla prova di esordio) l’ha seguita dal via provando l’aggancio in dirittura, sforzo che però la cavalla di Stefano Botti ha pagato perdendo sul palo il secondo posto ad opera di Sa Paradura che ne aveva seguito le orme sin dal via. Quarta lungo lo steccato Sensazione Dream, che però non ha mai dato la sensazione di poter lottare per la vittoria.
 
 
Dicevamo di Fireion e del doppio per jockey e trainer: rodata la condizione con la prova di rientro (in cui non era stato molto fortunato), il portacolori della scuderia dell’Elfo è subito tornato a colpire duro nel Premio Chiese, l’handicap sui 1200 metri della dirittura che ha aperto il convegno: l’allievo di Nicolò SImondi montato da Claudio Colombi si è imposto di forza, progredendo al largo di tutti dalla coda del gruppo e disponendo chiaramente nei 100 finali di Stealth Mode che, appostato dietro ai primi dal via, era passato ai 250 finali. Terzo progredendo bene lungo lo steccato Black Canyon.
 
 
Due handicap molto incerti e ben affollati riservati a cavalli di 3 anni completavano il programma della giornata. Il “comune denominatore” è stato Antonio Fresu, che ha così firmato un bel doppio pareggiando i conti con Claudio Colombi. Nel Premio Basiglio, la prova sui 2000 metri della pista media, il jockey di Ozieri ha portato al traguardo Albareto, il meno atteso dei due allievi del team Biondi (si guardava principalmente a Posillipo): il portacolori della signora Camilla Rondani ha corso a centro gruppo all’interno, si è liberato in retta passando in vantaggio ai 200 finali e salvandosi dal finale di Boule de Noel, autrice di bel recupero nell’ultimo furlong mancando di pochissimo l’aggancio con il vincitore. Sweet Chili ha avuto qualche difficoltà a trovare il varco in retta, alla fine è passata all’interno facendo sua la terza moneta su Siang, a sua volta autore di bel finale a centro pista, e su Sopran Dante.
 
 
Un filo meno sofferta la vittoria ottenuta da Antonio Fresu con Win The Best nel Premio Fizzonasco, l’handicap di chiusura all’Ippodromo Snai San Siro sulla distanza di 1500 metri in pista media: al rientro e al ritorno alla curva dopo essersi cimentato in dirittura, il portacolori della Razza Latina ha preso di petto l’impegno correndo al comando sin dal via e tenendo duro sino in fondo. Quiet Grey in retta ha comandato la “caccia” al battistrada, ma nei metri finali è stato superato da No Pasaran e da Eiger che hanno così occupato le migliori piazze, a ridosso del vincitore. Ora si attende.

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