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Ippodromo San Siro, i vincitori del fine settimana di galoppo

26 ottobre 2020 - 08:20

Sabato Mr Grey vince il Premio Madonnina e Bull fighter il Premio Fiume; domenica Walderbe conquista il Jockey club e Vis a vis il Gran criterium.

Scritto da Redazione

All’ippodromo Snai San Siro di Milano sabato pomeriggio di corse che è stato un degno “antipasto” della riunione di domenica imperniata sul Jockey Club, il Premio Vittorio Di Capua e sul Gran Criterium.

A reggere il cartellone due prove di grande tradizione della stagione meneghina come il Premio Madonnina e il Premio Fiume. Partiamo dall’Hp di classe B riservato alle femmine di 3 anni e oltre sui 1800 metri in pista grande, che ha visto la splendida vittoria di My Grey Hope: il terreno faticoso e il pesino hanno dato una mano all’allieva di Valeria Toccolini, che comunque si è resa autrice di una prestazione maiuscola, inscenando una lunga progressione nella rincorsa a Sugar Beat e Maeva di Breme, le quali erano passate in coppia ai 400 finali; sostenuta energicamente da Gavino Sanna, la grigia di Moreno Meiohas a centro pista ha recuperato metro su metro e nelle ultima battute è venuta a regolare la generosa Sugar Beat.

Arrivo spettacolare, di quelli che esaltano gli appassionati. Maeva di Breve ha concluso al terzo posto dando conferma della solidità della linea del Premio Maria Sacco HL dell’11 ottobre da cui arrivavano le prime tre di questo Madonnina. Thunder Panter ha provato a sua volta la risalita ma senza il passo della vincitrice e ha concluso al quarto posto: Spietata, nelle prime posizioni, non ha saputo cambiare marcia dopo essersi presentata bene a inizio dirittura.
 
Che forma, Bull Fighter! L’allievo del team Migheli è nel pieno della propria maturazione agonistica e dopo il Premio Cascine HP al Visarno, si è imposto anche nel Premio Fiume, l’HP di classe C sui 1400 metri in pista dritta per cavalli di tutte le età valido come TQQ del pomeriggio: in pancia al gruppo, Bull Fighter è scattato ai 450 finali raggiungendo e superando in poche battute la battistrada Pizzo Carbonara e ha poi tenuto duro senza farsi avvicinare dai rivali: in sella al vincitore un perfetto Carlo Fiocchi. Lord of Rome si è confermato adattissimo al tracciato terminando secondo come già lo scorso anno: ancora terza Pizzo Carbonara, che con il pesino ha provato a sorprendere tutti correndo con grande generosità. Dress Drive, sempre nelle prime posizioni e Puo Succede hanno completato il podio del Quinte.
 
Apertura con i cavalli di 3 anni a confronto in un handicap sui 2500 metri in pista media per il Premio Redorta. Bel testa a testa nei 300 finali tra Fra Drago la battistrada Funk, con il maschio di Alberto Morazzoni, con Sergio Urru in sella, lanciato all’attacco della rivale e infine prevalente nelle battute conclusive, di misura ma chiaramente. Solitary Love non è riuscito a tenere il passo sull’allungo dei primi due e si è presto adeguato al terzo posto, con gli altri due dispersi per la pista.
 
Nel pomeriggio ci sono state un paio di maiden per i giovanissimi: nel Premio Sant’Ambrogio, quella sui 1200 metri in pista dritta, alla terza uscita della carriera ha centrato il bersaglio Canticchiando, per i colori di Francesca Turri e naturalmente il training di Marco Gasparini: con in sella Andrea Fele, Canticchiando si è posizionato in seconda linea, ha seguito le mosse di Nuovo Mondo (passato ai 450 finali sul battistrada e favorito Air Bud) e nell’ultimo furlong ha preso il sopravvento sul rivale, costretto così alla seconda piazza d’onore consecutiva: Air Bud non ha saputo replicare all’allungo dei primi due ma si è mantenuto al terzo posto su Postino Volante, con gli altri usciti dai giochi negli ultimi 400 metri.
 
L’altra maiden, il Premio Basilica S. Simpliciano sui 1600 metri in pista media, non è sfuggita a Sadalsuud, che alla luce dei piazzamenti ottenuti nelle due precedenti uscite contro valide coetanee, era giustamente la favorita della prova. Sistemata da Andrea Mezzatesta a ridosso del battistrada Sopran Aragorn, l’allieva del team Biondi ha sempre controllato la corsa, quindi in retta è passata ai 400 finali in coppia con Devolvido: l’allievo di Stefano Botti ha provato a contrastare la rivale, che però nei 250 finali è passata e ha retto bene sino in fondo, seppure deviando verso l’interno e nonostante la grinta del coetaneo che non si è arreso mai. Sopran Aragorn è rimasto al terzo posto davanti a Lucirex.
 
Due anni protagonisti anche nel Premio Arena Civica, l’handicap sui 1200 metri in pista dritta: alla quinta uscita della carriera, ha centrato il bersaglio Mariscos: con Dario Di Tocco in sella, il cavallo del team Gonnelli si è mantenuto a ridosso delle prime posizioni nel gruppo capeggiato da Papaghena per passare ai 400 finali in coppia con Chewbecca, staccare la rivale nell’ultimo furlong e controllare il buon finale di Alessia Jet, con Chewbecca (in affanno nei 100 finali) al terzo posto.
Aveva pagato dazio alla sorte Enigma Code nelle due prove disputate a settembre a Milano. Ma il cavallo di Cristiana Signorelli si è ampiamente rifatto siglando le ultime eliminatorie del San Siro Sprint: alla vittoria dell’11 ottobre si è infatti aggiunta la netta affermazione di sabato, piazzando uno scatto nei 250 finali per rimontare e battere Goinga Fast e Onnessa de Nurra. In sella al vincitore Andrea Mezzatesta, al secondo centro del pomeriggio. Goinga Fast, montata con giudizio da Federico Bossa, ha ribattuto ad Onnessa de Nurra chiudendo al terzo posto.
 
WALDERBE VINCE IL JOCKEY CLUB - All’ippodromo Snai San Siro è andata in scena delle riunioni di galoppo più belle della stagione. La domenica milanese ha previsto un programma per palati fini, con un valore di internazionalità garantito dalla presenza di tanti ospiti stranieri che arrivavano agguerriti e sembravano poter fare man bassa del ricco montepremi distribuito nelle prove principali.

Impressione che il risultato del Premio Jockey Club, Trofeo Sire Pio Bruni Gr. 2, la prova di maggiore prestigio del pomeriggio, sembrava confermare. Gli ospiti tedeschi non potevano sperare in un terreno più adatto per giocarsi le loro carte: l’arrivo infatti è stato tutto di marca teutonica, ma è stato soprattutto uno spettacolo autentico perché Walderbe e Nerium ci hanno regalato un testa a testa palpitante negli ultimi 400 metri, degno del prestigio della corsa. L’allievo di Ralf Rohne si è incaricato di fare l’andatura imponendo un ritmo regolare, poi in retta ha progressivamente iniziato a sveltire il ritmo, e l’unico in grado di muovere all’attacco è stato il cavallo presentato da Peter Schiergen: i due si sono staccati dal resto del gruppo con il 3 anni che ha messo la testa davanti, ma con il rivale che ha risposto colpo su colpo e alla fine è rientrato tagliando il traguardo con una incollatura di vantaggio. Vittoria da “duro” quella di Walderbe, come tostissima si è rivelata la sua jockette Mickaelle Michel, vera “wonder woman” del turf europeo.

Il vincitore del Jockey Club ha un feeling particolare con le piste italiane: ha vinto a Roma il D’Alessio dopo essere terminato secondo di Brasilian Man nell’Ambrosiano, ma anche il quarto posto ottenuto nel Federico Tesio al rientro era un risultato che andava letto in prospettiva, considerata la distanza breve per le sue caratteristiche. Ieri infatti è arrivato all’appuntamento al top e ha centrato il risultato più importante della carriera. In grande ascesa è anche
Nerium, ma questo lo si sapeva.
È invece mancato l’ospite più atteso, l’inglese Red Verdon: sull’accelerazione a metà retta l’allievo di Ed Dunlop ha provato a restare agganciato ai due rivali, ma ha
progressivamente perso contatto e si è dovuto accontentare del terzo posto. Ancora prima aveva perso contatto il nostro Road To Arc, comunque quarto anche se lontano dai primi.
Quello che si annunciava come l’ennesimo pomeriggio di marca straniera ha invece regalato tante soddisfazioni ai nostri.
 
L’impresa più bella è stata quella firmata da Out of Time: a distanza di dodici mesi, il portacolori della scuderia Del Giglio Sardo si è ripetuto nel Premio Vittorio di Capua Gr. 2 sul miglio di pista grande, sbaragliando una concorrenza totalmente straniera e qualificata, sicuramente più di quella affrontata lo scorso anno. L’allievo di Alduino e Stefano Botti lo ha fatto rispolverando lo scatto dei giorni migliori, quell’arma “letale” che era apparsa un po’ spuntata nelle più recenti sortite. È stato uno spettacolo vederlo avanzare a centro pista e volare via Wonnemond e Rubaiyat come se fossero due cavalli qualsiasi.
Perfetto Fabio Branca in sella al vincitore: il jockey di Dorgali ha riconosciuto tutti i meriti al cavallo e ha ringraziato la sorte che lo ha voluto in sella al posto dello sfortunato Dario Vargiu, al quale ha dedicato la vittoria. Wonnemond ha corso da subito nelle prime posizioni, prima in scia al battistrada Potemkin poi guidando l’inseguimento a Rubaiyat, che aveva provato la mossa del contropiede: l’allievo di Sascha Smrczek ha recuperato gradualmente sul rivale ma non con il passo del piccolo campione da Sakhee Secret, dal quale era stato preceduto già nel Premio del Piazzale. Il tedesco Rubaiyat non ha saputo onorare il ruolo di favorito: l’allievo di Henk Grewe trovava il suo terreno ideale e sembrava una base molto attendibile e il terzo posto è dunque un risultato sicuramente inferiore alle attese, e probabilmente non è stata felice la scelta del suo interprete Clement Lecoeuvre di partire a traguardo troppo lontano: nell’ultimo furlong lo
sforzo si è fatto sentire e i due rivali gli sono piombati addosso. Il compagno di training Schwesterherz ha capeggiato gli altri, con il battistrada Potemkin invece crollato in retta.
 
Alla vittoria di Out of Time ha fatto seguito quella di Vis A Vis nel Gran Criterium, il Gr. 2 sui 1500 metri in pista media per i giovanissimi: il comune denominatore è il training di Alduino e Stefano Botti e la monta di Fabio Branca, anche qui in sostituzione del Dario nazionale, ma il grande protagonista è stato il figlio di Mujahid, imperioso nell’allungo in retta, tanto da vincere in canter “vero”. E dire che nel Premio Riva, oltre a perdere l’imbattibilità ad opera di Wealth of Love, Vis A Vis non aveva dato l’idea di essere troppo a suo agio al terreno pesante. Impressione seccamente smentita dal responso di questo pomeriggio. L’attesa Aria Importante esce dal primo esame con la curva e con la distanza sconfitta si ma non ridimensionata: la portacolori della Blueberry ha corso sempre nel vivo, non ha saputo replicare all’allungo  imperioso del vincitore ma ha conservato chiaramente il secondo posto, su un terreno insidioso che ha reso il test ulteriormente severo. Sardasht ha concluso terzo su Doctor Strange, mentre il vincitore del Riva Wealth of Love (che in quella occasione aveva battuto dopo testa a testa Vis A Vis) ha concluso quinto.
 
Vincere da favorita il Dormello Gr. 2 come ha fatto Telepatic Glances, contro ospiti straniere di livello, è un risultato che vale tanto. La portacolori di Abdul Rahman Saeed Belyohua bin Mayed ha mantenuto l’imbattibilità alla terza uscita confermando in pieno le aspettative della vigilia: l’allieva di Endo Botti e Cristiana Brivio si è staccata imperiosa nel finale, con la stessa autorevolezza mostrata nel Coolmore, lasciando a quasi tre lunghezze un’ottima Havana Love, anche lei sempre nelle prime posizioni, che haprovato a contrastare la coetanea sin quando ha potuto. Battute le ospiti, con Salonlove terza davanti a Stella che di poco ha preceduto l’inglese Rising Star.
 
Pronostico rispettato anche nel Premio Omenoni (che ha chiuso la giornata a San Siro), la Listed sui 1000 metri dove The Conqueror si è confermato il principe dei velocisti nostrani: nonostante fosse al rientro da agosto e su un terreno non ideale, il portacolori della New Age ha tirato fuori le solite frazioni iniziali micidiali sgranando il gruppo, ma ha dimostrato anche di saper soffrire difendendosi nel finale dal ritorno di Agiato. Perfetto in sella Fabio Branca, che ha così calato il tris nel pomeriggio, sempre con soggetto provenienti da Cenaia. Agiato ha confermato l’ottima ultima prestazione mettendo i brividi al titolato rivale e precedendo l’altra allieva di Grizzetti Sopran Ival, con Elisir al quarto posto davanti al resto del gruppo.

La prima pattern del pomeriggio milanese vedeva protagonisti i purosangue arabi nel Premio Milano Jockey Club Psa Gr. 3. A svettare è stato il polacco Salam Al Khalediah, in sella al quale Antonio Fresu ha dato scacco a tutti con un perfetto percorso di testa: l’allievo di Maciej Kacprzyk ha allungato in progressione in retta staccando i rivali. Sorprendente secondo l’outsider Antares del Ma, mentre ha deluso il campione uscente Hajres, incapace di recuperare chiudendo terzo.
 
I purosangue arabi erano protagonisti anche del Premio Wathba Stallions Cup, la condizionata sui 1800 metri in pista media. A disputarsi la vittoria sono stati i due allievi di Jean Francois Bernard, il favorito Hahlem Al Ahlem e Safi Al Zaman: i due si sono staccati in un avvincente testa a testa nei 250 finali, con il portacolori della Athbah Racing che è riuscito a spuntarla onorando così il ruolo di favorito (nonostante si fosse procurato una ferita in corsa), ma il grigio ha venduto cara la pelle. Molto più indietro Baudelaire Cps ha preceduto il compagno Boss de Salute.
 
Dopo un esordio italiano (a Merano) più che promettente, Silver Mission ha subito centrato il bersaglio pieno ad inizio riunione aggiudicandosi da favorito il Premio Alberto e Alfonso Litta Modignani, la condizionata per cavalieri e amazzoni sui 1800 metri in pista grande: montato con fiducia da Alberto Carrassi del Villar, l’allievo di Klaudia Freitag è risalito per gradi dalle posizioni di fondo, in retta si è ulteriormente avvicinato alle prime posizioni e nell’ultimo furlong è passato prepotentemente, precedendo Crooked Face mentre l’ospite Checkpoint di misura ha piegato Matey per il terzo posto.

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