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Ippodromo San Siro, fine stagione nel segno di Northerly Wind e Black Horus

16 novembre 2020 - 08:57

All'ippodromo Snai San Siro di Milano nelle corse di fine stagione spiccano le vittorie di Northerly Wind nel Grande Steeple chase e di Black Horus nel Premio Chiusura.

Scritto da Redazione

Sabato 14 novembre all’ippodromo Snai San Siro Galoppo di Milano penultima riunione del 2020 che ha proposto il festival dei salti, accorpando in una sola giornata ben cinque prove di gruppo riservate agli specialisti degli ostacoli.


Reduce dal secondo posto nel Gp Merano, Northerly Wind è stata la star del Grande Steeple Chase di Milano Gr.1, sui 5000 metri: chi pensava che la prova di Maia potesse avere lasciato strascichi sul fisico dell’allievo di Pavel Tuma, è stato seccamente smentito dal responso della pista: l’8 anni da Saint des Saints è un cavallo d’acciaio che si trova benissimo sul tracciato milanese (qui vi aveva vinto tre anni fa il Lainate) e sabato ha centrato il successo più prestigioso della carriera, a coronamento di un’annata i cui i tempi sono stati forzatamente dettati dalla pandemia ma che il portacolori ceco ha interpretato senza la minima sbavatura, centrando, oltre al prestigioso piazzamento nel big event meranese, anche le vittorie nel Premio Lunedì di Pentecoste e nel Creme Angalise, sempre sulla pista altoatesina.

Un campione, il ceco, che ha trovato in Jan Faltejsek un perfetto interprete: il jockey ceco ha marcato stretto Notti Magiche alternandosi con il rivale in prima linea. Al termine dell’ultimo passaggio sulla diagonale lunga i due hanno impresso un’accelerazione al ritmo che, complice anche l’errore al salto da parte dell’altra ospite Dallina, ha sgranato il gruppo: hanno provato a restare agganciati Cosmic Magic e Capivari, ma il polacco già in curva ha perso qualche lunghezza mentre l’altro portacolori di Josef Aichner ha faticato a tenere il contatto.
Così la vittoria è diventata un discorso a due: almeno sino all’ultimo salto, affrontato quasi in sincronia da Notti Magiche e Northerly Wind, ma nell’ultimo tratto in piano il ceco ha mostrato maggiore freschezza spiccando il volo verso la vittoria. L’ottimo Notti Magiche a 10 anni ha corso ancora da protagonista precedendo il compagno di colori Capivari e Cosmic Magic che con coraggio ha recuperato qualcosa nel finale.

Anche la Gran Corsa Siepi di Milano, Gr. 1 sui 4000 metri, ha preso la via della Repubblica Ceca, per merito di Skins Rock, colori di Aryman Divoky, training di Zdenek Semenka e la monta di Pavel Slozil: eppure, forte di un tridente affilato che aveva in Beau Sanois il principale alfiere, la scuderia Aichner sembrava avere una opzione pesante. Lo schema di corsa, con l’altro alleato Laldann leader deciso a guidare il gruppo con un paio di lunghezze di vantaggio, lasciava pensare ad un’azione di forza della punta di scuderia, che però
saltava male un paio di ostacoli perdendo posizioni ed era così costretto ad inseguire nel momento topico della gara.
Non sbagliava nulla, invece Skins Rock: galoppando largo, il ceco gradualmente avvicinava il battistrada Laldann e a inizio dirittura passava in vantaggio, seguito da Namoum che nell’ultimo tratto tentava l’agguato: Skins Rock però si difendeva bene e sfuggiva all’allievo di Raf Romano mentre lo stanco Laldann cadeva sull’ultimo ostacolo lasciando il terzo posto a Beau Sanois, con Piton des Neiges quarto staccato.

Monopolizzata dal giallo-nero della giubba di Josef Aichner la parte iniziale della riunione. Come da pronostico, si risolveva in una lotta in famiglia la Corsa Siepi dei 4 Anni, il Gruppo 2 sui 3600 metri con Gangster de Coddes, con in sella Josef Bartos, e No Pasaran (Jan Kratochvil) che si staccavano in lotta sulla diagonale breve: il figlio di Secret Singer affrontava meglio l’ultimo salto e lì probabilmente risolveva la partita, firmando la terza vittoria di fila a conferma dei progressi costanti, mentre a intervallo rimaneva
terzo Normandy de la Vega, che a lungo si era incaricato di dettare il ritmo.

Annunciato en plein di scuderia anche nel Premio Staffe D’Oro, il Gruppo 3 in steeple per cavalli di 4 anni: tranquillo in coda per larga parte del percorso, Pour Vous Et Nous rompeva gli indugi al termine della diagonale lunga raggiungendo in poche battute l’alleato Lord Dragon, che aveva dettato il ritmo dal via: i due allungavano, seguiti dal solo Dorian Tango, ma poi il vincitore del Criterium di Primavera piazzava l’allungo decisivo e andava a imporsi chiaramente, con Jan Kratochvil in sella, lasciando a qualche lunghezza
l’alleato Lord Dragon mentre Dorian Tango, in calo, veniva battuto per il terzo posto da Avestan.

Prima del successo di Northertly Wind, la connection Charvat-Tuma-Fatlejsek aveva già colpito nel Premio Giulio Berlingieri, il Gr. 3 in siepi sui 3600 metri riservato ai tre anni, grazie all’attteso Roncal: il figlio di Amaron aveva già fatto vedere di possedere potenziale notevole nelle precedenti sortite italiane a Merano, e arrivava all’appuntamento milanese dopo un bel successo a Pardubice. Presa l’iniziativa a metà percorso, Roncal si è mantenuto saldamente davanti, rischiando soltanto qualcosa negli ultimi salti ma legittimando la superiorità nell’ultimo tratto in piano, volato in piena spinta dimostrando di avere ancora tanta benzina in corpo. Può crescere, e tanto, il ceco, soprattutto se sarà più fluido nei salti, perché il motore è fuori dall’ordinario. Il polacco Ever Soleado e l’altra ceca Theresie hanno completato un podio tutto straniero, con Urus quarto e migliore degli italiani.

Il pomeriggio milanese proponeva un programma in piano interessante, aperto dal Premio Naviglio Grande, l’handicap sui 1200 metri in dirittura che Zaltron siglava facendo felici i bene informati che lo avevano appoggiato in mattinata ad una quota bella sostanziosa: dopo tre prove in cui aveva fatto vedere poco, il cavallo allenato da Bruno Grizzetti e con in sella Marcello Belli cambiava volto in questo debutto in handicap correndo sin dal via nelle prime posizioni e allungando ai 300 finali non permettendo ai rivali di avvicinarlo,
mentre Alessia Jet emergeva al secondo posto su Tarhun e Maisimileaquesta.
 

Con uno spunto di classe, nel Premio Dark Horse Sanctuary Sprint, Affirmative Reply regalava a Edgard Andre Toulier Crevoisier il primo successo a San Siro: sui 1200 metri della dirittura, il portacolori del signor Massimo Soldati in allenamento al team Gonnelli correva costantemente nelle prime posizioni, ai 400 finali allungava seguito dal solo Al Berto Back e diceva di no sino in fondo al rivale. Sui due piombavano nel finale Enigma Code e Harlem Shake, finendo a bomba ma tardi nell’ordine rispettivamente al terzo e quarto posto.

Bruno Grizzetti e Marcello Belli raddoppiavano, e alla grandissima, con Amazing Lady nel Premio Lodovico Agosta, l’handicap sui 2000 metri in pista media per la generazione più giovane: la figlia di Ramonti era protagonista di un nitido coast to coast, guidando sul gruppo con un paio di lunghezze che poi nel finale riusciva addirittura ad incrementare. Il compagno di training Sopran Brigida provava l’inseguimento alla rivale ma non guadagnava un metro, alla fine pagava lo sforzo ed era superato da You Ballade e Isabel di
Breme.
 
Il trainer di Viggiù piazzava il tris con Sopran Fernanda nel Premio Palazzo Reale, l’handicap sui 1500 metri in pista media sempre per cavalli di 2 anni. Dopo la vittoria ottenuta in una vendere, la portacolori di Leonardo Ciampoli sapeva replicare, sempre con Sara del Fabbro in sella, disponendo a metà retta della battistrada Borgatella che restava seconda, mentre Balla Balla superava per il terzo posto Careser.
 
 
IL PREMIO CHIUSURA VA A BLACK HORUS - Domenica all’ippodromo Snai San Siro Galoppo di Milano ultimo convegno dell’anno con ben dieci le corse in programma, visto che si recuperavano le prove non disputate per nebbia ad inizio mese.
A reggere il cartellone è stato il Premio Chiusura, la tradizionale Listed di fine stagione sui 1400 metri della dirittura aperta ai cavalli da 2 anni e in su, anche se i giovanissimi anche quest’anno hanno preferito marcare visita. È stata un’edizione spettacolare, con un terzetto in prima linea formato da Dersu Uzala, Agiato e Schang che ha imposto sin dal via un ritmo incandescente: Dersu Uzala ha detto basta ai 600 finali, ma ad accendere la bagarre è stato il 3 anni Visayas, che ai 400 finali ha giocato la carta del contropiede allungando con l’appoggio dello steccato: Schang e Agiato hanno faticato a replicare, più brillante è stato l’ospite Cirfandli che ha mosso all’esterno e in scia all’ungherese si è messo in azione anche Black Horus, che aveva qualche lunghezza da recuperare: l’allievo di Luciano Bietolini però ha volato nell’ultimo furlong all’esterno di tutti, risolvendo nei metri finali una volata palpitante su Cirfandli e Visayas, i tre praticamente in linea sul traguardo.
Il romano ci aveva già provato a 3 anni, nel 2018, non andando oltre il settimo posto: con l’età ha acquisito maggiore tenuta, difatti viene ormai impiegato su distanze sul miglio e dintorni e con ottimi risultati, ma chiaramente la velocità ce l’ha nel sangue e i 1400 metri di San Siro rappresentano in tal senso un perfetto “compromesso” e un target ideale per un soggetto di siffatte caratteristiche. Lode al cavallo, al suo preparatore e chiaramente anche a Carletto Fiocchi, capace di “sollevare” letteralmente il portacolori della scuderia Mancusi negli ultimi 200 metri. Terzo nell’edizione 2018, Cirfandli si è confermato adatto al tracciato: magari ci riproverà il prossimo anno, e se la progressione continua…. Strepitoso anche Visayas, terzo appena sette giorni fa nell’Aloisi, un risultato che sembrava sorprendente ma che evidentemente poggia su basi solide. Agiato e Schang hanno speso tanto lungo il percorso ma sono rimasti in quota sino alla fine.

L’altra prova principale del pomeriggio è stata il Premio Castello Sforzesco, Handicap Principale di classe B sui 1600 metri in pista media riservato a cavalli di 2 anni che ha registrato la performance strepitosa di Sadalsuud, che restava sulla vittoria in maiden del 24 ottobre. Con Andrea Mezzatesta in sella, la portacolori di Andrea Fiordelli ha capitalizzato al meglio il numero di gabbia basso per guadagnare la scia del battistrada Davie’s Spirit, il quale in testa ha imposto ritmo brillante tentando un ulteriore allungo appena in
dirittura: la figlia di Territories però gli è rimasta incollata in scia, ha temporeggiato sino ai 400 finali, ma quando ma spostato e ingranato la quinta ha prodotto un cambio di marcia terrificante che le ha permesso di spaziare nell’ultimo furlong. Impressionante davvero. Davie’s Spirit è rimasto netto secondo mentre Palabra ha preceduto Alma Hera e il resto del gruppo.

Oltre a eccellenti saltatori, i cechi hanno ottimi cavalli anche in piano, e pure in tema di velocità. Nel Premio Brianza, la condizionata sui 1200 metri in dirittura per puledri, in pista si è visto un “missile” che ha strapazzato la concorrenza vincendo da lontano: con Milan Zatlukal in sella, Ponntos è andato subito dritto a manetta, ha sfondato in breve su Sopran Isla e via senza fare prigionieri, largheggiando su un coraggioso Convivio, che a lunghezze ha salvato il secondo posto da Infinity Light e Bonjour Tristesse. Un nome da appuntare sui taccuini, quello del portacolori di Eva Nieslanikova allenato da Miroslav Nieslanik.

Oltre al Premio Chiusura, Carletto Fiocchi è stato protagonista di altre due vittorie nel pomeriggio, la prima il bis in sella a Beautiful Grey nel Premio Gorgonzola, l’handicap sui 2000 metri per cavalli di 3 anni: nelle prime posizioni, coperta in scia a Emperose, la cavalla di Diego Dettori ha mosso appena in dirittura portandosi in prima linea e passando ai 300 finali. A centro pista si è presentato cattivo Tamsy, ma il jockey romano aveva ancora in serbo energie da spendere e nel vibrante testa a testa è riuscito a tenere testa all’assalto del rivale e a spuntarla di stretta misura. Terzo Kadabration su Nayleaf.

Il terzo e ultimo sigillo di Fiocchi è arrivato proprio nella prova di chiusura, il Premio Dario Pellegata, l’handicap per i 3 anni sui 1800 metri in pista media, con Rock Tango: subito nelle prime posizioni, il portacolori di Elia Tanghetti allenato da Nicolo’ Simondi ha piegato nelle battute finali il coriaceo battistrada Lucechericama, riscattando così l’opaca prestazione del 18 ottobre. Gerard Mosse avrebbe voluto congedarsi da San Siro con una vittoria: Lucechericama ha venduto cara la pelle arrendendosi solo nelle ultime battute ma comunque confermando l’ottimo standard recente, e la mano tesa al vincitore subito dopo il traguardo conferma la grande sportività del jockey francese. La volata per il terzo posto è stata risolta da Spicy Kiss davanti a Maddy Girl.

La giornata era iniziata subito all’insegna dello spettacolo con il Gran Premio Pier Vittorio Zaini, il tradizionale handicap che rappresenta uno degli appuntamenti di cartello di tutta la stagione per i cavalieri e le amazzoni. I 100 metri finali della prova hanno regalato una appassionante volata a tre e sono stati un degno antipasto di ciò che avrebbe riservato il pomeriggio. E chi più di Zar dei Grif poteva trovare terreno fertile in un simile scenario? In questo 2020, l’allievo di Marco Gonnelli ha raggiunto (e mantenuto) un livello di rendimento altissimo, Fabrizio Mazzoleni lo conosce alla perfezione e difatti ieri lo ha interpretato con precisione chirurgica, richiedendogli il massimo sforzo solo ai 300 finali, trovando come risposta dal suo alfiere il consueto, proverbiale rush finale che gli ha permesso di acciuffare sul palo Solfeggio e Wall Street Wolf, i tre vicinissimi. Bellissima vittoria.

Seconda nell’edizione dello scorso anno, stavolta Riana ha fatto centro aggiudicandosi con le maniere forti il Premio San Siro, il tradizionale handicap per fondisti sui 3000 metri: consapevole dei mezzi dell’allieva di Mariolino Esposito, Alessandro Fiori ha mosso a traguardo lontano, passando in vantaggio ai 500 finali e azzardando la carta della volata lunga: Riana ha risposto alla grande e non si è mai fatta avvicinare, mentre l’altro fondista Destination Aqlaam ha battuto di misura Alcanto per la miglior piazza.

Alessandro Fiori ha immediatamente concesso il bis portando al successo Onnessa de Nurra nella Finale del San Siro Sprint. Già nell’ultima eliminatoria la cavalla di Eugenio Goldin aveva mostrato di essere tornata in gas: bella carica nelle retrovie, la figlia di Camacho ha visto spalancarsi un comodo varco lungo lo steccato ai 400 finali e non si è lasciata pregare, in poche battute si è portata in prima linea passando già ai 250 finali e poi ha allungato in maniera perentoria. Storm Part l’ha seguita ma non è riuscito nell’aggancio mente Stealth Mode, in prima linea dal via, è rimasto al terzo posto.

Dopo tre piazze d’onore consecutive, Storm Shelter un risalto pieno se lo meritava tutto. E il portacolori della scuderia Concarena ha trovato finalmente il suo giorno di gloria siglando in grande stile il Premio Marcallo, l’handicap sui 1700 metri in pista media per cavalli di tre anni e oltre. Con Dress Drive in testa a ridurre il più possibile il ritmo, la prova si è risolta in una volata lunga in dirittura: l’allievo di Marco Gasparini con Andrea Fele in sella ha galoppato in costante terza corsia ma poi in retta ha proposto le
battute migliori, allungando prima con il solo Armageddon, poi scrollandosi di dosso il rivale per spaziare nell’ultimo furlong. Armageddon è rimasto al secondo posto sottraendosi al finale di Enfant Prodige.

Bis anche per la connection Biondi-Andrea Mezzatesta grazie a Mera di Breme nel Premio Gessate, l’handicap sui 1500 metri in pista circolare per cavalli di tre anni. Appostata dietro il battistrada Lekhin, la portacolori della scuderia degli Anelli ci ha messo un po’ a ingambarsi, tanto che Sorry Too Late l’ha sopravanzata portandosi per primo su Lekhin e di fatto chiudendole la porta. La situazione sembrava compromessa, ma nell’ultimo furlong la figlia di Holy Roman Emperor ha trovato la pedalata più efficace, ha raggiunto Sorry Too Late (che invece si è un pò piantato non appena passato in vantaggio) e dopo lotta ha preso il sopravvento nei metri finali. Angels Tread ha chiuso al terzo posto su Niagara Mouse e Lekhin.

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