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Quando il gioco insegna: esperti a confronto online sulla Play therapy

20 maggio 2020 - 10:33

Ogni pomeriggio, dal 21 al 24 maggio, esperti a confronto nel convegno online sulla Play therapy, pratica che mette al centro il gioco come cura o mezzo di crescita.

Scritto da Redazione


Il gioco come cura o mezzo di crescita è il principio attorno a cui ruota la "Play Therapy", pratica conosciuta ed applicata in molti Paesi (in particolare modo in Nord America, Nord Europa, Corea del Sud e Giappone), ed ora al centro di un convegno online in programma il 21, 22, 23 e 24 maggio.

L’uomo gioca. Gioca da sempre. O almeno da quando, distinguendosi dagli altri primati, diventa uomo come ci ricorda Huizinga nel suo Homo Ludens “La “civiltà umana sorge e si sviluppa nel gioco, come gioco”. Gli fa eco Frobenius che sottolinea come “nei popoli, come nei bambini e in ogni uomo creativo, il dare forma nasce dalla ergriffenheit (dall’essere presi, posseduti). E i bambini giocano. Lo fanno in modo creativo, leggero, intenso, totale seriallegro (spoudogeloios in greco, come sono gli dei). L'uomo giocatore si presenta quindi come “l'apice dell'evoluzione culturale” se per gioco si intende, con H. Rahner “un’attività spirituale e fisica tipica dell’uomo, l’espressione ben riuscita di una capacità spirituale interiore che si manifesta nel gesto fisico visibile, nel suono udibile e nella materia palpabile. In questo senso il gioco non è altro che l’esercitarsi dello spirito a diventare corpo”. Di qui anche la creazione artistica ed il gioco amoroso, pieno di imprevisto, di rischio, di sorpresa e di inesauribile novità.

Si confronteranno su questi temi alcuni “appassionati di gioco” condividendo contributi tratti dalla loro esperienza personale e professionale: Riccardo Zerbetto, psichiatra e psicoterapeuta cofondatore di Alea-Associazione per lo studio del gioco d’azzardo, che si è interessato di programmi innovativi per giocatori compulsivi (www.Orthos.biz) e impegnato in una prospettiva di valorizzazione del gioco per adulti nelle tante versioni dell’entertainment. Con un intervento intitolato "Il gioco che ammala e il gioco che guarisce: tra gambling, playing and entertaining"; Romano Madera, già professore ordinario di filosofia morale e pratiche filosofiche all'Università di Milano Bicocca, fondatore di Philo-pratiche filosofiche e di Sabof (società di analisi biografica a orientamento filosofico), socio dell'Aipa e del Lai Poi, con il focus "Il gioco della sabbia in analisi"; Ugo Volli, già professore ordinario di Semiotica del testo presso l’Università di Torino, oggi professore onorario presso la stessa università. Direttore di “Lexia”, rivista internazionale di studi semiotici, professore a contratto presso l’Accademia di Brera e l’Università di San Marino, che parlerà di "Gioco e gioia. Quel che ci dicono le parole"; Giandomenico Bagatin, psicoterapeuta e rappresentante in Europa della Gestalt Play Therapy.
 
Il convegno comprenderà contributi di esperienze innovative nel campo delle attività ludiche nell’infanzia e nell’età adulta con implicazioni didattico-evolutive e/o specificamente terapeutiche.

A queste giornate, fissate per il 21, 22, 23 e 24 maggio dalle 16.30 alle 19.30, tramite collegamento online, seguiranno incontri esperienziali su approfondimenti specifici o addestramento alle tecniche destinate, a seconda degli interessi specifici, a operatori che si occupano di infanzia, adolescenza, adulti, patologie specifiche con metodologia diversificate di carattere corporeo, cognitivo, emotivo-relazionale.
 
Il costo per il ciclo delle lezioni online è di 50 euro mentre verrà comunicato ai partecipanti il programma a seguire per gli incontri esperienziali su approfondimenti specifici o addestramento alle tecniche.

Per conoscere il programma e le possibilità di adesione: https://www.webex.com/downloads.html per Windows  e https://apps.apple.com/it/app/cisco-webex-meetings/id298844386 per Mac.

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