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Flipper sportivo: crescono le quote rosa, con quasi 4mila giocatrici

21 giugno 2019 - 08:28

Sono oltre 3700 le giocatrici “professioniste” di flipper sportivo nel mondo: un numero triplicato negli ultimi due anni e in continua crescita.

Scritto da Vincenzo Giacometti

ll flipper sportivo continua a diffondersi nel mondo, anche tra le donne. Anzi, soprattutto tra le donne, almeno negli ultimi tre anni: grazie al lavoro fortemente orientato in questa direzione da parte dell’International flipper pinball association, la federazione internazionale che gestisce il ranking nel mondo, che da qualche anno ha deciso di puntare fortemente sulle “quote rosa” del flipper sportivo, incentivando la pratica tra le donne in diverse modalità. Intanto, creando una classifica “a parte”, che non sostituisce quella generale, dove le donne continuano a competere insieme agli uomini, ma creando un ranking parallelo che, analogamente a quanto avviene con i singoli ranking nazionali, confronta i giocatori appartenenti a una stessa comunità. O, in questo caso, a uno stesso genere, cioè quello femminile. In questo caso è possibile individuare le migliori giocatrici al mondo e, di conseguenza, dare vita al Mondiale femminile di flipper sportivo: istituito da Ifpa tre anni fa e ripetuto di anno in anno nella città di Las Vegas. Una serie di iniziative che, come auspicato e atteso dalla Federazione, hanno generato un particolare entusiasmo tra le donne, e una conseguente crescita nel numero di player in rosa che competono ormai abitualmente. Con la nascita di una serie di tornei esclusivamente rivolti alle donne, di cui prima non si aveva traccia. I numeri parlano chiaro: nel 2017 sono stati disputati 105 eventi rivolti alle donne, nel mondo, con 1797 partecipanti totali. Nel 2018 il numero era già raddoppiato, contando ben 226 eventi e 3713 partecipanti di sesso femminile. Mentre nel 2019 sono già stati disputati 129 eventi con 1992 partecipanti totali alla fine di maggio.

UN INCENTIVO PER LE SIGNORE DEL FLIPPER - Ma ora Ifpa vuole fare di più. E per incentivare ulteriormente la diffusione di questa disciplina tra le donne, vuole introdurre di meccanismo di auto-finanziamento chiedendo agli organizzatori di tornei ufficiali validi per il ranking femminile, in qualunque parte del mondo e di qualunque tipo, di versare un contributo di un dollaro per ogni partecipante (lasciando la libertà ad ogni organizzatore, anche in base alle leggi locali che disciplinano l’organizzazione di tornei). Il ricavato totale di questa operazione, andrà a finanziare direttamente il montepremi in palio per la Coppa del Mondo femminili della disciplina, in modo da rendere più appetibile la partecipazione al concorso e, in particolare, per renderla più accessibile. Lo scopo di introdurre una vincita in denaro nelle competizioni di alto livello, infatti, non ha nulla a che fare con “l’azzardo” o con la mera volontà di attirare giocatori interessati al denaro. Concetti, al contrario, che continuano ad essere distanti da questo mondo, tenendo conto anche della natura no profit della Federazione che promuove il flipper sportivo senza alcun fine di lucro. Lo scopo, al contrario, è quello di consentire a un numero sempre maggiore di atlete di partecipare alla Coppa del Mondo visto che, nonostante il successo riscontrato dalla disciplina (anche) tra le donne, ad oggi sono poche quelle che riescono a partecipare al Mondiale al di fuori delle americane, per questioni puramente economiche visto che attraversare l’Oceano per arrivare a Las Vegas dall’Europa diventa piuttosto dispendioso. Un onere che potrebbe quindi essere aggirato ampliando la base di montepremi a disposizione delle giocatrici in gara, le quali potrebbero quindi recuperare parte delle spese oppure l’intero costo sostenuto per il viaggio in base al risultato finale.
LE QUOTE ROSA IN ITALIA – In Italia il movimento femminile del flipper sportivo è ancora molto contenuto. Nonostante alcuni tentativi messi a segno da Ifpa Italia sul territorio nazionale di incentivare la disciplina tra le donne, risulta ancora difficile immaginare a competizione unicamente femminili. Eppure, anche qui, la base di giocatrici si è sviluppata un minimo, nel corso degli anni, sia pure a rilento. Con la federazione che ha realizzato una classifica “rosa” italiana, che vede da più di due anni in testa la giocatrice lombarda Antonella Iannotta, che in Italia ricopre il 26esimo posto. Tra le player abituali anche l’altoatesina Kerin Eisenstecken, attuale numero due tra le donne italiane e 32esima nel ranking generale del nostro paese. In terza posizione altra giocatrice abituale, Giada Masiero, 50esima a livello nazionale.
 

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