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Daniele Acciari a Fs Newsradio: 'Vi racconto l'amore per il Flipper che vorrei fosse sport'

28 maggio 2020 - 11:12

Il 4 volte campione del mondo Daniele Acciari a Fs Newsradio: 'Vi racconto l'amore per il Flipper che vorrei fosse sport'. 

Scritto da Ca

Per chi ancora non lo sapesse, Daniele Acciari il campione italiano di flipper quattro volte salito sul tetto del mondo di questa affascinante disciplina, lavora nelle Ferrovie di Stato. E Aldo Massimi, giornalista di Fs Newsradio, house organ radiofonico delle ferrovie, l’ha intervistato proprio su queste frequenze. 

Da quando nasce la passione di Acciari per il Flipper? “Avevo 7-8 anni, era il 91-92 quando sono entrato nel bar del mio paese e ho visto che c’era un flipper, il biliardo e molti videogiochi. Per me è stato un colpo di fulmine. Mi sono gettato sul flipper mentre gli altri amici si dilettavano sui videogiochi. A quell’epoca ricordo che giocavo in piedi su uno sgabello perché non riuscivo a vedere la pallina”. 

Il punto sul flipper sportivo è molto chiaro: “Ancora non è uno sport riconosciuto in Italia, per questo in questi anni abbiamo fondato Ifpa Italia che fa da tramite per la federazione americana, con sede a Chicago dove è riconosciuto come sport. Purtroppo ancora abbiamo difficoltà con il Coni per farlo riconoscere tra le discipline sportive”. 

Come si calcolano le posizioni nei ranking internazionali? Sei ottavo adesso ma sei anche stato numero uno al mondo giusto? “Il meccanismo è molto simile al tennis. Ogni player mantiene all’attivo gli ultimi 20 tornei giocati per una durata di 4 anni e ogni anno che passa i punti ottenuti in ogni evento perdono di valore.  Mettiamo che io ottenga 100 punti in un torneo vinto, tra un anno varrà 75 e via così. Quindi è fondamentale sempre continuare a vincere. Ma non si possono giocare tornei infiniti perché vengono presi in considerazione solo i migliori 20. Nel 2017, sì sono stato primo ma nel 2019 sono sceso molto in classifica perché ho giocato molto meno. Ho avuto anche un problema al ginocchio che mi ha reso impossibile stare per ore al flipper. Poi è arrivato il coronavirus che ha fermato tutto e ora speriamo di ripartire”. 

Quattro volte campione del mondo, due titoli europei, uno italiano e una bacheca infinita di successi: Acciari orgoglio italiano e per i ferrovieri? “Vincere un titolo mondiale è stata un’emozione grandissima. Non ci fai mai l’abitudine a vincere tornei di questo tipo ma la prima volta a Minneapolis è stata sicuramente la più bella. Quando alzi la coppa in mano è meraviglioso, ho fatto autografi, ho pianto anche”. 

Quante palline gestisci durante il gioco? “La mia specialità è proprio questa. Molti player col multiball e tre palle insieme li vedo spesso andare in difficoltà”. 

Come si è sviluppato il movimento del Flipper sportivo? “I primi tornei in Italia nel 2008-2009 erano il frutto dell’aggregazione di un forum di una sessantina di persone. Era un ritrovo più che un torneo vero e proprio. Nel 2010 quando fui chiamato dallo sponsor Tecnoplay a giocare il Mondiale a Minneapolis il Flipper si è visto sotto un altro occhio e finalmente come sport. Siamo riusciti a coinvolgere anche Luca Pagano che è famoso anche nel poker”. 
 
E Carlo Verdone? “C’ho giocato insieme in un flipper elettro meccanico un tasto per uno. Come gioca? Avrebbe bisogno di allenamento, era un po’ arrugginito!”.

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