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Annalisa Minetti al casinò di Sanremo 'Musica e sport, così vicini, così lontani'

29 luglio 2017 - 08:41

Annalisa Minetti è spesso ospite canora dei casinò italiani ed esteri, ma confessa di essere “troppo tirchia” per tentare la fortuna a slot e tavoli verdi.

Scritto da Anna Maria Rengo

Dai palcoscenici alle piste di atletica. Due mondi solo apparentemente paralleli, che si incontrano infatti nella vita di Annalisa Minetti, che è stata anche ospite canora del Casinò di Sanremo. 

Che cosa ne pensa del connubio intrattenimento/gioco che offre il Casinò di Sanremo?
“Fondamentalmente è qualcosa di già conosciuto, al'estero si tratta di un'accoppiata che si ripropone da molto. È abituale, infatti, intrattenere gli ospiti, che sono predisposti al gioco, con uno spettacolo musicale, ciò infatizza anche l'esperienza successiva. È una scelta vincente, che completa una serata o una nottata estremamente intensa”.

E Annalisa Minetti è spesso protagonista di spettacoli organizzati nei casinò: “Lo faccio spesso e conosce bene le fattezze delle case da gioco. Ho cantato in Canada, Stati Uniti, Russia, in luoghi dove spesso si esibiscono ospiti stranieri”.
Ma quando è in un casinò per cantare, fa anche una puntatina alle slot o ai tavoli verdi? La bella Annalisa ride: “Oh, no di certo! Io sono troppo tirchia per giocare. So bene che ho poche possibilità di vincere, e quindi non spendo di sicuro i miei soldi! Del resto, sono sempre tirchia.... non mi piace neanche fare shopping, non amo i gioielli d'oro. Vuoi conquistarmi? Non regalarmi anelli!”. Insomma, una donna da sposare... “Già, è proprio quello che ha pensato mio marito! Sa bene cosa mi piace, cosa apprezzo: per esempio una bella frase scritta su un biglietto!”.

Parliamo un po' della sua attività atletica: tra questa e il canto, quale le sta dando le maggiori soddisfazioni? “Le sensazioni che ti donano il canto e lo sport sono solo apparentemente differenti. In entrambi i casi il talento si rivela vincente, e c'è, di fondo, una grande passione. Inoltre, servono fatica, concentrazione, allenamento. Anche le corde vocali sono un muscolo che va esercitato. C'è poi la stessa spinta emotiva, quella che ci porta a non sentire la fatica e a puntare un traguardo. Nel caso della musica, regalare un'emozione, in quello dello sport viverlo. Sono dunque meravigliose da vivere entrambe. La musica sembra apparentemente più facile nell'esecuzione ma meno scontata nei risultati, lo sport è invece più difficile nell'esecuzione ma se dai il massimo il risultato è scontato”.

Lei che rapporto ha con il mondo del gioco e si sente fortunata, anche e soprattutto nella vita? “Non pratico i giochi dove si puntano i soldi, ma mi piace molto il nascondino con mio figlio! Tendenzialmente, non posso che dire che sono una donna fortunata. Del resto, non si dice forse che la fortuna è cieca? Io ne sono l'impersonificazione.... e come vedete, un po' di autoironia non guasta!”.
Quali sono i suoi prossimi progetti professionali? “Quello più importante, e che scriverei a caratteri cubitali, è che a maggio uscita il mio nuovo libro. Si intitolerà 'Io rinasco' (Edizioni San Paolo) e racconta storie straordinarie di eroi italiani. No, nessuno di essi è famoso, ma sono proprio le persone che incrociamo tutti i giorni, che non notiamo nella folla, che hanno fatto delle cose meravigliose, proprio grazie alla sofferenza. Questo mio nuovo libro, dopo 'Iride veloce come il vento' che ripercorre il mio percorso alle Olimpiadi, parte proprio dal podio londinese per per raccontare tutte le storie che ho incontrato nel mio cammino successivo. Ho preso spunto dalle mie vicende personali, dal mio desiderio di elaborare un lutto, perché la perdita della vista per me è stato tale, e le varie fasi psicologiche di tale elaborazione (la negazione, l'accettazione, la rinascita..) sono affidate ai racconti delle storie delle persone che hanno cambiato la mia vita e che ho incontrato durante il mio percorso. Sono, del resto, diciannove anni che giro per le piazze italiane e non solo, e sono felice che il mio tour 2017, altro progetto importante, sia partito proprio da Sanremo”.
 

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