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'Difficile essere donne ma l'importante è non prendersi sul serio'

01 aprile 2019 - 10:07

Gioconewsplayer intervista Manuela Bollani attrice e comica che ha fatto dell'ironia la sua carta vincente, protagonista agli eventi firmati Sisal.

Scritto da Roberta Falasca

Cantante, attrice, regista, donna. Manuela Bollani, si presenta a Gioconewsplayer con leggerezza e simpatia e ci spiega il segreto per essere tutto ciò.

Bollani studia al Bernstein School Musical Theater di Bologna canto, recitazione e regia teatrale.
 
 
Collabora con varie scuole e compagnie teatrali come vocal coach e insegnante di musical e interpretazione.
 
È cantante e attrice in numerose produzioni teatrali e musicali: produzioni Rockopera 2008-2016, produzioni IperFormers 2015-2016, Festival Gaber 2013-2016, Compagnia Brancaleone 2009-2012.
 
La scorsa estate ha debuttato con il suo primo lavoro inedito “C’era una Svolta”, un one-woman show musicale, intelligente e ironico, che si diverte a ribaltare alcuni stereotipi del mondo delle favole.
 
La comicità al femminile è un modo per dare la parola a tutte quelle donne che nella vita quotidiana sono immerse da impegni e imprevisti. Ma come è essere donna nel mondo dello spettacolo? Può raccontare a Gioconewsplayer se le è mai capitato di avere difficoltà proprio perchè donna?
“Sì, la prima difficoltà dell’essere donna nel mondo dello spettacolo sono state le altre donne! Per spiegarmi meglio, si tratta della concorrenza. Il mio primo grande amore è stato il musical theatre, ambito per cui si propongono in media più donne che uomini quindi avere un ruolo è veramente difficile. Forse avrei potuto provare a travestirmi! In seguito ho lavorato in contesti più strettamente musicali e più prettamente maschili (concerti, live band…) dove avevo ben due grosse pecche: ero donna e pure cantante (figura spesso considerata ignorante rispetto agli edotti musicisti). Le cose sono cambiate quando ho iniziato a crearmi un mio repertorio che mettesse in luce la mia personalità, fino ad arrivare a scrivere i miei brani, recitati e cantati. A quel punto non importa più se sei donna o uomo, sei finalmente tu e basta!”
 
La “svolta”, un po' come la fortuna, accadono per caso. Nel suo brillante spettacolo ribalta abilmente i luoghi comuni del mondo delle favole e quindi le loro morali, secondo lei è possibile ribaltare certi stereotipi anche nella vita reale?
“Sì, certo. È importante però partire da noi stessi, spesso siamo i primi a incasellarci in categorie prestabilite pensando di essere immuni da ciò che andiamo criticando fuori da noi. E in questo senso le favole hanno una grossa responsabilità, dipingendo il principe e la principessa come ideali di perfezione e il lupo e la matrigna come la causa di ogni male. Ma le cose non sono quasi mai bianche o nere e dentro di noi c’è tutto, almeno potenzialmente”.
 
"Ha lavorato per alcune iniziative prodotte da Sisal, come 'Sisal Wincity, la comicità si tinge di rosa', che ribadisce la centralità del gentil sesso nella vita di tutti i giorni e che ben si inserisce in un contesto protetto e sicuro. Nella vita di tutti i giorni, le è mai capitato di avere una agevolazione perché donna di spettacolo?
“Non particolarmente. Forse perché non sono ancora abbastanza famosa! Quell''ancora' sta per 'ho grandi progetti'. A parte qualche biglietto omaggio a concerti o spettacoli, per il resto faccio una vita molto normale senza particolari agevolazioni”.
 
Crede nella fortuna? Le è mai capitato di vincere a qualche concorso?
“Sinceramente non credo troppo nella fortuna, quantomeno non mi ci affido particolarmente. Tendo a credere di più nel principio di causa ed effetto forse proprio perché non mi è mai capitato di fare grandi vittorie inaspettate. Qualche anno fa ho vinto un peluche a una macchinetta in un centro commerciale e tuttora mi chiedo come sia stato possibile”.
 
Nel suo spettacolo l'ironia è la chiave di lettura con cui lo spettatore deve confrontarsi. L'ironia in una donna è una caratteristica vincente dal punto di vista personale e professionale. Cosa si sente di consigliare alle ragazze che iniziano ad intraprendere questo mestiere?
“Consiglio alle giovani leve di non prendersi troppo sul serio e, al tempo stesso, di prendersi molto sul serio! L’ironia è fondamentale nella vita di tutti i giorni per alleggerire ogni situazione e chi fa dell’ironia il proprio mestiere deve saper trovare il lato ironico in ogni contesto. Al contempo è fondamentale sapersi valorizzare, saper trovare la propria particolare visione (ironica e non solo) del mondo e portarla avanti come se non ci fosse un domani”.
 
Che esperienza è stata esibirsi in una location dedicata al gioco come WinCity?
“Amo e rispetto profondamente il teatro come un luogo di culto ma devo dire che quando mi capita di esibirmi in location non pensate per lo spettacolo l’atmosfera può essere ancora più magica, soprattutto perché il contatto con il pubblico è ancora più stretto. In particolare, WinCity mi è sembrato il giusto contesto per una rassegna di comicità".

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