Non è uno scoop, ci mancherebbe altro, sono tanti i servizi e addirittura i libri che hanno parlato di questo curioso tema.
RITORNO ALL'INTRATTENIMENTO - Tuttavia nel mare di critiche che sembra sommergere il mondo del gioco è significativo che una delle personalità più influenti d'Italia sia attratto da questo mondo e soprattutto abbia bisogno di qualche ora si svago e di intrattenimento.
Una notizia che sposa alla perfezione il ritorno all'entertainment puro e semplice e che in queste pagine si cerca di affiancare al settore del gioco pubblico che ha comunque la stessa funzione lontano ovviamente dalle esasperazioni e dagli eccessi e all'insegna del giocare sano e responsabile.
LETTA IN PUNTA DI DITO - Quindi il primo ministro del Governo italiano, Enrico Letta, quando ha qualche ora di tempo libero, tira fuori il panno verde, le squadre in miniatura, il piccolo pallone di plastica e inizia a colpire col dito la base dei suoi giocatori per cercare di fare gol all'avversario di turno.
Molti i servizi che hanno scavato nella passione del premier. Si legge che più giocatore sia un collezionista, “amante dei riti che precedono una partita quasi più delle singole mosse e convinto che quel gioco sia una palestra di fair play”.
SUBBUTEO IS THE WAY - Per Letta il subbuteo è quasi come palestra di vita: “Ti insegnava a giocare con gli altri, a rispettare gli avversari e accettare le sconfitte. Insomma si giocava con grande fair play, una regola fondamentale in campo come in politica». Da qui l'impegno a trasmettere la passione anche ai figli.
Più complesso rispetto a consolle come Playstation o Wii - secondo Letta - per via dei riti preliminari come le squadre da dipingere o il campo da sistemare, ma di sicuro molto più fantasioso. “Ricordo che per un periodo arrivammo a giocare una partita su tre inzuppando il campo con l'acqua per mimare le partite sotto la pioggia”, ha raccontato il politico nel libro 'Subbuteo o son desto' di Nicola Deleonardis.
NON SOLO IL PREMIER SUL PANNO VERDE - Pubblicato nel 2010 da Minerva, il libro contiene una serie di interviste a personaggi noti appassionati del gioco come Gigi Buffon, Luca Sofri, Giorgio Prodi, figlio dell'ex premier.
Un movimento sano e basato sul puro intrattenimento che coinvolge migliaia di atleti e che appassiona da decenni centinaia di migliaia di bambini, ragazzi e adulti di tutta Italia.