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Come giocava Stephen Paddock? Il racconto dei testimoni

05 ottobre 2017 - 10:44

Come giocava Stephen Paddock e come ha passato le giornate prima di compiere la mattanza del Mandalay Bay a Las Vegas. 

Scritto da Cesare Antonini

Gli ultimi giorni della sua vita, prima di compiere la mattanza di domenica 1 ottobre a Las Vegas, Stephen Paddock l'ha passata tra le slot del Mandalay Bay, in solitario e rinchiuso nella sua camera al 32esimo piano del celebre resort della Sin City. I federali e i media Usa stanno cercando di ricostruire la sua vita e l'ultima giornata del killer che, secondo alcuni, si era convertito all'Islam. Per i parenti, invece, avrebbe compiuto un gesto inspiegabile.

Ma come giocava Paddock? In base alle immagini raccolte dagli inquirenti tramite la sicurezza dei casinò il killer pare che amasse le slot più vecchie, quelle meno appariscenti, con poche luci lampeggianti, old style insomma. Preferiva anche i videopoker. Giocava istintivamente ma in maniera decisa. Era silenzioso e calcolatore. Un piccolo movimento delle dita e scommetteva anche fino a 100 dollari in una "spinnata". Gli ospiti del casinò, comunque, lo conoscevano bene e lo ricordano altrettanto bene.
"Non dispensava molti sorrisi e non era così amichevole. Quando giocava era immobile e muoveva solo le dita e le mani", ha detto John Weinrech, manager dell'Atlantis Casino Resort Spa di Reno, sempre nel Nevada dove Paddock avrebbe conosciuto la sua compagna.

Il suo gioco metodico (certo con le slot non si può fare appello alla sua abilità) gli ha permesso di vincere anche migliaia di dollari in una sola sessione. Grazie ai suoi volumi raccoglieva grossi payout e accumulava punti dei programmi rewards che gli offrivano vantaggi negli hotel in cui giocava. Non a caso Paddock è stato una settimana intera al Mandalay Bay dove aveva la camera gratis proprio per i punti che aveva totalizzato giocando. Poi, domenica, ha deciso di scagliare raffiche di proiettili sulla folla totalizzando stavolta in un macabro paragone, ben 58 morti. Poi si è ucciso in camera. Ha anche colpito 500 persone oltre alle ferite causate dalla fuga e dal panico delle migliaia di persone al concerto country.ù

Il fatto che Paddock abbia sparato dal 32esimo piano del Mandalay Bay potrebbe essere semplicemente legato al fatto che spesso viveva proprio nei casinò. Forse il concerto country gli ha fatto scattare la tremenda idea.
Perdeva al gioco ma non sembrava aver problemi di denaro. Forse era depresso per altri motivi. Ma, come pensano alcuni, perché accumulare un arsenale di decine di armi automatiche per poi non utilizzarle?

Nei giorni prima, comunque, stava giocando ai videopoker proprio al Mandalay Bay, come hanno ricostruito gli investigatori.
A riprova che non aveva problemi di soldi, Paddock, era proprietario di un plesso di appartamenti a Dallas e alcuni lo hanno descritto come un pensionato molto ricco. E anche al gioco vinceva e non aveva debiti.
 
 
E Paddock aveva linee di credito con i casinò a sei cifre e spesso bonificava accrediti per poi giocarli nei suoi soggiorni tra Atlantic City e Las Vegas. Tutti movimenti tracciati per gli obblighi federali di segnalare transazioni superiori ai 10.000 dollari.
Non era serenissimo, comunque, il killer del Mandalay Bay.
 
 
Come racconta Albert Garzon. ristoratore di San Diego in visita a Las Vegas con la moglie negli stessi giorni in cui era Stephen. Garzon era nella stanza 31-135, quella immediatamente sotto alla stanza di Paddock. E più volte i signori di San Diego si sono visti arrivare in camera la security dell'hotel: il killer invitava chi gli era sotto ad abbassare la musica country che stavano ascoltando i coniugi Garzon.
 
Era un regular anche al Wynn dove aveva raggiunto lo status più alto nei compound e nei rewards della sala da gioco. Aveva anche invitato suo fratello Eric e il nipote per festeggiare questo risultato e mangiare il sushi più costoso del casinò.
Giovedì prima di compiere la strage era in una sala high limit di slot al Mandalay bay. Mentre puntava a 100 dollari al colpo vicino a lui un altro avventore aveva vinto un grosso jackpot. Paddock ha chiesto: "Cosa hai preso?". "Una scala reale", ha risposto l'altro. "Good job, buon lavoro", ha risposto Paddock per poi tornare a giocare.
Se l'Isis non c'entra il suo gesto è davvero inspiegabile.

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