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Uk: accusa a Wayne Rooney, su maglia pubblicità occulta al bookie

12 agosto 2019 - 07:16

L’induzione al gioco d’azzardo diventa fobia anche in Regno Unito: a farne le spese anche il talento di Rooney.

Scritto da Gt

Una sorta di pubblicità occulta e una strategia per aggirare i regolamenti che proteggono i minori dalla pubblicità delle scommesse sportive. È l’accusa mossa da alcuni esperti nei confronti di Wayne Rooney che ha scelto di indossare il numero 32 nella sua esperienza al Derby County: proprio lo stesso numero che compare nel nome del bookmaker sponsor della squadra.

I Rams si sono assicurati "un contratto di sponsorizzazione da record" con il loro sponsor di maglia rappresentato dal casinò online 32Red, con lo stesso numero che ora comparirà anche dietro le spalle dell'ex capitano dell'Inghilterra.

Ebbene, il numero di squadra di Rooney al Pride Park sarà appunto il 32, quando si unirà al Derby County a gennaio: anche se la società nega di avere qualcosa a che fare con il loro accordo di sponsorizzazione.

Nonostante il brand 32Red non comparirà sulle maglie per bambini replica delle originali, come previsto dalle norme, tutte le maglie vendute potranno così avere il nome e il numero 32 di Rooney stampato sul retro del loro kit. La società di giochi e scommesse ha dichiarato che il loro accordo "è conforme alle normative Fa”,

Mentre il professor Jim Orford - uno psicologo dell'Università di Birmingham che studia il gioco d'azzardo - ha dichiarato: "È ovvio che si dirà che non essendoci scritto 32Red, ma solo 32, non ci sono riferimenti espliciti ma è chiaramente pensato per essere un collegamento a 32Red e le persone inizieranno ad associare il numero 32 al gioco d'azzardo e il gioco d'azzardo al brand 32Red”. In questo senso, secondo il professore, si deve considerare “una scappatoia rispetto alla legge”.

"Molti bambini non lo capiranno all'inizio, ma la pubblicità è così. Molte persone lo capiranno, mentre per altri sarà solo nella parte posteriore delle loro menti, cioè subliminale”.

 
La mossa di Rooney solleva un maggior numero di domande sul calcio e sul gioco d'azzardo, andando ad alimentare il polverone già sollevato nei giorni scorsi anche in occasione dell’altra sponsorship contestata dalle Federcalcio britannica.
Anche se un portavoce di 32Red ha detto che "non importa con quale numero" gioca Rooney al Derby County, con lo stesso giocatore che durante la sua conferenza stampa ha spiegato che il numero della squadra non significa nulla.
Con il bookmaker che ha anche evidenziato che tanti giocatori hanno sulle loro maglie il numero 32 pur non avendo nessun tipo di contatto con la società. Respingendo anche l'idea è l’accusa di aver approfittato di una "scappatoia". "Il gioco responsabile è al centro della nostra attività", ha detto il portavoce.
 
Mentre sia i rappresentanti di Derby County che lo stesso Rooney hanno rifiutato di commentare i fatti quando contattati dalla Bbc.
 
Anche la Football Association si è rifiutato di commentare poiché Rooney deve ancora rientrare nella propria giurisdizione perché il capocannoniere di tutti i tempi dell'Inghilterra e del Manchester United non tornerà ne calcio inglese dal DC United della Major League Soccer fino a lo prossimo gennaio.
 
Orford, che gestisce Gamble Watch UK - un'organizzazione indipendente che mette in discussione la politica del gioco d'azzardo in Gran Bretagna - ha dichiarato che la Fa e la Gambling Commission sul gioco d'azzardo dovrebbero entrambi esaminare l'accordo e se il numero sulla maglietta è una violazione delle normative.
 
"Uno dei principi di base della Gambling Commission è che proteggono bambini e giovani", ricorda lo studioso.
 
In una dichiarazione, la Commissione sul gioco d'azzardo ha spiegato che "gli accordi di sponsorizzazione devono essere intrapresi in modo socialmente responsabile", con le sue regole che aggiungono che gli accordi non dovrebbero "essere suscettibili di essere particolarmente interessanti per i minori di 18 anni" o "associati alla cultura giovanile".
Quello che è certo è che su questa vicenda si è sollevato un gran polverone che di certo avrà delle conseguenze sul mondo del calcio e sulle sponsorizzazioni sportive.

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