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Il consiglio regionale del Friuli chiede alla Giunta di 'liberare' la Morra dai giochi proibiti

24 ottobre 2020 - 10:00

Morra libera anche in Friuli Venezia Giulia? Il consiglio regionale impegna la Giunta che ora può liberare il gioco dalla tabella dei proibiti. 

Scritto da Ca

E’ quasi una musica la velocità dei giocatori di Morra nel piazzare il proprio numero e indovinare quello mostrato dall’avversario. E’ una tradizione, anche, e uno dei giochi più antichi di alcuni territori, soprattutto in Friuli Venezia Giulia ma anche in Sardegna, Lombardia, Trentino, Molise e Calabria. L’unica zona franca, però, è la provincia autonoma di Trento. Per questo la lotta del comitato friulano difesa osteria va avanti da anni contro il proibizionismo che ha inserito la Morra nella Tabella dei Giochi Proibiti. Così nei giorni scorsi il tema è arrivato sul tavolo del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia che ha impegnato la Giunta “ad attivarsi presso le sedi opportune affinché il gioco della Morra sia cancellato dall’elenco dei giochi vietati ai sensi dell’art. 110 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza”. I consiglieri firmatari sono Barberio, Bordin, Slokar, Calligaris, Moras, Miani, Spagnolo, Lippolis, Singh, Bernardis, Ghersinich, Boschetti, Budai, Mazzolini. 

La Morra era stata compresa nei giochi d’azzardo vietati più per una certa pericolosità sociale che per una connotazione vera e propria che la potesse far ricomprendere nel gambling. “Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, ha preso atto che il gioco della Morra è diffuso sin dai tempi dei romani nella nostra comunità autonoma regionale e che esso ha costituito un elemento di identità delle genti del Friuli in patria e nel mondo nel corso dei secoli; Ttale gioco rimane a tutt’oggi, ai sensi dell’art. 110 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, nell’elenco dei giochi vietati ma la Provincia autonoma di Trento, con decreto del presidente della Giunta n. 189 di data 12 luglio 2001, ha approvato la tabella dei giochi proibiti e l’ha poi riapprovata con decreto presidenziale n. 9 di data 11 febbraio 2008, eliminando sin dall’inizio il gioco della Morra”. 

Anche il consiglio friulano ritiene che “il suddetto gioco abbia ormai indubbiamente perso quella connotazione di ‘’pericolosità sociale’’ che lo aveva accompagnato nei secoli scorsi e che il gioco della Morra è disciplina sportiva riconosciuta dal Coni tra i Giochi e Sport Tradizionali e dalla Figest (Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali)”. 

Il gioco della Morra si presenta come un unicum nel suo genere, un mix tra agonismo e musicalità, un sodalizio in cui sono bandite le diversità sociali e nel quale si ritrova quella cultura contadina del Friuli che va via via inesorabilmente disperdendosi nella contemporaneità: “Per questo - proseguono i consiglieri friulani - il gioco favorisce la coesione tra le genti e l’aggregazione sociale in una società sempre più liquida. E nel nostro territorio sono attive diverse associazioni che praticano l’antico gioco della morra, le quali hanno espresso la volontà di poterlo praticare anche al di fuori del contesto associativo”. 

Il 20 dicembre dello scorso anno lo stesso questore di Gorizia Pillinini ha auspicato, in una missiva al presidente del Circolo Friulano della Morra, che vi sia un provvedimento legislativo dell’Amministrazione regionale finalizzato alla cancellazione della Morra dall’elenco dei giochi vietati ai sensi dell’art. 110 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, posto che detto gioco non può essere ricompreso tra quelli cc.dd. ‘’d’azzardo ’’ essendo privo dell’aleatorietà.  Ora il consiglio regionale ha impegnato la Giunta e la Morra potrebbe essere vicina al ritorno nei bar e nelle piazze. 

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