skin

La rivincita della morra: 'Gioco tradizionale e non proibito'

28 aprile 2022 - 07:14

In Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta i consigli regionali approvano riconoscimento della morra come 'gioco tradizionale' e cancellazione da Tabella dei giochi proibiti.

Scritto da Fm
La rivincita della morra: 'Gioco tradizionale e non proibito'

 

In questi ultimi giorni la morra, tradizionale gioco popolare che accomuna molte regioni italiane, è finita in contemporanea sotto la lente di ben due regioni italiane: il Friuli Venezia Giulia e la Valle d'Aosta. Che nel corso delle sedute dei rispettivi consigli regionali hanno imboccato la via di una sua sostanziale “riabilitazione”.

Come si ricorderà, infatti, la morra è considerata un gioco d'azzardo, perché, a ogni lancio, possono essere puntate delle somme di denaro. In quanto tale è proibita dalla legge, per la precisione dagli articoli dal 718 al 722 del Codice penale. Ma la Valle d'Aosta e il Friuli Venezia Giulia, lungi dal poter intervenire sulla legge, hanno deciso di sostenerla.

Se la prima regione ha approvato, con il sì alla legge di manutenzione dell’ordinamento regionale per l’anno 2022 e disposizioni urgenti  - che ritocca normative regionali di ambiti diversi - il suo riconoscimento come “gioco appartenente alla tradizione valdostana”, nella seconda è passata la mozione di Leonardo Barberio (Fratelli d'Italia), condivisa da Lega e Progetto Fvg, che impegna la Giunta "ad attivarsi presso le sedi opportune affinché il gioco della morra sia cancellato dall'elenco dei giochi vietati ai sensi dell'art. 110 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza".
 
Chiare comunque le posizioni in campo. "Tengo alle nostre tradizioni - spiega Barberio - e faccio notare che la morra è riconosciuta come disciplina sportiva dal Coni, tra i giochi e sport tradizionali. È un gioco che non prevede scambi in denaro e non genera liti: semplicemente si beve un bicchiere insieme, tanto che nell'ambito di questi gruppi nascono solidarietà e amicizie".
 
Posizione condivisa da Shaurli (Pd) che ha ricordato come negli anni Trenta del secolo scorso la morra fosse stata inserita in quell'elenco "per la possibile violenza che generava tra i giocatori. Ma oggi nessuno più si accoltella giocando a morra, né si scommette e si fa azzardo. Tanto che la provincia di Trento e le regioni Sardegna e Liguria hanno già stabilito la reintroduzione nei locali pubblici: l'unica critica che si può fare alla Giunta è semmai quello di non avere già provveduto".
 
Di diverso avviso Andrea Ussai che, parlando a nome di tutto il gruppo M5S, ha anticipato l'intenzione di non partecipare al voto contestando "l'atteggiamento della Giunta sul gioco d'azzardo. Lo stesso Barberio fece votare un emendamento alla norma che rese possibili ulteriori proroghe al distanziamento delle sale giochi dai luoghi sensibili".
 
Intermedia la posizione di Honsell: "Ho sentimenti contrastanti - afferma - perché vedo che non sono state finanziate tante iniziative previste dalla legge regionale sul gioco d'azzardo. Anche se per me la morra va benissimo, non posso perciò votare a favore di questa mozione, a meno che non la si integri con un invito alla Giunta a finanziare la legge del 2017". Richiesta che è stata però bocciata dal primo proponente Barberio.

Altri articoli su

Articoli correlati