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Un errore fortunatissimo

30 aprile 2013 - 08:41

Un figlio d’arte, che con tanta forza di volontà e un generoso pizzico di fortuna è stato poi capace di brillare di luce propria: “Non mi sono mai chiesto se avere un padre come il mio mi sia stato d’aiuto o no. E certamente mio padre Carlo non sarebbe mai stato capace di raccomandarmi! Ho dunque fatto la mia gavetta ma se il successo è arrivato, quindici anni dopo, è stato grazie a un vero colpo di fortuna!”.

Scritto da Redazione GiocoNews

A raccontarlo è Massimo Dapporto, attore cinematografico e televisivo (oltre che doppiatore), in questi mesi impegnato sulle scene teatrali con l’Otello di Shakespeare: “Un giorno incontrai il regista Steno (nome d’arte di Stefano Vanzina ndr) che mi fece molti complimenti per la mia attività e mi chiese di mandargli delle foto. Il mio agente però si sbagliò e anziché a lui, le mandò, confondendo per assonanza il cognome, a Ettore Scola, che rimase colpito, mi contattò e mi ingaggiò per il film ‘La famiglia’ nel quale ho recitato accanto a Vittorio Gassman e Stefania Sandrelli. Un film di grande successo, che ha cambiato radicalmente la mia vita artistica. Da allora ho fatto anche tv ed è vero che il mio cognome era già popolare, ma poi lo diventò anche il mio nome, Massimo, e finalmente diventai conosciuto non solo perché ero il figlio di mio padre. Erano finiti i tempi in cui il mio nome sulle locandine veniva scritto in caratteri microscopici”.

Il gioco è una costante nella vita di Massimo Dapporto: “Mi piace, anche se non amo quello d’azzardo, probabilmente perché mia madre era una gran frequentatrice del Casinò di Sanremo e puntava anche per conto di mio padre che, essendo sanremese, non poteva accedere alle sale della casa da gioco municipale. Lei invece era triestina e poteva… ma non era mica una vincente al gioco… Piuttosto mi appassiona il burraco che è un gioco di difesa dove non c’è il bluff, quello che hai in mano lo cali, anche se è vero che pure per questo gioco si può puntare un tanto a punto”. Senza dimenticare un altro ‘classico’: “Gioco regolarmente al Superenalotto: tre volte a settimana e sempre gli stessi numeri, che ovviamente non le dico! Non vorrei che se una volta riuscissi a fare ‘6’ dovessi dividere il montepremi con altre persone! Qualche volta sono riuscito a fare ‘3’ e anche in questo caso non cambio di certo quella che ritengo sarà la mia combinazione vincente…. Tanto ci sono sempre le stesse probabilità e per esempio giocare 1, 2, 3, 4, 5, 6 ha la stessa possibilità di vincere che qualsiasi altra sestina”.

E anche se a sua vita professionale l’ha portato solo di rado a toccare il mondo del gioco (“ho comunque prestato la mia voce al Buzz Lightyear del cartoon Toy Story e a molti giochi Disney per bambini”), Dapporto ha delle idee molto chiare e precise su questo settore: “Noto che in Italia l’offerta di sta moltiplicando e mi sembra un’ipocrisia che mentre ciò accade non si accetta che possano aprire altri casinò. In Italia ci sarebbero delle location ideali e sfruttarle come casinò aiuterebbe anche il turismo: penso al Castello di Giove (in provincia di Terni ndr) oppure al Castello Miramare di Maccarese, a Fregene: i Benetton che avevano acquistato la proprietà mi avevano chiesto un consiglio e infatti avevo suggerito di farci un casinò, ma loro, giustamente, hanno replicato: ‘E chi ce la dà la licenza?’”.

Come detto Massimo Dapporto interpreta oggi nei teatri italiani uno tra i più noti personaggi shakespeariani. “Mi piace rappresentare sul palco la duplicità di Otello, un gran generale nei confronti dell’arte militare ma una recluta nei confronti dell’amore, che non sa gestire. Recitare nei teatri è quello che è più nelle mie corde e dopo la pausa estiva riprenderò a ottobre e poi chissà, farò una lunghissima vacanza: lavoro da quarantuno anni e sono un po’ stanco…. Penso di meritarmela!”.

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