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Totocalcio, è festa per il 73esimo compleanno della schedina

03 maggio 2019 - 16:33

Il 5 maggio la schedina del Totocalcio compie 73 anni, un video ne racconta le storie.

Scritto da Redazione

Domenica prossima, 5 maggio, si festeggia l’anniversario della prima schedina del Totocalcio, e quindi i 73 anni del Gruppo Sisal.
La schedina non era un semplice gioco. Per Massimo Della Pergola, Fabio Jegher e Geo Molo, i tre giornalisti sportivi che il 3 settembre 1945 fondarono Sisal (Sport Italia Società a responsabilità Limitata), l’obiettivo era di stimolare lo sport e contribuire a ricostruire gli impianti sportivi danneggiati dal conflitto. Una vera e propria missione e una grande speranza, mentre l’Italia cercava di emergere dalle macerie della guerra e di ricostruirsi un futuro.

Sono passati molti anni da allora, ed il legame che unisce Sisal all’Italia e agli italiani è divenuto sempre più intenso e profondo. Una storia di luoghi, oggetti e simboli che appartengono a tutti: la ricevitoria, la schedina, il SuperEnalotto. Momenti ed emozioni che si rincorrono nel tempo, che si mescolano in un unico filo, lungo più di 70 anni.
Dal dopoguerra ad oggi, la ricostruzione del Paese è passata anche attraverso lo sport e il gioco: Sisal è orgogliosa di averne scritto un piccolo capitolo, e celebra questo giorno speciale con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ricordando il progetto "Storie di Gioco", nato con l'obiettivo di valorizzare la cultura dell’intrattenimento come strumento di aggregazione sociale.

Il progetto si è tradotto in una ricerca realizzata dal professor John Foot, storico britannico specializzato in storia italiana e dello sport, che ha marcato la centralità dell’elemento culturale associato alla pratica ludica, percorrendo alcuni dei casi più significativi nei quali le arti hanno interpretato questa pratica.

A supporto dello studio sono state realizzate una mostra multimediale e una serie di videointerviste sull’evoluzione del modo di giocare degli italiani, dal dopoguerra a oggi, indagando il rapporto che si instaura tra l’individuo e le dinamiche ludiche, e l’influenza di queste ultime sulle relazioni sociali.

Con “Storie di gioco” la memoria e il gioco, legati l’uno all’altro, hanno generato una narrazione che, a partire da un passato comune e da storie individuali, identifica la memoria di tutti.

 

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