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Fulvio Collovati, tra sport e gioco, si racconta a Gioco News

28 marzo 2015 - 09:27

“Chissà cosa ascoltano i calciatori di oggi in quelle grandi cuffie e chissà cosa smanettano su quegli smartphone, su quegli iPad. Io a un'ora e mezza dalla partita pensavo all'attaccante che dovevo marcare, non alla PlayStation e al poker online o alle scommesse. Secondo me il calcio è peggiorato sotto questo punto di vista”.

Scritto da Cesare Antonini
Fulvio Collovati, tra sport e gioco, si racconta a Gioco News

Fulvio Collovati non ha bisogno di presentazioni. Ex calciatore di Milan, Inter, Udinese, Roma e Genoa ed eroe dei Mondiali di Spagna '82 vinti al centro della difesa della selezione di Enzo Bearzot. Dopo il ritiro del 1993 si è distinto come ottimo opinionista tra Odeon Tv, reti locali e ovviamente sulla Rai nella Domenica Sportiva, uno dei format più seguiti sul calcio da sempre.

 

Che giocatore è Collovati? Al banco delle scommesse o al tavolo verde, intendiamo: “Non nascondo di aver avuto qualche tentazione ma in generale ho sempre evitato di giocare, di scommettere. Perché? Il discorso è molto semplice: credo di non essere il giocatore ideale perché sono molto passionale e mi farei troppo coinvolgere dai sentimenti e dalle squadre per cui tifo. Invece, da quello che percepisco, si tratta di un gioco in cui bisogna essere molto razionali”.

Però le scommesse offrono un intrattenimento assai diverso rispetto ad altri giochi del palinsesto pubblico: “Certo, bisogna essere abili, conoscere bene il gioco del calcio, le statistiche. Di sicuro gli scommettitori sono molto più preparati di tanti esperti su alcuni aspetti. Io non mi sono avvicinato a questo mondo perché è inutile nascondersi dietro a un dito e negare che le scommesse hanno condizionato molto alcuni campionati minori. Forse lo fanno ancora”.

Ma non ci crediamo che in Nazionale o alla Roma, all'Inter o al Milan non giocavate neanche a carte: “Ma certo che sì, basta ricordare la mitica partita a scopa del presidente Pertini con Zoff durante i Mondiali e ci sono sempre stati i pokeristi in ritiro e ci sono ancora. Io giocavo a scopa o briscola al massimo, ma a quei tempi non c'era mica la PlayStation”.

Una riflessione che va approfondita: “La partita a quattro o più giocatori aiutava a socializzare, stare insieme, affrontare le vigilie delle partite e i ritiri. Si creava un feeling diverso tra i giocatori e con lo staff delle squadre. Adesso i calciatori sono tutti fissati sui loro telefonini di ultima generazione, sugli iPad, giocano a poker online, scommettono, al massimo giocano alla PlayStation uno contro uno e si isolano sui propri computer. Li vedi scendere dagli autobus con queste cuffie enormi, sembrano dei Dj. Chissà che musica ascoltano? Invece di sentire l'house music (il campione del mondo simula un pezzo con la bocca e se la ride, Ndr) io pensavo a chi marcare a poche ore dalla gara”.

Però adesso ci sono anche gli skill games, la scopa e la briscola online: “Non c'è proprio scampo allora, saremmo caduti tutti in trappola - dice Collovati con un pizzico di delusione e rammarico – in ogni caso non ci giocherei, l'unica cosa che faccio online adesso è qualche solitario”.

Però da un fine 'palato' calcistico come il suo non possiamo che trarre ottimi consigli e previsioni sul calcio, lo sport più scommesso in Italia con percentuali quasi 'bulgare': “Leggo che le quote dello Scudetto sono crollate in favore della Juventus (al momento in cui scriviamo i bianconeri sono a più sette sulla Roma, ndr) e forse è proprio adesso il tempo ideale per puntare sui giallorossi. Troppo facile scommettere quando si è a un punto”.

Chi vince la serie A, però? “Rimango dell'idea che la Juve vincerà lo Scudetto per forza dell'organico e per esperienza ma anche per l'abitudine e la bravura a vincere. Tutti hanno voglia di vincere ovviamente ma i bianconeri sono anche capaci a farlo”.

Cosa manca alla Roma per colmare questo gap con la Juve? “Oltre all'abitudine a vincere c'è ancora un divario tra le due squadre dal punto di vista tecnico anche se la Roma ha un grande organico. Forse manca una grande punta da 20 gol anche se la Juve ha soluzione alternative rispetto a Tevez come Pogba, Vidal, Pirlo o Pereyra. Se Rudi Garcia ha sbagliato a rilanciare forte qualche settimana fa? Ha visto i suoi in calo e si è 'mourinhizzato'. È una delle soluzioni che ha un mister. O te la prendi con gli arbitri o motivi la squadra. E la sua intuizione era corretta visti i sette punti accumulati dalla Juve, anche se non ha funzionato”.

Non possiamo non parlare con Collovati di un pezzo della sua storia: le milanesi. “Continua il declino che credo non si risolverà se non tra qualche anno. Il Milan ha comprato senza programmare mentre l'Inter ha iniziato ad investire ora con l'arrivo di Mancini. E per tornare a vincere non bastano poche settimane di lavoro”.

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