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Cos'è rimasto oggi del bar dello sport? Le risposte a Host 2015

26 ottobre 2015 - 15:19

Il bar dello sport esiste ancora? E' quanto è stato chiesto in occasione di un convegno a Host, fiera sui pubblici esercizi a Milano.  

Scritto da Ac
Cos'è rimasto oggi del bar dello sport? Le risposte a Host 2015

Milano - Esiste ancora il bar dello sport e cosa ne rimane al giorno d'oggi? È la domanda che ci si è posti oggi all'interno di Host, la biennale del settore horeca in corso di svolgimento a Milano, in un convegno dedicato al tema dell'evoluzione dei pubblici esercizi.

 

"Il mondo dei bar é cambiato notevolmente in questi anni di pari passo con lo sviluppo tecnologico che offre continuamente nuove opportunità per gli esercenti e per i consumatori", spiega Marco Schianchi, presidente di Comufficio, l’associazione delle aziende attive nel settore della produzione, distribuzione e commercializzazione delle tecnologie Ict e per l’automazione degli esercizi commerciali. "Oggi quello che ci chiedono gli esercenti sono tablet o dispositivi touch per la gestione dei propri locali, sono servizi innovativi e nuovi strumenti. Tutte grandi opportunità per distinguersi e attirare nuova clientela, ma senza prescindere dalla storia dei nostri locali".

Secondo il giornalista e sociologo Giorgio Triani, in un'epoca in cui si è sommersi di tecnologia, tra il fenomeno dei social media e della connettività diffusa, il rischio diventa quello di estraniarsi e perdere il valore della socialità e della socializzazione. Per questo, dice, "i pubblici esercizi devono riuscire a mantenere il proprio ruolo di aggregazione e di ambiente in cui socializzare. Ben vengano le super tecnologie che di certo migliorano i servizi, ma ritengo fondamentale mantenere gli aspetti fondativi dei bar. A partire dalla gestione degli spazi, che devono essere presenti e valorizzati, per accogliere la clientela e offrire un posto in cui stare, invece di perseguire il consumo mordi e fuggi. Quindi sì all'innovazione ma senza mai dimenticare il ruolo sociale".
Secondo il direttore di bar university, Lorenzo Farina, "oggi i luoghi di aggregazione sono i social e sono loro che rappresentano l'attuale 'bar dello sport', cioè il luogo di aggregazione che si è quindi spostato nel virtuale. Da qui il fenomeno di 'ibridazione' che stanno subendo i pubblici esercizi nel corso degli anni, avendo perduto il ruolo di centro di aggregazione. Esistono fenomeni di ibridazione virtuosi, senza dubbio, ma si tratta di soluzione che continuano a svilire il ruolo sociale del bar. Non credo molto nel bar del futuro inteso come un concentrato di tecnologia e di terminali per l'automatizzazione completa dei pubblici esercizi perché credo che, al contrario, bisogna recuperare la qualità dell'offerta e del servizio basato sulla professionalità di chi fa questo mestiere. Quindi ben venga la tecnologia nel back Office, ma nel front Office bisogna lavorare sulla professionalità. Il bar del futuro sarà sempre quello che saprà fare il caffè più buono, che avrà più varietà di cornetti o di altri prodotti".

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