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Tennis, match fixing: 138 casi nel 2019, il 48% in meno rispetto al 2018

21 gennaio 2020 - 15:11

Secondo il report 2019 della Tennis integrity unit, i casi di match fixing sono in calo. Ma l'obiettivo è tenere alta la guardia in vista delle Olimpiadi del 2020.

Scritto da Redazione

Calano i casi di match fixing registrati nel tennis.

È la (bella) notizia più importante che emerge dalla lettura del quarto rapporto annuale appena pubblicato dalla Tennis integrity unit, l'organismo anticorruzione di questo sport.

 

La Tiu afferma di aver ricevuto 138 avvisi di scommesse nel 2019, il numero più basso da quando sono iniziate le segnalazioni nel 2015. Il dato è in calo del 48 percento rispetto al 2018 e ai dati trimestrali per il 2019.

 

Inoltre, ciascuna delle cifre trimestrali per il 2019 ha registrato i punteggi più bassi rispetto alle statistiche degli avvisi di partita per ogni altro anno. I motivi? Andrebbero ricercati nelle sanzioni regolari dei giocatori comminate dalla Tiu e negli arresti dei tennisti degli ultimi mesi, fra cui spicca quello di Mick Lescure, che ha ammesso di aver truccato decine di partite fra Europa e Medio Oriente.

 

Nigel Willerton, direttore della Tennis integrity unit, ha commentato: “Il 2019 è stato un altro anno di crescita e sviluppo per noi. Da un punto di vista operativo, l'anno è stato notevole per un marcato calo del numero di avvisi di partite ricevuti dal settore del gioco regolamentato.
Mentre è incoraggiante l'identificazione di un minor numero di partite sospette, non ci può essere spazio per l'autocompiacimento, in particolare le molte altre forme di intelligence raccolte dalla Tiu continuano a mostrare frequenti casi di tentata ed effettiva attività di corruzione, prevalentemente ai livelli inferiori di questo sport.
Durante tutto l'anno abbiamo lavorato a stretto contatto per sostenere le sostanziali operazioni di polizia in Belgio, Francia e Spagna che coinvolgono i tennisti, che erano state originariamente avviate dalle informazioni fornite dalla Tiu. Una volta completate le indagini e i casi penali, la Tiu sarà in grado di presentare accuse ai sensi delle norme anticorruzione del tennis contro coloro che sono stati implicati”.
 
Jennie Price Cbe, presidente indipendente del Consiglio di vigilanza sull'integrità del tennis, ha concluso: “Il 2020 porterà nuove sfide. Le scommesse sportive continuano a crescere, con l'apertura di nuovi mercati negli Stati Uniti e il gioco online in aumento.
È un anno olimpico e paralimpico, mettendo la lotta contro il doping sotto un riflettore ancora più luminoso. Con più risorse, più indipendenza e un costante impegno per l'eccellenza, la Tiu e il Consiglio sono determinati - e ben equipaggiati - a rispondere”.

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