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Cito (Fita): 'C'era diffidenza ma ora gli esports possono diventare sport'

04 giugno 2020 - 14:30

Angelo Cito, presidente Fita (Coni) fa il punto sul riconoscimento sportivo degli eSports nel digital panel di Gioconews.it. 

Scritto da Ca

“Sono convinto che molti aspetti degli eSports possono essere simili allo sport. Al centro c’è sempre l’atleta. Per quello che mi riguarda non è l’anno zero nel mio settore. Si sono fatti passi molto importanti, a Losanna nel congresso organizzato dal Cio si è parlato dei videogiochi competitivi e si è incaricato il Gaisf per arrivare alla formulazione di una proposta per il riconoscimento sportivo del settore e mi sembra un grande passo avanti”. E’ il punto di Angelo Cito, presidente della Fita (Coni) nel corso del digital panel organizzato da Gioconews.it in collaborazione con Esportsmag.it,  "eSports: non solo gioco - I modelli di business emergenti nel settore degli eSports e prospettive di sviluppo”.

Dalle parole di Cito emerge la mancanza di un interlocutore internazionale unico che centralizzi tutto: “Posso assicurare che c’è diffidenza e ad un certo punto il Cio ha dato l’incarico al Gaisf che formulerà una proposta su questo mondo. Non ci sono i tempi definiti ma le cose stanno andando velocemente. Ripeto, per me si tratta di un passo molto importante”. 

Anche nel Coni c’era una chiusura netta: “Il nostro interesse ha aperto un varco - spiega Cito - ne abbiamo parlato col presidente Malagò e anche noi abbiamo dato un incarico esplorativo per capire questo mondo e quando tempo ci vorrà per istituzionalizzare il tutto. Poi dipenderà dal settore perché ci sono tantissime organizzazioni, molte di più di quello che pensavamo in realtà. Ma dobbiamo farci trovare pronti e sono molto ottimista su questo”. 

Nel lockdown si è vista l’esigenza di continuare a fare sport tramite gli eSports: “Sì, assolutamente, sono stati importantissimi, come federazione abbiamo organizzato un torneo di Tekken. Lo sport tradizionale si è trovato nelle condizioni di dover sopravvivere al lockdown e praticamente tramite la modalità elettronica perché non potevamo praticarlo in palestra e sui campi da gioco”. 
 
Quando avverrà il riconoscimento? “Parigi non credo ma all’evento successi potrebbe accadere qualcosa. Anche perché più passano gli anni e più le generazioni nuove crescono e gli eSports diventeranno patrimonio anche di chi occuperà le sedi politiche e manageriali”. 

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