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La chat della PlayStation 4 il mezzo di comunicazione preferito dall'Isis

17 novembre 2015 - 10:34

Dopo Skype, Whatsapp e Twitter il metodo di comunicazione ideale per i terroristi dell'Isis sarebbero le chat della Ps4.   

Scritto da Cesare Antonini
La chat della PlayStation 4 il mezzo di comunicazione preferito dall'Isis

 

E meno male che spesso si dice che i giochi di guerra delle console possano indurre alla violenza i nostri giovani che ci passano ore intere del loro tempo libero. Cosa penseranno ora i detrattori dei videogiochi violenti? Dalle notizie che si susseguono dopo gli attentati di venerdì 13 novembre a Parigi emergono particolari scottanti proprio riguardo alla PlayStation 4.
Stando infatti alle dichiarazioni del ministro degli Interni belga, Jan Jambon "i componenti dell'Isis utilizzano la Playstation 4 per comunicare, proprio perché è difficile da controllare, ancora di più rispetto a WhatsApp o Skype".

 
E anche rispetto a Skype visto che le chat in questione utilizzerebbero gli stessi codici criptati difficili da intercettare.
Insomma i terroristi potrebbero mimetizzarsi con i giocatori. Nei giochi di guerra, infatti, i giocatori si scambiano commenti utilizzando termini gergali come "bombe", "fucili", "attacchi". Impossibile, quindi, stabilire se le conversazioni siano di innocui giocatori o di pericolosi terroristi.
L'utilizzo della chat di PlayStation 4 è l'ennesima dimostrazione di come lo scenario in cui si muovono le organizzazioni terroristiche sia completamente mutato rispetto al passato, assumendo caratteristiche sicuramente molto più complesse e sofisticate.
Oggi le attività per combattere il terrorismo e garantire la sicurezza non possono prescindere da un'azione di intelligence attraverso la rete.
Jan Jambon aveva trattato l'argomento addirittura tre giorni prima dell'attentato secondo la rivista Forbes: "Collaboriamo con i grandi gruppi di internet, come WhatsApp, Google, Facebook, quando sono individuati messaggi di propaganda. Ho sentito dire che la modalità di comunicazione tra terroristi più difficile da monitorare è la PS4. E' molto, molto difficile per i nostri servizi, non solo i nostri, i servizi internazionali, decriptare le comunicazioni che transitano attraverso la PlayStation 4. Anche WhatsApp è difficile, ma i servizi riescono a decriptarlo. Ma la PS4, rappresenta una sfida".
E il sito francese BeGeek, parla di una PS4 ritrovata a casa di uno dei terroristi nel corso di una perquisizione a Bruxelles. Ci sarebbero anche curiosi precedenti come riporta il Quotidiano Nazionale. Un austriaco di 14 anni che aveva scaricato un manuale per la fabbricazione di bombe dalla sua 'Play' è stato condannato a due anni di reclusione a maggio, dopo essersi dichiarato colpevole per le accuse di terrorismo mosse nei suoi confronti. Era inoltre entrato in contatto con jihadisti in Siria dalla sua consolle, aveva indicato il procuratore.
Nel dicembre 2013, invece, Guardian e New York Times avevano svelato - basandosi sui documenti riservati resi pubblici da Edward Snowden, la talpa del datagate - che Nsa e Cia spiano i giochi online, in particolare quelli sulla Xbox, la console di Microsoft. Ad esempio, agenti si erano infiltrati nelle discussioni online di "World of Warcraft", un popolare videogioco.
Chi se lo sarebbe aspettato di ritrovarsi a dover combattere il terrorismo attraverso i videogiochi o di poter incrociare online un jihadista mentre si gioca magari a Pes o a Fifa?

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