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Violenza sulle donne, quando il nemico da combattere è un gioco da tavolo

13 novembre 2019 - 09:46

Mozione in Parlamento contro il gioco 'Squillo' che ha per protagoniste le prostitute e i loro sfruttatori: i politici ne chiedono il ritiro dal mercato.

Scritto da Rf

Il gioco “Squillo” è ancora protagonista a Montecitorio.

È stata presentata nella giornata di ieri martedì 12 novembre in Aula alla Camera una mozione su iniziative volte a prevenire e contrastare ogni forma di violenza contro le donne da parte della deputata Lucia Annibali (Italia Viva) e altri.
 
Il gioco “Squillo” che ha per protagoniste le prostitute e i protettori, ideato da Immanuel Casto e prodotto da “Freak and Chic games” che prevede che ogni giocatore - come spiegano le istruzioni - ricopra un ruolo (quello di sfruttatore di prostitute) gestendo colpo su colpo le sue ragazze, divise tra escort, battone di strada e giovani promesse, ognuna con una propria particolarità, parcella e ricavato finale in caso di ko, e successiva vendita degli organi", è al 25esimo punto della mozione.
 
“È in circolazione sul mercato nei negozi ludici e store online un gioco da tavolo Squillo – spiega in Aula Lucia Annibali - prodotto dalla Raven Distribution nel quale ogni giocatore deve gestire l’attività di sfruttamento di prostituzione delle ragazze che possono essere uccise e i loro organi umani venduti, così come ad oggi risultano in commercio altri giochi simili distribuiti sempre dalla Raven Distribution come 'Squillo – Bordello d’Oriente', 'Megere e Meretrici', 'Squillo Time Travels – Deep Space 69', 'Squillo city'.
 
Si ravvisa la necessità di intervenire, a fronte dell’evidente carattere diseducativo e sessista del gioco in questione che, peraltro, banalizza e deride la mercificazione del corpo di donne sfruttate e obbligate a vendere il proprio corpo da soggetti della criminalità organizzata.
 
Per questo impegniamo il Governo ad adottare iniziative volte ad evitare la diffusione e la vendita sul libero mercato di giochi e giochi da tavolo che palesemente contrastino con i principi della libertà e della dignità delle donne in special modo delle donne ridotte in schiavitù dalla criminalità organizzata”.
 
Sempre nella giornata di ieri alla Camera la deputata del Movimento 5 Stelle Elisa Scutellà è intervenuta sul tema della violenza di genere e ha messo a centro dell'attenzione il gioco "Squillo": “non so se siete a conoscenza che esiste un gioco da tavolo - spiega Scutellà - che prevede di far diventare imprenditore il protagonista del gioco, ma imprenditore di che cosa?
 
Dello sfruttamento della prostituzione, perché questo giocatore sfrutta la prostituzione, uccide le prostitute e vende gli organi.
 
Questi sono giochi da tavolo che troviamo oggi in commercio e dobbiamo impedire la distribuzione di questi giochi”.
 
“Dopo la copertura nazionale ricevuta la settimana scorsa – commenta su Facebook l'ideatore del gioco Immanuel Casto - il mio gioco ‘Squillo’ è esaurito su Amazon.
 
Questo mi porta a fare una considerazione. Rispetto profondamente chi lotta per le proprie idee e la mia l’ho espressa più volte: traccio un solco profondo tra realtà e finzione. Tanto sono attento al linguaggio quando comunico, tanto voglio essere libero nello spazio sacro della finzione artistica o ludica. Qualcuno non concorderà con questa dicotomia. Qualcun altro concorderà, ma ritenendo che ci debba comunque essere un limite. E sulla collocazione di quel limite, le opinioni sono infinite. Rispetto tutte queste idee. Non rispetto invece chi non lotta per difenderle.
 
Ad oggi, dopo 7 anni di polemiche su 'Squillo', le conseguenze patite ammontano a zero. Complice il fatto che il gioco non violi nessuna legge (come non la viola ‘Mortal Kombat’), ai tanti post indignati non è seguita una sola azione concreta. Fare un post su Facebook, e poi dimenticarsene, non significa lottare. Significa dire 'armiamoci e partite', gratificandosi con qualche like.

In altre parole, non c’è nessuna volontà di dare un messaggio, ma solo quella di venire applauditi per averlo dato”.

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