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D'Angeli (esportsforbusiness): 'eSports in crescita ma serve una spinta'

04 giugno 2020 - 12:27

Laura D'Angeli founder esportsforbusiness, business advisory e l'intervento al Digital Panel di Gioconews.it organizzato insieme a Esportsmag. 

Scritto da Ca

“Nell’ultimo anno e mezzo si è vissuto uno sviluppo notevole. Per inquadrare il settore possiamo “dare alcuni numeri” e fissare due indicatori principali. Tuttavia stiamo parlando di un mercato globale ed è difficile arrivare ad una quantificazione specifica per  l’Italia ma il valore, per ora, è molto basso”. Laura D’Angeli, founder esportsforbusiness, business advisory, ha aperto così il Digital Panel di Gioconews.it organizzato insieme a Esportsmag, “eSports: non solo gioco - I modelli di business emergenti nel settore degli eSports e prospettive di sviluppo”. E’ questo il tema del nuovo Digital Panel di Gioconews.it organizzato insieme a Esportsmag e dedicato ai videogiochi competitivi. 

Si parte dai due indicatori: “L’audience è un indicatore importante. E’ composto da chi vede il settore e sono 495 milioni fan nel mondo e in Italia sono 1,2 milioni. Sono 17 milioni, però, quelli che fanno gaming e le possibilità di sviluppo ci sono. Year over year si cresce del 12% ed è un ottimo indice su cui basare le speranze per il futuro. L’altro indicatore è il fatturato e qui vanno affinate le tecniche di stima. Si parla di 1 miliardo di ricavi a livello global ma se in Italia i videogiochi fatturano 1,7 miliardi comprenderete c’è ancora molto da fare”. 

Come cresce il settore? “Dal 2015 ad oggi si assiste ad una grande crescita. Nel 2018 sono stati investiti 4,5 miliardi in progetti e M&A di aziende che operano negli esports. Parliamo di developer, Publisher e organizzatori tornei e team e anche di media company. In quest’ultimo periodo Espn e Fox hanno fatto da amplificatori a questo fenomeno portando gli streamer in tv da Twitch e YouTube.  Gli investimenti sono finiti in Nord America, Europa e Asia e sono stati distribuiti tra i vari attori. I team sono cresciuti esponenzialmente dal 2016 al 2018 da un investimento a 18 per un valore complessivo di 18 milioni di dollari. Questi soldi aiutano queste organizzazioni di strutturarsi e dotarsi di strumenti importanti”.

E a livello legale? “Il percorso di riconoscimento legale avrà un ruolo chiave per lo sviluppo del mercato. Il gaming è un mondo chiuso che si rivolge alla customer base dei giocatori d’azzardo ma negli eSports gran parte dei ricavi deriva per il 70% da advertising e sponsorizzazioni. E sono società che arrivano da altri settori. La ricchezza non è data solo dal prodotto ma dai contenuti che si generano. E’ un settore molto articolato ed è nella sua articolazione si genera ricchezza”. 

“Qual è il modo di monetizzare esperienze contenuti e prodotti?” Questa è la domanda che si pone Laura D’Angeli e alla quale sta cercando di dare risposte. Sulle scommesse il tema importante è l’integrità: “Non si può scommettere su tutti gli eventi se non c’è una regolamentazione di base. E’ facile trovare combine e livelli di gioco elevati”. 
Emerge la necessità di un’ulteriore spinta e velocizzazione del settore che deve ancora spiegarsi su cosa fa e cosa è: “Mancano i media, ad esempio, mentre in Europa, come in Germania, ci sono addirittura tv multichannel che seguono il prodotto online e via cavo. Anche in Spagna e Uk ci sono prodotti di questo tipo che aiutano a renderlo di massa ma in Italia l’approccio è quasi nullo”, conclude Laura D’Angeli. 

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