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Alzheimer, videogioco diventa database per i ricercatori

20 gennaio 2021 - 12:18

Gioco e scienza a braccetto con Sea hero quest vr: l'app che mette alla prova la memoria e dimostra come naviga il cervello in caso di demenza.

Scritto da Redazione

Giocare, si diceva qualche giorno fa, è un toccasana a tutte le età, anche quella avanzata, soprattutto se questo aiuta i ricercatori a diagnosticare precocemente la demenza. Questo il caso di Sea Hero Quest VR, non un semplice videogioco ma un’app e un’esperienza in realtà virtuale sviluppata da Glitchers, in collaborazione con Deutsche Telekom e alcune università europee, che si avvale del contributo di neuroscienziati con lo scopo di raccogliere dati scientificamente credibili sull’Alzheimer.

Scaricabile gratuitamente da App Store e Google Play, in Sea Hero Quest l’utente deve condurre una barca per raggiungere alcuni checkpoint della mappa, punti d’approdo che sono visualizzati a inizio gioco per poi scomparire. Il videogiocatore deve dunque ricostruire la griglia del percorso per arrivare al suo obiettivo. La demenza brucia la memoria così chi ha inventato il gioco ha messo in campo la storia di un uomo anziano che va in giro per il mondo col figlio. All’inizio si ricorda di tutte le creature meravigliose che ha visto poi a poco a poco dimentica e il figlio dipingendole su un giornale di viaggio gli rinfresca la memoria. Il gioco fa loro ripercorre le tappe.

Ideato circa quattro anni fa, quando era stato installato già da oltre 4 milioni di persone, aveva generato dati corrispondenti a più di 117 anni di ricerca fornendo agli scienziati informazioni preziose. Alzheimer’s Research UK aiuta di pari passo a supportare l'analisi dei dati generati dal gioco, che potrebbero aprire la strada a migliori approcci alla diagnosi precoce delle malattie, contribuendo a sua volta a migliorare le possibilità delle persone di beneficiare prima di trattamenti nuovi o esistenti. Il gioco di fatto aiuta gli scienziati a capire in dettaglio come il cervello naviga nello spazio e contribuisce così a costruire il più grande database di crowdsourcing sulla navigazione spaziale umana.

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