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Videogioco come media per una nuova forma di turismo

22 marzo 2021 - 13:31

Turismo e videogame si rivela sempre più un'accoppiata vincente, anche per la promozione di territori e prodotti locali.

Scritto da Daniele Duso

Letteratura e cinema hanno da sempre un legame privilegiato con il territorio. Viene così naturale, dopo aver letto un libro o aver visto un film aver voglia di visitare dal vivo i luoghi teatro delle storie che ci hanno fatto emozionare, che attorno a questo è nata una vera e propria corrente turistica, che tra mille sfaccettature ripartendo dalle narrazioni cerca di incentivare la visita di località e, perché no, anche la promozione di prodotti locali.

Ora, anche i videogiochi sono narrazione, e col tempo hanno un ruolo sempre più riconosciuto tra i media che offrono non solo un semplice intrattenimento, ma anche informazioni, connessioni culturali, e fanno nascere, come letteratura e cinema, la voglia di muoversi (appena si potrà) e di visitare luoghi. Di legami tra gioco e territorio abbiamo già parlato, come nel caso del INscape game inclusivo proposto da una cooperativa sociale di Bologna. Ma anche il settore vinicolo ha trovato connessioni con il gaming e le sue infinite possibilità. Per non parlare del settore della moda.

A monte c'è qualcosa di più della curiosità, della voglia di vedere e toccare con mano quanto il medium videoludico sia vicino alla realtà. È probabilmente una ricerca di ampliamento dell'emozione provata seguendo la storia quella che anima questo tipo di turismo. Così, in ambito videoludico, è emblematico il caso di Assassin's Creed II, il secondo titolo videoludico di casa Ubisoft. Il gioco, uscito nel 2009, segue le avventure di Ezio Auditore in un'Italia Rinascimentale riprodotta con cura maniacale dal team di sviluppatori, e ha sicuramente contribuito alla valorizzazione culturale e artistica delle città italiane rappresentate. Non tanto le già conosciute Firenze, Venezia, ma anche le città minori quali Monteriggioni e San Gimignano sono diventate località turistiche visitatissime dopo il 2009, cavalcando l'onda dell'estremo successo del titolo. Centinaia di visitatori da tutto il mondo hanno ripercorso la strada già fatta tramite Ezio Auditore, spinti dalla voglia di conoscere la storia legata a quei luoghi e a quel preciso contesto storico.

Qualcosa di simile è capitato con Watch Dogs Legion che permette di passeggiare liberamente per le strade di Londra o la serie di Yakuza che riproduce con estrema fedeltà le strade delle principali città giapponesi, stimolano la voglia nei videogiocatori di visitare luoghi parzialmente sconosciuti. E, sempre in Italia, con titoli come Tomb Raider 2, Hitman e Uncharted 4, o il titolo indie Sea of leaves, ambientato in Puglia, sul promontorio del Gargano. Ne è nata anche un'associazione, la Ivipro (Italian Videogame Program) che da tempo promuove il turismo videoludico avendo come rifermento l'Italia come set di prim'ordine per opere videoludiche indipendenti, promuovendo il patrimonio culturale, artistico e turistico.

Come nell'ultimo caso citato, è negli ambiti della produzione indipendente che spesso si trovano le esperienze più pregevoli. Quelle che anche IIDEA, l'associazione degli sviluppatori di videogiochi italiani, promuoverà tra qualche giorno (il 24 marzo alle 15), nel corso di uno degli appuntamenti mensili con le realtà indipendenti. Con una tavola rotonda digitale verranno presentati alcuni videogiochi che raccontano la cultura e il territorio italiani: dai panorami della via Aurelia, al cinema poliziottesco, passando per la produzione di un'eccellenza nostrana, il vino, arrivando allo sport più amato e seguito della Penisola, il calcio. Giochi di qualche anno fa, ma che ora si presentano anche per Nintendo Switch, una delle piattaforme di gioco di maggior successo degli ultimi anni.

Scopriamo, o meglio riscopriamo così, giochi come Wheels of Aurelia di Santa Ragione (avventura grafica ambientata a Roma negli anni Piombo), Milanoir di Italo games (Milano, dove si ripercorrono le storie di cronaca nera degli anni Settanta del secolo scorso), Hundred days di Broken Arms Games (Piemonte, nel quale si scoprono i segreti del vino delle Langhe) e Football drama, di Open lab (che propone un viaggio virtuale nel calcio nostrano). Tutti esempio di come il videogioco si possa trasformare in un potente strumento mediatico, capace di far da traino del marketing turistico e della promozione territoriale, per far scoprire luoghi, storie e ambientazioni anche al di fuori dei consueti percorsi turistici.

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