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I videogames al centro dello spionaggio militare tra Nato e Cina

15 luglio 2021 - 10:35

I videogiochi all'interno dello spionaggio tra Cina e Nato con la finalità di conquistare Taiwan tramite le strategie di Crytek. 

Scritto da Ca

Ormai i videogame sono talmente vicini alla realtà (senza contare quella virtuale, ovvio) che le implicazioni nel mondo reale, appunto, vanno analizzate e valutate con grandissima cautela. La notizia del quotidiano tedesco ‘Bild’ che ha sconvolto un po’ tutti è questa, il colosso cinese dell’industria dei videogiochi di base a Shenzhen, Tencent, ha messo gli occhi e le mani su Crytek. Si tratta della una società tedesca, con sede a Francoforte sul Meno, che ha dato alla luce a sparatutto come Far Cry e la saga Crysis, basati su un innovativo motore grafico sviluppato dalla stessa azienda, il CryEngine. Quello che ha fatto riflettere molti opinionisti e analisti delle strategie planetarie è che dieci anni fa su questi sistemi aveva investito 57 milioni di dollari l’esercito degli Stati Uniti, interessato ai programmi di simulazione definiti “iper-realistici”. E se questa mossa non fosse solo interna al settore del gaming ma andasse ben oltre? Se fosse un aiuto alle forze armate di Pechino a prepararsi per Taiwan e a spiare la Nato? Tuttavia non sarebbe l’unica forza armata Nato a fare uso di questo software, che viene adottato anche da aziende del settore come la statunitense Lockheed Martin, la tedesca ThyssenKrupp e la francese Thales.

L’offerta di Tencent sarebbe di almeno 300 milioni di euro, presentata tramite una sussidiaria europea. A rivelarlo, a poche ore dalla visita della cancelliera Angela Merkel alla Casa Bianca, è stato il quotidiano tedesco Bild, che ha raccontato le preoccupazioni all’interno di Crytek e mette in luce due rischi di un eventuale passaggio in mani cinesi dell’azienda. Da lì il passo allo spionaggio sarebbe breve. E, ancora peggio, c’è il timore che attraverso il software CryEngine la Cina possa affinare i suoi disegni per la riannessione di Taiwan promessa durante le celebrazioni del centenario del Partito comunista cinese dal segretario e presidente Xi Jinping; e anche spiare le simulazioni di altri Paesi, come Stati Uniti e Germania.

Il giornale tedesco sottolinea il legame “stretto” tra Tencent e il Partito comunista cinese. Basti pensare nel 2016 l’ufficio di Pechino ha ospitato un evento del Partito dal titolo “Entrare in Tencent per acquisire la competenza per costruire un partito” e che già nel 2018 almeno la metà dei “dipendenti eccezionali” di Tencent era membro del Partito. Come spiegava lo stesso Partito, “Tencent sottolinea che i membri del partito dovrebbero avere la priorità quando si reclutano nuovi membri ogni anno. Tra gli oltre 1.800 studenti universitari entrati nel 2017, 1.200 erano membri del partito”.

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