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Videogiochi e pubblicità, un binomio sempre più 'mobile'

13 aprile 2022 - 11:16

Una ricerca di Adkaora mette in luce le varie sfaccettature dell'advertising in-game, vera moda tra i brand spinta da nuove abitudini e dispositivi mobili.

Scritto da Daniele Duso
Videogiochi e pubblicità, un binomio sempre più 'mobile'

Parte da quanto la pandemia abbia modificato le abitudini di fruizione degli utenti il white paper di AdKaora, società del Gruppo Mondadori specializzata in pubblicità digitale mobile user-centric e marketing di prossimità. Guardando i dati demografici più significativi a supporto dell'evoluzione del gaming negli ultimi tempi si apprende che "l'86 percento dei genitori, che vivono con i propri figli, gioca su qualsiasi dispositivo, mentre i nonni rappresentano il 74 percento. Dati in crescita rispetto al biennio prepandemico, in cui la

fascia più anziana giocava per circa il 70 percento".

Il titolo del report, "In-gaming advertising: comunicare è un gioco da brand", lascia intendere il campo nel quale si è svoluppata la ricerca, ossia quello della pubblicità che sempre più spesso troviamo, in varie forme, anche all'interno dei giochi. "Chiedersi perché le persone giocano e non a cosa", riporta la ricerca, "è la prima chiave per conoscere bene questo target, intercettarli e comunicare con loro in modo diretto ed efficace."

I videogiochi d'altronde, nota il white paper, "hanno dimostrato di essere una preziosa fonte di connessione tra le persone, oltre che uno strumento per evadere la realtà e assaporare un po' di normalità". Un aspetto che si è sviluppato enormemente durante i mesi di lockdown, quando un videogame costituiva una forma di evasione semplice e sicura, ma con un trend che non accenna a diminuire.

"Un sondaggio di GlobalWebIndex Zeitgeist", cita infatti il report di Adkaora, "risalente a marzo 2021, ha voluto indagare quale fosse l'attività più praticata in pandemia e quella che avrebbe avuto un seguito: il 22 percento delle donne e il 21 percento delle persone di età compresa tra 38 e 64 anni hanno affermato di giocare a più videogiochi. A luglio 2021, rispettivamente, il 65 percento delle donne e il 69 percento della fascia 38-64, hanno affermato che lo stavano ancora facendo e che avrebbero continuato a farlo".

Un dato fondamentale è relativo all'alta penetrazione dello smartphone tra la popolazione italiana, un elemento che "è ormai un dato consolidato che tende a crescere anno dopo anno. Oltre a navigare, chattare, fruire contenuti, i consumatori sono abituati anche a giocare mobile. Molti giochi per dispositivi mobile hanno, infatti, livelli bassi di accesso, ovvero si basano su generi "familiari" come i giochi di puzzle, di carte, di scommessa. Inoltre, fa da sé che con lo smartphone i giochi possono essere giocati ovunque, durante viaggi e/o spostamenti, il che li rende ancora più accessibili rispetto a quelli giocati al computer o alla console. Secondo lo studio Iidea, in Italia i gamer passano 8 ore alla settimana per giocare, di queste 5 sono trascorse giocando con lo smartphone. Questo è in parte il motivo per cui è prevedibile che il numero di giocatori da mobile potrà ancora aumentare nel 2022".

Tutto ciò crea una forte attrazione per i brand sempre più in difficoltà nell'intercettare possibili clienti. "La vittoria più ambita di chi fa advertising", spiega il report, "è sicuramente poter intercettare un target estremamente attento e coinvolto, senza interrompere l'esperienza che in quel momento l'utente sta vivendo."

Nel caso della pubblicità in-game, poi "gli utenti a cui vengono mostrati gli annunci sono mentalmente molto ricettivi, perché mentre giocano hanno appena superato un livello, registrato una vittoria o si sono immersi nell'universo del gioco e, quindi, sono estremamente attenti a come muoversi in quell'ambiente. Una campagna di in-gaming advertising di successo" spiega quindi Adkaora, "permette una memorabilità del brand
molto alta, ci sono alte possibilità infatti per un gamer di ricordare i messaggi pubblicitari inseriti nei videogiochi, o almeno il prodotto in questione".

L'allargamento della platea dei giocatori visto nell'ultimo periodo soprattutto grazie ai social e ai giochi su mobile, rende la pubblicità di questo tipo ancora più attrattiva per i marchi. "Oggi la popolazione di gamer si è allargata e diversificata, e comprende tra gli altri anche molte mamme gamer: la possibilità di far arrivare il proprio messaggio ad un pubblico più ampio non dispiace a chi investe in in-game advertising. Ma è importante da tenere a mente, soprattutto quando ci si cimenta in nuovi ambiti pubblicitari, è che non è sempre immediato riuscire a tutti i costi dialogare con quel target".

Il white paper parla quindi delle differenti tipologie di pubblicità in-game che possiamo trovare, partento dalla "in-game advertising statica: tipologie di annunci che ricordano le classiche affissioni o l'out-of-home, e per questo si inseriscono in modo molto realistico dentro l'ambiente di gioco. Un esempio è un'adv posizionata sopra il traguardo di una gara, e l'in-game advertising dinamica", una tipologia di messaggi pubblicitari che possono cambiare nel tempo, anche tenendo conto di metriche come l'audience raggiunta o lo screen time. Questi spazi pubblicitari possono essere rivenduti "in tempo reale", e quindi in programmati, rispetto a precise fasi del funnel e ai micro-momenti con cui intercettare i destinatari.

"A queste", ricorda ancora il report Adkaora, "si aggiunge anche, come terza possibile tipologia, l'advergame che però è diversa dal semplice annuncio pubblicitario, in quanto si tratta di un'avventura interamente costruita attorno ad un brand o ai prodotti/servizi che si intendono pubblicizzare".

Spiega ancora il white paper che "per investire in in-gaming advertising non basta scegliere il gioco o la saga giusta su cui farlo, ma è importante conoscere in profondità la community che esiste dietro quel gioco e poi impostare su di essa gli obiettivi di campagna. È poi anche molto utile scegliere il giusto timing: dopo aver scelto il "dove", bisogna saper scegliere in che momento del gioco è utile collocare l'annuncio, specialmente se si tratta di messaggi con cui il gamer deve anche interagire per poter andare avanti con la partita".

Accade così che "attraverso la pubblicità in-game, le aziende possono raggiungere un pubblico su larga scala con una gamma di formati e posizionamenti strategici che mirano a rafforzare brand awareness e visibilità, in un ambiente con alte garanzie di brand safety".

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