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Lockdown prolungato per la sale giochi di Scozia e Galles, in attesa di risposte

04 luglio 2020 - 08:42

Mentre le sale giochi inglesi rialzano la saracinesca in questo primo week end di luglio, nel resto del Regno Unito prosegue un inspiegabile lockdown.

Scritto da Vincenzo Giacometti

 

La ripartenza dell'intrattenimento che si celebra oggi in Gran Bretagna è una realtà soltanto parziale. O, almeno, è da confinare alla sola Inghilterra, mentre nel resto del Regno (come nel resto d'Europa) le sale giochi devono ancora rimane chiuse. Nell'incredulità generale e con la rabbia degli addetti ai lavori di Scozia e Galles che continuano a ritenere assurda e ingiustificata questa distinzione eseguita dai rispettivi governi.
Lo stop delle location di gioco, in particolare, rappresenta una grave limitazione per le località balneari della Gran Bretagna che sono notoriamente prese d'assalto durante i week end. Per tale ragione, una riapertura a partire dal primo fine settimana di luglio, come deciso da Boris Jonshon per l'Inghilterra, avrebbe consentito almeno di salvare una parte della stagione per queste attività, già notevolmente compromesse dal lockdown. Invece, tutto questo non accade in Scozia e Galles, dove non si conosce addirittura una data per la “fase 2” di questi locali.


Le ultime notizie provenienti dalla Scozia, tuttavia, parlando di una possibile riapertura del settore turistico del 15 luglio che includerebbe anche le sale giochi, ma si saprà soltanto in occasione del prossimo aggiornamento governativo del 9 luglio. Anche se rimane la possibilità che il lockdown possa permanere fino al prossimo 23 luglio.
Peggio ancora, invece, per gli operatori gallesi che non hanno alcuna notizia di quando potranno riaprire. Anche qui si spera nella ripartenza delle attività turistiche a metà luglio, anche se non è ancora chiaro se l'eventuale ripartenza del settore includerà anche le sale giochi.
 

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